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Autovelox, 1.400 multe in quattro giorni: siamo alla follia

A dir poco spaventosi i dati registrati dai nuovi dispositivi ubicati a Lacco Ameno su entrambi i sensi di marcia: una raffica di infrazioni che manifesta una volta di più l’attitudine tutta isolana a pigiare troppo sull’acceleratore

Se cercavamo una prova provata, tangibile, inconfutabile, legata al fatto che sull’isola abbiamo la pessima abitudine di pigiare il piede sull’acceleratore quando ci mettiamo al volante, ebbene l’abbiamo trovata. La più iconica, quella che trova conforto nei numeri e che di fatto non può essere messa in discussione perché la matematica non è un’opinione. La polizia municipale di Lacco Ameno, nella persona del comandante Raffaele Monti, ha reso noti i numeri dell’attività svolta dai due autovelox (uno in direzione Lacco-Casamicciola e l’altro in direzione opposta) ha reso note le statistiche legate all’attivazione dei due dispositivi tirando le somme dalla mezzanotte del 1 agosto fino alla stessa ora del 4 agosto. Ebbene siamo davanti a numeri stratosferici, impressionanti, che davvero lasciano esterrefatti. Sono transitati dinanzi agli autovelox ben 68.700 veicoli e quelli che hanno superato il limite dei 50 km orari e saranno dunque sanzionati sono addirittura 1.400. Una cifra allucinante, probabilmente da guinness dei primati e tra poco numeri alla mano vi faremo capire perché non è soltanto un modo di dire ma una cruda realtà.

Le statistiche diffuse dalla polizia municipale evidenziano il picco delle infrazioni nella fascia oraria compresa tra le 16 e le 17, quella più “virtuosa” invece è tra le 10 e le 11. La velocità media è di 62 km orari a fronte dei 50 consentiti

I dati diffusi dal comando evidenziano altri aspetti significativi. Il primo è rappresentato dal fatto che quella compresa tra le 16 e le 17 è la fascia oraria con maggiori sanzioni per il superamento del limite di velocità: un dato che si può spiegare col fatto che nel primo pomeriggio moltissimi sono a mare o in spiaggia e molti altri al lavoro, la strada magari è più libera e questo consente di andare a velocità più sostenuta. Non è un caso, a riguardo, che a fare da contraltare che nella fascia oraria compresa tra le 10 e le 11 del mattino si registri il picco giornaliero di transiti (circa 4.200) che corrisponde anche ad una diminuzione della violazione: l’eccessivo traffico, è evidente, rende anche difficile poter pigiare sull’acceleratore. Un’altra statistica interessante è quella che vede praticamente divise in parti uguali (quasi al 50%) le sanzioni per auto e motoveicoli, insomma che si viaggia in due o quattro ruote nella sostanza sposta praticamente nulla. Infine, la velocità media dei veicoli sanzionati è di 62 chilometri orari. C’è infine un altro dato non presente tra quelli inviati nelle statistiche redatte dalla polizia municipale di Lacco Ameno, ma che forse inquieta più di ogni altro: undici mezzi, secondo quanto rilevato dagli autovelox, nel momento in cui è stata rilevata l’infrazione, viaggiavano ad una velocità superiore ai 100 chilometri orari. E chi conosce il tratto di strada non farà fatica a rendersi conto che siamo davanti a un atteggiamento folle, irresponsabile e pericoloso per se stessi e per gli altri.

Le multe equamente distribuite tra auto e mezzi a due ruote ed emerge un particolare inquietante: dieci veicoli hanno superato i 100 chilometri orari!

E adesso diamo un’idea di quanto i numeri registrati a Lacco Ameno siano “spaventosi” e lo facciamo affidandoci sempre al conforto della matematica. Normalmente un autovelox ubicato in un’area metropolitana registra mediamente 5.000 sanzioni all’anno. Nel caso di Lacco Ameno, considerato che ce ne sono due, adeguandosi alla media nazionale ne dovrebbe contare dunque 10.000. Ma visto che siamo a oltre 1.400 in quattro giorni, il rischio è che questo tetto sia abbondantemente sforato già dopo un mese, e ci siamo pure tenuti larghi. Come se non bastasse questo, il volume di infrazioni riscontrate in questi primi quattro giorni rischia di creare un vero e proprio corto circuito all’interno della polizia municipale del Comune del Fungo. Se i ritmi dovessero rimanere questi – ma anche se dovessero sensibilmente calare non è che il discorso muterebbe chissà in che misura – il comandante Raffaele Monti non avrebbe né le apparecchiature (stampanti, imbustatrici, ecc) ne tantomeno gli uomini per poter gestire una così elevata mole di contravvenzioni da spedire ai destinatari. Ed anche il recapito delle stesse non sarebbe affatto un’impresa agevole: insomma, abbiamo capito che non basterebbe forse l’organico in dotazione a un comando vigili metropolitano per riuscire a smaltire un tale carico di lavoro. E allora forse non resta che sperare nel buonsenso di automobilisti e pedoni e che soprattutto possano essere installati quanto prima altri autovelox sul territorio isolano, peraltro già autorizzati. Nel frattempo a fare da deterrente non possono che essere le “coltellate” che attraverso le sanzioni irrogate andranno a colpire gli indisciplinati. Meglio confidare su questo che sul senso civico visti i precedenti, anche se ci piace pensare che la speranza resta l’ultima a morire.

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