ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Mennella: «Confermeremo i numeri, ma la politica ha toppato ancora»

I numeri di questo Natale. Le previsioni sui flussi come sono?

«Sono in linea con quelli degli ultimi anni. Abbiamo buoni risultati pur senza dimenticare che il nostro è un Natale molto concentrato. Il grosso degli alberghi aprirà il 27, anche se qualcuno aprirà prima. È naturale: la maggior parte dei flussi sarà concentrata nel periodo 30 dicembre 2 gennaio.

Sembra in ogni caso che un passo avanti sia stato fatto: dopo Ischia e Casamicciola, adesso anche Forio e Barano investono sul Natale. 

«L’impulso a dare una immagine natalizia dell’isola è iniziata a Casamicciola 14 anni fa. È indubbio che sia un fatto positivo che il concetto si stia sedimentando. Alle amministrazioni chiediamo di investire sulla promozione così come investono sull’organizzazione. Per farlo c’è l’imposta di soggiorno, che in fondo viene versata dai turisti che scelgono Ischia per i suoi alberghi. È grazie ad essa, in fondo, che le amministrazioni possono finanziare queste iniziative. Allora perché non pubblicizzarle in maniera adeguata e per tempo?»

Quest’anno però gli alberghi hanno iniziato a vendere il pacchetto “Natale a Ischia” già da metà ottobre. Quindi si è sedimentata la certezza che qualcosa a Natale accadrà, pur senza sapere cosa fino all’ultimo.  

Ads

«È vero, ma è una certezza che non deriva dalla programmazione. È un po’ come per la Festa di Sant’Anna: alla fine si farà. In ogni caso».

Ads

Quanto manca alla piena consapevolezza che l’isola, in fondo, è solo un prodotto da vendere sul mercato?

«Ci stiamo attrezzando ma non abbastanza in fretta. Dobbiamo consolidare la nostra stagionalità che sta perdendo appeal nei periodi iniziali anche per arginare le conseguenze della Naspi. Apprezzo la volontà e la capacità delle amministrazioni di offrire una programmazione natalizia. Il punto è che la sorpresa non devono farla a noi operatori. Dobbiamo farla ai turisti i quali devono poter scegliere Ischia già ad aprile, quando programmano le proprie vacanze. Dobbiamo metterli nelle condizioni di scegliere Ischia perché offre qualcosa di positivo. Come associazione di categoria presentiamo un calendario di eventi alla Fiera di Londra che include tutto il 2017, va da un Natale all’altro. Lo facciamo perché crediamo che si possano ottenere buoni risultati, ma serve sinergia tra tutte le componenti attive».

Perché Federalberghi non ha mai esercitato pressioni affinché ci fosse un coordinamento isolano nell’organizzazione degli eventi?

«Le amministrazioni devono anche avere la consapevolezza di chi c’è ad interloquire con loro. Federalberghi è un soggetto serio. Il sindaco di Procida mi ha fornito il calendario di eventi per la Fiera di Londra. L’ho chiesto anche alle amministrazioni di Ischia, non ho avuto risposta. Eppure non chiedevo di conoscere il nome di questo o quel cantante, ma qualche certezza. Faccio degli esempi. Alla Mortella c’è un programma di concerti primaverili ed autunnali, oltre al teatro greco. Abbiamo i due festival del cinema, il premio internazionale di giornalismo, le manifestazioni al Castello. Sono queste certezze che ci consentono di vendere il prodotto-Ischia».

Il problema insomma sembra sempre lo stesso: manca la programmazione.

«Lo scorso anno abbiamo avviato un percorso con le sei amministrazioni per l’imposta unica di soggiorno. Dei 4,5 milioni di euro di gettito dell’imposta di soggiorno, abbiamo chiesto di investire almeno il 10% in promozione. Molti comuni continuano ad immaginare che si debba promuovere questo o quel cortile. In realtà dobbiamo promuovere l’isola d’Ischia insieme alle altre eccellenze che abbiamo nel Golfo di Napoli e nella Regione Campania. È così che si conquistano i mercati».

Quindi non si è sedimentato ancora il concetto di brand unico.

«Apprezzo chi si mette in discussione e fa qualcosa di positivo. Come Federalberghi e parte dell’Ascom abbiamo creato il marchio iloveischia. Non è un prodotto da vendere, ma un marchio che potrebbe definire l’isola d’Ischia. Faccio un esempio: zone terremotate dell’Umbria. A Norcia hanno creato il marchio ilovenorcia e stanno ottenendo ottimi risultati. A Ischia invece di veicolare iloveischia, un marchio che rappresenta tutta l’isola, sono spuntati fuori i contraltari. Non c’è visione prospettica e alla fine ne usciamo tutti sconfitti».

Allarghiamo il discorso. Si è parlato dell’ingresso di Ryanair su Napoli. Può essere questo Natale la prova generale per centrare la tanto auspicata destagionalizzazione?

«La destagionalizzazione la si deve programmare, non si può procedere in maniera estemporanea. Ryanair fa il suo lavoro. È una opportunità per l’isola? Certo. Ma non è una soluzione a tutto. Domani potrebbero decidere di spostare i voli su altri aeroporti. Cosa accadrebbe? Ecco perché servono sinergia e programmazione. Iniziamo a sfruttare quello che abbiamo, come le Terme. Si è applaudito all’iniziativa di Capri di destinare 200mila euro alla decontribuzione delle strutture aperte a Natale. Possiamo farlo anche a Ischia, ma quei soldi invece di darli agli alberghi diamoli ai parchi termali e agli attrattori dell’isola d’Ischia».

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex