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Lipu, Procaccini: ‘Bracconaggio a Ischia? Una piaga antica’

Napoli – «A Ischia come altrove, il bracconaggio è sempre esistito. I bracconieri conoscono bene il territorio e le abitudini della fauna».
10862550_10204641275905016_1026944962411274229_oA parlare è l’avv.Fabio Procaccini, delegato provinciale della Lipu Napoli e attivista da decenni sui territori delle isole del Golfo. «E’ un fenomeno che ha registrato picchi elevati soprattutto negli anni ’90, in molti casi anche violento. Radicato nella cultura isolana perché, per natura e posizione, Ischia è un’isola importante per le rotte migratorie, tantissimi esemplari vi fanno sosta e l’ischitano lavora durante la stagione estiva, mentre nel resto dell’anno ama godersi la natura, talvolta imbracciare un fucile e sparare».
Qualcosa però sta cambiando.«E’ certamente un fenomeno in diminuzione – continua Procaccini – esiste una legge nazionale sulla caccia che regolamenta questa attività . Dopo il contrasto posto in essere dalle Forze dell’Ordine, dai volontari, dalle associazioni, qualcosa sta mutando. Ma diminuzione non significa scomparsa. Ci sono ancora teste calde che continuano e ogni anno migliaia di volatili migratori vengo ammazzati. In passato, l’azione della Forestale è stata molto blanda, silente, adducendo varie motivazioni come la carenza di personale. Idem per la Polizia provinciale, mai veramente incisiva pur avendo avuto in passato un presidio sull’isola. Il contrasto radicale al bracconaggio è arrivato soprattutto da interventi dalla terraferma. C’è da dire che oggi i bracconieri si sono adattati al nuovo stato delle cose e sanno come fronteggiare gli interventi repressivi della polizia, al 99% , tra l’altro, stimolati dalle associazioni ambientaliste o singoli cittadini. I bracconieri oggi si son fatti sempre più furbi: evitano di portare le armi con sé, le nascondono nel bosco, brasano la matricola, ma continuano a sparare. Molto meno di un tempo, ma sparano».
Il bracconaggio combattuto a colpi di ironia (foto quinta)La situazione sulla nostra isola più vicina? «A Procida – ricorda Procaccini – le cose sono molto diverse. Terra di nessuno fino al 2006, da quando riuscimmo a costituire una sezione della Lipu, i soci hanno stimolato moltissimo le forze dell’ordine. Procida ha cambiato registro, oggi uno sparo fuori dalla stagione venatoria è un fatto eccezionale. A Ischia è più difficile, l’estensione del territorio è molto ampia, territori e aree molto particolari, faticosi da monitorare con costanza, inevitabile che il controllo sia più difficile. Conta molto l’educazione: oggi, tra le nuove generazioni, non è detto che il figlio segua necessariamente l’esempio del padre o dello zio».
L’inversione di rotta passa, è ovvio, anche per la cultura. E l’ironia. A Napoli la Lipu, in collaborazione con Napolimania, ha ideato uno slogan tutto in dialetto napoletano da stampare sulle tshirt in vendita al costo simbolico di 5 euro. « “Nun sparà ncielo ca ‘n faccia te torna” è il nostro modo per dire che tutte le offese che facciamo agli animali, in questo caso agli uccelli, finiscono col ripercuotersi contro noi stessi».

Secondo Davide Zeccolella, guardia volontaria Lipu di stanza a Procida, «se in altri tempi la caccia significava mangiare, oggi è solo gratuita violenza. Secondo la mia esperienza, a Ischia il bracconaggio non si interrompe mai durante l’anno: in percentuali molto varie, chiaramente, ma c’è sempre qualcosa di illecito. E’ un fenomeno diffuso, che non si limita a specie-bersaglio. L’altro ieri, un amico di Forio mi segnalava che stavano sparando a Santa Maria al Monte; del resto siamo nel periodo del passo primaverile. guardie_ischiaL’attività si intensifica perché non c’è controllo: la Forestale è finita, i volontari, quando escono, vengono aggrediti e di stanziali sono rimasti due soci Enpa, ecco tutto. A Procida – prosegue Zeccolella – siamo in due: io e Costantino D’Antonio. Il vero pericolo è dovuto al fatto che, essendo l’isola più densamente abitata d’Europa, non esiste un luogo dove si può praticare attività venatoria legale. Quando si spara, lo si fa praticamente tra le case. Una miriade di proprietà private recintate, per cui ognuno nel suo orticello fa praticamente quello che vuole. Però devo dire che non c’è paragone con Ischia. Il bracconaggio procidano non è così sfacciato e negli anni è diminuito in maniera vertiginosa. Qui mai registrati abbattimenti di cicogne, falchi o rapaci notturni come avviene regolarmente a Ischia».

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