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Camion NU sul lungomare, la “rivolta” degli albergatori

Gli albergatori foriani scendono in campo. Gli imprenditori, infatti, intendono far fronte comune contro la paventata delibera del Comune che renderebbe definitivo l’utilizzo del piazzale di via G. Mazzella, in pratica il parcheggio di Cava dell’Isola, come area di sosta per i mezzi della nettezza urbana e come centro di raccolta per i rifiuti solidi urbani. Un problema annoso per le varie amministrazioni finora succedutesi, che si sono dibattute senza trovare una soluzione soddisfacente, mentre l’immagine turistica del paese (e dell’intera isola) viene messa a dura prova. Già lo scorso settembre venne istituita una raccolta di firme in calce a una petizione per chiedere la rimozione dei mezzi della nettezza urbana, e mettere così fine all’inquinamento ambientale, acustico, ma anche estetico di una zona tra le più incantevoli dell’isola, deturpata anche dal percolato e dagli odori nauseabondi, con i conseguenti rischi igienico-sanitari. Federalberghi, che raggruppa gran parte degli albergatori isolani, insieme a molte altre strutture ricettive della zona di Citara, vogliono dunque vederci chiaro: rappresentati dall’avvocato Bruno Molinaro, hanno presentato un’istanza di accesso agli atti, registrata al Protocollo lo scorso 10 febbraio. Lo scopo è appunto quello di ottenere una copia della famigerata delibera di giunta, e di tutti gli atti ad essa collegati, particolarmente del progetto definitivo delle opere di adeguamento nell’area di parcheggio, e dei vari allegati quali la relazione tecnica, il computo metrico, l’elenco dei prezzi unitari, la stima dei costi della sicurezza, il quadro tecnico-economico, il capitolato speciale d’appalto, il piano di sicurezza, il crono programma dei lavori e la planimetria dello stato di fatto e del progetto. Come si legge nella richiesta, l’associazione degli albergatori dell’isola d’Ischia, la quale è “centro d’imputazione ed espressione unitaria delle imprese che operano nel settore turistico-ricettivo dell’isola”, dunque preposta alla tutela e alla rappresentanza degli interessi sociali ed economici di tali imprese nei confronti delle istituzioni, “ha piena legittimazione e interesse” a visionare i documenti richiesti, insieme a tutti gli altri istanti. La delibera in questione, “se effettivamente assunta – continua l’istanza redatta dall’avvocato Molinaro – è fonte di danno grave e irreparabile per gli istanti, atteso che la creazione di un parcheggio per la raccolta dei rifiuti solidi urbani e la sosta degli automezzi attrezzati per tale servizio in prossimità delle strutture turistico-ricettive determina, inevitabilmente e con ogni evidenza, fenomeni di devastante inquinamento e degrado, con immissione di rumori molesti, produzione di biogas, percolato, metalli pesanti (letali per le falde acquifere sottostanti), miasmi mefitici, assolutamente incompatibili con i valori paesaggistici e la vocazione turistica dell’intera zona nota come baia di Citara”. Una baia, tra l’altro, “famosa in tutto il mondo per le peculiarità delle sue acque termali e per la presenza dei bellissimi Giardini Poseidon, con ventidue piscine terapeutiche e riabilitative, per giunta a poche centinaia di metri dalla suggestiva spiaggia libera di Cava dell’Isola”. Una scelta che, come si legge nel documento messo a Protocollo, “oltre a rivelarsi folle e scellerata per il territorio e l’ambiente, è assolutamente inaccettabile anche sul piano socio-economico, in quanto espone le società istanti a concreto rischio di decozione aziendale, con riflessi pregiudizievoli anche sul versante occupazionale”. La richiesta di accesso, a partire dalla fondamentale legge 241/90, attraverso la citazione di una serie di successive previsioni legislative e di pronunce giurisdizionali, delinea la progressiva estensione della categoria dei soggetti legittimati all’accesso agli atti con specifico riferimento alla materia della tutela ambientale, a prescindere dall’indicazione di un interesse concreto ed attuale. Massima trasparenza, dunque, sulla situazione e la qualità ambientale: “le autorità pubbliche – viene affermato nella richiesta –  sono, quindi, tenute a rendere disponibili le informazioni relative all’ambiente a chiunque ne faccia richiesta, senza che il richiedente debba dimostrare il proprio interesse. E poiché quelli richiesti sono atti idonei a fornire informazioni che concernono lo stato dell’ambiente e i fattori che possono incidere sullo stesso (sostanze, energie, rumore, radiazioni, emissioni) non vi è dubbio che, nella specie, trovi applicazione anche la disciplina” prevista dal decreto legislativo 195/2005, che consente l’accesso alle informazioni ambientali, senza i più abituali e restrittivi presupposti della legge 241/90. Gli albergatori, dunque invitano il Comune di Forio e gli uffici preposti a rilasciare, entro trenta giorni dall’iscrizione a protocollo della richiesta, una copia della famigerata delibera di giunta e degli atti collegati prima accennati, avvertendo che in mancanza di riscontri, “invocheranno nelle competenti sedi ogni idonea tutela, anche ai sensi dell’articolo 16 della legge 86/90, salvo il risarcimento del danno per effetto dell’illegittima condotta omissiva”. L’istanza reca la sottoscrizione di pressoché tutte le strutture ricettive della Baia di Citara e degli immediati dintorni, ma non solo. L’elenco è significativo: oltre a Federalberghi, rappresentata da Ermando Mennella, sono presenti le firme dei rappresentanti legali di Foriomareterme (Royal Palm), Hotel Providence, Villa Bianca, Hotel Capizzo, Albergo Semiramis, Casa del Sole, La Citarea, Riva del Sole, Hotel Citara, Villa Teresa, Appartamenti Baia di Citara, Villa Angela, Hotel Galidon, Villa Marinù, Sorriso Resort, Hotel Ideal, ristorante Oasis, i Gardini Poseidon con gli annessi ristorante e boutique. Finora, tuttavia, a oltre dieci giorni dal deposito dell’istanza all’ufficio del Protocollo, il Comune di Forio non ha ancora risposto, né ha licenziato copia degli atti richiesti.

Francesco Ferrandino

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