CRONACA

Mensa scolastica, appello a Mattarella e Meloni

Non si placano le polemiche sul caso scoppiato al Circolo Didattico Forio 1, il consigliere di minoranza Vito Iacono indirizza una nota al Capo dello Stato ed al presidente del Consiglio sottolineando una serie di aspetti legati ad una vicenda che non esita a definire gravissima

Non si placa l’ondata di malumori ed iniziative politiche a Forio, a seguito delle tensioni e delle polemiche scaturite lunedì mattina a Forio presso il plesso Balsofiore dove alcuni genitori hanno tentato di contestare l’attuale gestione del tempo prolungato e le indicazioni del dirigente Paola De Vita sulla mensa scolastica “obbligatoria” per tutti. Diversi gli interventi politici, su tutti quello del consigliere di minoranza Vito Iacono che ha presenziato alla protesta lunedi mattina e non ha lasciato alibi a nessuno su un fatto ritenuto gravissimo: « La scuola, l’autoambulanza, i carabinieri, la polizia, personaggi in cerca di un palcoscenico sul quale esibirsi, che peraltro nulla c’entravano sulla questione – ha tuonato Iacono-la bimba che piangeva uscendo da scuola, il bimbo al quale veniva vietato di mangiare il panino, la bimba lasciata a digiuno, la mamma con il certificato medico trattata con sufficienza.Questa mattina, veramente una brutta mattinata, hanno perso tutti!». «Non era previsto che stessi la, ci sono andato sollecitato dai genitori anche perché non volevo fare la parte del leone da tastiera e del coniglio di piazza. Ma veramente è tutto una grande schifezza!Possibile che l’amministrazione non ha ritenuto di intervenire, per tranquillizzare i genitori ed aprire un tavolo con la scuola comunicandole che avrebbe sospeso il servizio fin quando la scuola non avesse adeguato il regolamento alle esigenze di chi non intende aderire al servizio mensa che non è obbligatorio?E la smettessero di dire che attraverso la fruizione del servizio mensa viene svolta attività didattica, perché in Italia “L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”.I genitori non pagano perché i figli apprendano la storia, o la geografia o altra materia. E allora il sevizio mensa erogato dal comune deve prevedere, come da regolamento approvato dal consiglio comunale, che ne fruisce chi ne fa domanda per gli altri bisogni prevedere, consentire, disciplinare altre forme possibili dall’auto refezione al rientro. Tutto il resto è gratuita retorica per nascondere affari ed interessi.Chiederò una convocazione di urgenza del Consiglio Comunale che è chiamato a tutelare le proprie prerogative, i propri atti, ma soprattutto i diritti dell’infanzia e delle famiglie, anche per il servizio mensa».

Nella serata di lunedì Vito Iacono ha poi scritto al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri on.le Giorgia Meloni, all’on.le Giuseppe Valditara Ministro dell’istruzione e del merito ed anche all’ecc.za dott. Michele Di Bari, Prefetto di Napoli, dott. Ettore Acerra, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. Oltre che al Cap. Giovanni Mattera,Presidente del Consiglio Comunale di Forio. «Inoltro, per quanto di rispettiva competenza, una mia nota in ordine allo svolgimento del servizio della mensa della scuola “Istituto Comprensivo “Forio 1” nel nostro Comune di Forio che questa mattina ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Oggi è stato, ancora una volta, profanato il tempio della formazione, della conoscenza e della crescita del nostro futuro ridotto ad un mercato di buoni pasto ad un prezzo, peraltro, incredibile. Ritengo vadano verificate circostanze gravissime che investono la vita di bambini, le preoccupazioni di mamme e di papà offesi e feriti nella propria dignità e potestà genitoriale. Oggi è stata scritta una pagina bruttissima nella storia della nostra piccola comunità̀. Ho visto bimbi uscire piangendo perché́ è stato ritardato il ritiro da parte dei genitori, bimbe che sono rimaste a scuola a digiuno, genitori che sono stati costretti ad aspettare all’addiaccio per capire cosa sarebbe accaduto all’ora della somministrazione dei pasti ai propri figli, alcuni anche affetti da patologie». L’appello di Vito Iacono è a che si convochi il consiglio comunale urgente: «Il presidente del consiglio comunale, che legge questa nota, convochi un consiglio comunale, straordinario e di urgenza, affinché́ venga verificato il rispetto della delibera di consiglio comunale che istituiva il servizio mensa. Il direttore regionale scolastico verifichi, attraverso i suoi uffici, quanto accade nella scuola destinataria del servizio, anche in ordine alle condizioni logistiche ed igieniche che limitano la vita ed il regolare svolgimento delle attività̀ programmate, con particolare riferimento alle attività̀ motorie e di laboratori, per la presenza di un cantiere sospeso da mesi per fatti gravissimi. Risulterà̀ evidente che non sono garantite le norme igienico sanitarie minime a tutela della salute psicofisica degli alunni nonché́, a dispetto di quanto stabilito dal ministero, non sono disponibili gli spazi necessari per “SERVIZI ADEGUATI”, che nel caso di specie evidentemente mancano totalmente, per svolgere il tempo prolungato. Si verifichi altresì̀ il perché́ per mesi non è stato garantito il servizio mensa ed oggi viene, di fatto, reso obbligatorio con il cambio regolamentare ed una restrittiva interpretazione, senza peraltro pronunciarsi con motivazioni, circa la impossibilità all’auto refezione che andrebbe regolamenta e non vietata, come per i rientri, il tutto attraverso una riunione di consiglio di istituto convocata di urgenza, di sabato, ed a 2 giorni dall’inizio del servizio che, di fatto, sovverte quanto disposto dal regolamento del consiglio comunale e da una recente delibera di consiglio di istituto, la n. 7 del 02/09/2024, alla quale ho difficoltà ad avere accesso, che di fatto declarerebbe il libero l’accesso alla mensa. Ma soprattutto la presidenza della Repubblica si esprima se è così garantito il rispetto dell’art. 34 “l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita” visto che di fatto viene imposto l’adesione alla mensa scolastica ad € 6,24 “spacciandola” come attività̀ didattica. Per cui si ribadisce la esigenza di una immediata sospensione del servizio nelle more che venga verificato quanto evidenziato, recuperando valori, principi, ruoli che sono propri di uno Stato di Diritto e di un Paese Civile soprattutto quando è in gioco la vita, la formazione, la crescita di bambini, delle future generazioni».

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