CRONACA

“Mi dispiace siete italiani”, vacanze rovinate per una famiglia ischitana

La brutta esperienza vissuta dalla famiglia Romano che, partita da Ischia per Miami, si è vista precludere la crociera perché possibili “untori” di Coronavirus, con loro centinaia di italiani

Sarebbero dovuti partire per una crociera da sogno Michele Romano e la sua famiglia, ma il coronavirus ha fermato la tanto desiderata vacanza. E’ successo qualche giorno fa quando la compagnia di navigazione ha informato la famiglia ischitana, giunta a Miami per l’imbarco, che gli italiani non erano graditi a bordo per i tanti contagi avvenuti nel paese. Il tutto è avvenuto poche ore prima dall’imbarco generando panico e dispiacere. Con Michele e Salvina ci sono, infatti, anche due bambini piccoli. In queste ore sono di ritorno a Ischia, ma Michele, noto gestore della steackhouse, ha affidato la sua testimonianza al social network. “In questo momento mi trovo all’aeroporto di Miami, sto rientrando in Italia con la mia famiglia, avremmo dovuto prendere una nave da crociera per le nostre due settimane annuali di vacanza. Purtroppo noi e altri trecento italiani abbiamo visto partire la nave sotto i nostri occhi. Provate ad immaginare la scena: bambini che piangono, adulti arrabbiati, persone che magari hanno lavorato una vita intera per realizzare il sogno della vacanza ai Caraibi, quindici ore di viaggio dall’Italia, e la nave dei sogni che parte senza di noi.

Un italoamericano con la moglie e le figlie provvisto di passaporto e green card, solo perché aveva la doppia cittadinanza americana e italiana non è stato fatto imbarcare. Eppure in Italia non c’era mai stato. Anche a lui, come alla mia famiglia, come ad altre centinaia di persone è stato detto “Mi dispiace, siete italiani”.La crociera avrebbe dovuto far tappa alle isole Cayman, Cozumel, scali che in questo momento di emergenza sono stati preclusi agli italiani e anche a chi ha il doppio passaporto. Gli unici italiani a poter stare a bordo facevano parte della crew in navigazione da più di tre mesi. “Siamo partiti il 26 febbraio, – continua Michele – avevamo messo in preventivo che sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa. Ma un comportamento del genere lo attendevamo forse dagli Stati Uniti, che invece ci hanno accolto senza misurarci la temperatura o chiedere da che parte d’Italia provenissimo. Ho chiamato più volte, sia prima che dopo la partenza dall’Italia, la Compagnia di navigazione che mi ha costantemente rassicurato. Avremmo dovuto imbarcarci il 29, ma a meno di 24 ore dalla partenza la Compagnia prende la decisione insindacabile di bloccare tutti gli italiani. L’assurdo sta nel fatto che avevamo condiviso gli aerei e i transfer con i turisti di altre nazionalità che però si sono imbarcati, e per ipotesi, avremmo potuto “infettarli” tranquillamente, e quindi loro avrebbero potuto contagiare tutta la nave. Non voglio commentare le decisioni degli altri, non ne ho i titoli, ma voglio farvi riflettere su questo fatto: nonostante la vacanza della nostra famiglia sia irrimediabilmente rovinata, e in me ci sia tanta amarezza per la vicenda, da isolano, da persona che vive e ha un’impresa sull’isola, posso solo comprendere la decisione di altre isole, che come noi vivono di turismo. Questa vicenda non è un motivo per non tornare più o per definirli razzisti, non è mio costume. Ma vorrei dire a tutti coloro che parlano male di Ischia che la vicenda dei turisti lombardi e veneti sull’isola è solo la punta di un iceberg, e che esistono intere nazioni dove in quanto italiani non possiamo entrare. Mi fa ridere sentir parlare di razzismo per la presa di posizione del tutto personale di una signora che rappresenta solo se stessa e non un’isola intera di settantamila abitanti che vive da secoli di turismo e che non tratterebbe mai male i turisti che contribuiscono al nostro lavoro. Detto questo, spero che quest’anno decidiate di passare le vostre vacanze in Italia, per risollevare l’economia di uno dei posti più belli del mondo. Certo, può suonare retorico da uno che vi scrive dall’aeroporto di Miami, ma credetemi, sto tornando in Italia con il sorriso sulle labbra perché sto tornando a Ischia, un posto meraviglioso che non ha eguali nel mondo, e potete credermi perché il mondo l’ho girato davvero. Noi ischitani siamo un popolo ospitale che non serba rancore e che ha voglia di risollevarsi da questo momento difficile, e a prescindere dalla tua provenienza, ti stenderemo un simbolico tappeto rosso per mostrarti la bellezza incomparabile della nostra terra”.

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The Tasmanian devil

Speriamo che altri in procinto di viaggiare per le vacanze prendano esempio da questo caso e non lo facciano. A me è capitato di tutto durante il viaggio (di lavoro) durato 2 giorni perché le regole sono in continuo mutamento..

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