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Minaccia di farsi esplodere a Ischia Ponte, arrestato Almerico Calise

ISCHIA. Attimi di tensione si sono vissuti a Ischia Ponte, nella notte tra il 3 e il 4 giugno. Poco prima della mezzanotte la calma notturna del borgo è stata infranta dalle gesta di un uomo, Almerico Calise, già conosciuto alle forze dell’ordine, che si era barricato ai piedi del Castello Aragonese, all’interno di quello che un tempo era un ristorante. Da quel bunker improvvisato il 49enne isolano ha minacciato di far esplodere una bombola di gas propellente liquido. Una minaccia che ha messo in fuga tutti i turisti intenti a passeggiare sul ponte aragonese, mentre l’allarme è rapidamente giunto alle forze dell’ordine. Immediatamente diverse pattuglie del Nucleo operativo radiomobile dei Carabinieri di Ischia sono arrivate sul posto per mettere in sicurezza la zona, dove sono accorsi anche i Vigili del Fuoco e il servizio sanitario del 118. I turisti sono stati rapidamente fatti convergere sul piazzale aragonese, quindi a distanza di sicurezza dal punto in cui i Carabinieri agli ordini del capitano Andrea Centrella e dei luogotenenti Michele Cimmino e Sergio De Luca cominciavano una complicata mediazione con l’esagitato Calise. Quest’ultimo aveva posizionato la sua auto, una Smart, in modo tale da impedire l’apertura del portone d’ingresso. L’uomo ha ribadito la sua minaccia: «Faccio saltare tutto! Ho una bombola di gas con me e sono pronto a farla esplodere!». E a dimostrazione dell’effettivo pericolo delle sue minacce, Almerico Calise ha più volte aperto la valvola della bombola, con i militari che hanno udito distintamente il sinistro fischio del getto di gas mentre l’acre odore della sostanza si propagava rapidamente. Il rischio di un’esplosione era dunque reale, con grave pericolo non soltanto per i militari impegnati nella difficile trattativa, ma anche per gli occupanti dell’albergo posto al piano superiore dell’ex ristorante. Nell’intento di “disinnescare” la difficile situazione, i Carabinieri si sono allontanati dall’ingresso del Castello, per far credere al 49enne di aver abbandonato la zona: tuttavia il Calise ha continuato nelle sue minacce, avvertendo di avere un accendino in mano pronto a far detonare il gas. A questo punto una richiesta dell’uomo ha consentito ai militari di guadagnare tempo prezioso: Almerico ha infatti preteso di parlare con Franco Muscariello, titolare di un deposito giudiziario nel Comune di Ischia, senza però specificare la motivazione di tale richiesta, assicurando nel contempo che, se fosse riuscito a parlare con tale persona, si sarebbe consegnato. I Carabinieri hanno prontamente fatto giungere sul posto il signor Muscariello, il quale ha cercato di contribuire all’opera di mediazione in atto: tuttavia dopo oltre un’ora di trattative la situazione sembrava ormai bloccata, col pericolo di un’esplosione che incombeva come una spada di Damocle. La svolta si è verificata intorno alle ore 1.15, quando Almerico Calise ha aperto il grosso portone di legno ed è entrato nella sua Smart per poi avviare il motore e cercare di allontanarsi; tuttavia, resosi conto del gran dispiegamento di forze da parte dei Carabinieri, l’uomo ha cercato repentinamente di far ritorno presso il “bunker” e barricarsi nuovamente. Un’eventualità che andava immediatamente scongiurata: i due luogotenenti hanno dunque agito all’unisono, sfondando i due finestrini dell’auto per afferrare l’uomo. Dopo una breve resistenza, i militari sono riusciti finalmente a immobilizzarlo e ammanettarlo grazie all’aiuto dei colleghi intervenuti nel frattempo. È così finito l’ “esplosivo” incubo notturno. L’uomo, che ha continuato a dibattersi e a urlare frasi minacciose, è stato trasportato dagli addetti del 118 presso l’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. I medici del nosocomio hanno certificato che il Calise, pur essendo persona già nota al Dipartimento di Salute Mentale di Ischia per precedenti episodi, al momento “si dimostrava consapevole delle conseguenze delle proprie azioni”.  Tuttavia, mentre all’uomo veniva riscontrato soltanto un “grave stato di agitazione”, i militari impegnati nelle operazioni di arresto hanno riportato alcune contusioni ed escoriazioni giudicate guaribili con prognosi variabili tra i due e i cinque giorni. I Carabinieri intanto avevano perquisito la Smart rinvenendo un bastone di ferro della lunghezza di un metro e un accendino a doppia fiamma, mentre nell’ex ristorante, i cui locali erano impregnati di gas, è stata recuperata la bombola di 15 chili. Il protagonista dell’episodio, pregiudicato con diversi precedenti tra cui un tentato omicidio, è stato trasferito ieri mattina nel carcere di Poggioreale con l’accusa di strage e di resistenza a pubblico ufficiale.

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