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«Messaggi complessi, ma con semplicità», il fumetto raccontato da Marco Ferrandino

di Lujan Albano

 

ISCHIA – L’arte ischitana è sempre stata rinomata, come gli artisti che popolano questa magnifica terra. Oggi parliamo di uno sceneggiatore e autore di fumetti isolano. Marco Ferrandino, classe 1976, è un ex allievo della “Scuola italiana di Comix” sita a Napoli. Attualmente vive a Ischia dove ha realizzato fumetti per agenzie pubblicitarie e non solo; anche per laPro – loco, per i magazine nazionali, per i quotidiani locali e per il catalogo “Kids” della casa di moda denominata “Anthony Morato”. Quest’ultimo è stato distribuito in tutta Europa. Marco è in continuo movimento, sperimentando giorno dopo giorno nuovi lavori come la realizzazione delle sceneggiature graphic journalism, per la rivista ecologista “Terra” e per il quotidiano online “Repubblica.it”. Ha ideato “Red”, una campagna interamente disegnata in stile fumettistico a favore delle donazioni del sangue. Di sua mano è stata la realizzazione delle “Avventure di Neo 1 e 2”, il primissimo fumetto dark a fini divulgativi contro il melanoma e per la fondazione dell’ospedale “A.Pascale” di Napoli. È lo sceneggiatore di “Eluana: 6232 giorni”, il graphic novel ispirato al caso Englaro (donna italiana che ha vissuto ben 17 anni in coma vegetativo, e morta in seguito all’interruzione della nutrizione artificiale), edito da 001 edizioni. Infine ha sceneggiato il fumetto “La congiura delle ombre”, pubblicato dall’Osservatorio cittadino edizioni e che vede una trama di ambientazione storica. Marco si dice molto contento del suo percorso lavorativo e oggi, per la prima volta, si racconta al nostro quotidiano.

 

Com’è nata la tua passione? Da quanto tempo eserciti il lavoro di sceneggiatore?

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«Come prima cosa volevo ringraziare di vero cuore il quotidiano il Golfo, per avermi dedicato questo spazio all’interno del giornale. Ma torniamo alla domanda: sono sempre stato un “lettore forte” sia di fumetti che di libri. Non ho avuto bisogno di grandi sforzi per pensare di passare da semplice fan a scrittore. Fin da bambino, quindi, ho iniziato a elaborare seguiti immaginari dei libri e fumetti che leggevo e che colpivano la mia fantasia, oltre a cimentarmi con inediti. All’epoca non pensavo potesse avere un risvolto lavorativo, era solo un semplice passatempo, ma con il passare degli anni è nata e si è sviluppata in me la curiosità di capire come funzionassero i meccanismi dietro a quel che leggevo; volevo scoprire perché alcune cose mi piacevano ed emozionavano e altre, invece, no. L’incontro con i grandi autori de “la scuola italiana di Comix” di Napoli e la vittoria di un contest nel 2010, per la casa di moda Anthony Morato, che voleva arricchire il proprio catalogo Kids con delle storie brevi a fumetti poi tradotto in cinque lingue e distribuito a livello europeo, mi ha convinto del fatto che forse a qualcuno interessavano i miei racconti e che, probabilmente, questa attività poteva avere la dignità di un lavoro».

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L’isola d’Ischia è un vero e proprio tuffo nell’arte; quali sono le tue sensazioni e le tue emozioni nelle vesti di sceneggiatore? E cosa vorresti cambiasse o fosse valorizzato sull’isola?

«Ho dedicato spesso dei fumetti alla nostra isola e proprio sul Golfo, tempo fa e con l’aiuto di alcuni amici, sviluppai un ciclo dedicato a miti e leggende ischitane: dalle campane di Santa Restituta, alla grotta del Mago, al Munaciello, ecc.; le suggestioni dei luoghi sono una grande fonte di ispirazioni e il substrato ischitano mi permetterebbe di portare avanti storie per anni interi, inventando poco e niente. Parlando dei problemi dell’isola, volendo evitare di ripetere i luoghi comuni come i trasporti, l’abusivismo, il traffico, le affittanze estive selvagge, ecc., io credo si possa ricondurre tutto al problema principale: gli ischitani. Ci vorrebbe maggiore consapevolezza dell’unicità del luogo dove viviamo e di conseguenza maggiore rispetto. Dare per scontato la fortuna di vivere in un luogo così bello è l’errore dal quale ne conseguono gli altri».

 

Qual è, secondo te, il progetto più difficile a cui hai preso parte? E quale il più bello?

«“Eluana: 6233 giorni” edito nel 2015 da 001 Edizioni è stato il sia il progetto più difficile che quello più bello. Si tratta della vera storia di Eluana Englaro la sfortunata ragazza finita, a seguito di un incidente d’auto, in coma vegetativo. Ho tradotto a fumetti, su soggetto di Claudio Falco (sceneggiatore Bonelli) e con i  disegni suggestivi di Martina Sorrentino (disegnatrice 001 ed.), l’ultimo periodo di esistenza di questa sfortunata ragazza e la battaglia del padre Beppino per poter dare finalmente pace alla figlia. Un caso che all’epoca dei fatti divise l’Italia con interrogazioni parlamentari: l’opposizione netta della Chiesa e l’intervento del Presidente del Consiglio. Un episodio molto difficile da narrare e che personalmente mi ha toccato molto, oltre ad avermi dato la possibilità di conoscere una persona di grande spessore umano come è Beppino».

 

Vuoi parlarci dei tuoi ultimi lavori?

«Come sceneggiatore sto collaborando con Repubblica.it con storie brevi di graphic journalism, racconti che affondano le loro radici in fatti di cronaca. Questo a riprova della versatilità del medium fumetto, che è in grado di veicolare (come nel caso di Eluana) messaggi anche complessi in maniera semplice e immediata. Una cosa che mi sta poi appassionando molto è l’organizzazione di un workshop di fumetto proprio a Ischia. Con il patrocinio del comune e l’aiuto della Biblioteca Antoniana, sede dell’evento, ci sarà una serie di incontri con professionisti del settore. “Come nasce un fumetto?”, “Come di passa dall’idea alla carta?”, “Quali sono i diversi stili e i diversi generi?” “Che tipo di contributo ha dato l’isola d’Ischia a questo medium?”. Queste sono alcune delle domande alle quali si cercherà di dare risposta in una serie di incontri conoscitivi sulle tecniche di scrittura e di disegno. Il corso è aperto a tutti e con libero ingresso. Abbiamo pensato di chiamarlo “Nuvole sull’isola”. Il primo appuntamento si terrà giovedì 13 alle ore 10.00 presso la biblioteca Antoniana. Ci saranno ospiti illustri quali Peppe Ferrandino, scrittore e sceneggiatore ischitano: dal suo esordio letterario, “Pericle il nero”, è stato di recente tratto un film con protagonista l’attore Riccardo Scamarcio. Seguiranno poi gli incontri con Ernesto Pugliese, docente dell’Accademia di Belle Arti e disegnatore bonelliano (Brandon), sarà la volta poi di Enzo Troiano, illustratore carismatico e versatile. Molti altri ospiti li conosceremo nel corso dell’autunno 2016. Spero che il pubblico risponda bene e che non perda quest’occasione».

 

Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere la tua stessa carriera?

«Leggere, leggere, leggere».

 

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