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IL MINISTRO, L’ARIA FRITTA E “QUELLA” CASERMA…

Leggendo le dichiarazioni del ministro Sergio COSTA così come riportate dal GOLFO 24 ho per prima cosa pensato provenissero da qualcuno appena sbarcato da Marte, e quindi assolutamente all’oscuro sia dell’abusivismo che delle problematiche ischitane, in particolare di quelle connesse al post terremoto.

Ho quindi dato un’occhiata alla biografia del titolare del dicastero dell’ambiente (ovviamente su Wilkipedia) ed ho così scoperto che il dott. COSTA, napoletano, già laureato in scienze agrarie, è stato comandante della polizia provinciale di Napoli fino al 7 aprile 2009 (e tra il 2006 ed il 2008 è stato anche nello staff del ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, sul quale non mi soffermo perchè ritengo noto a tutti…), passando poi al Corpo Forestale dello Stato, del quale è stato comandante regionale reggente della Basilicata, vice comandante, e successivamente comandante provinciale di Napoli e comandante regionale della Campania fino al 31 dicembre 2016.

Dal 1° gennaio 2017 il dr. COSTA è stato inserito nei ranghi dell’Arma dei Carabinieri, per lo “scioglimento in incorporazione del Corpo Forestale dello Stato” (quella legge che ha fatto rivoltare nella tomba, e non solo, fior di ufficiali, sottufficiali e carabinieri, che hanno dovuto superare ben altre procedure di assunzione e di promozione rispetto ai forestali…) ed è diventato comandante regionale dei carabinieri forestali della Campania con il grado di generale di brigata.

 

Ciò premesso, mi sembra che con le sue esternazioni il ministro o dica delle conclamate ovvietà (“il decreto Ischia, come per tutti i terremoti, deve essere improntato al principio di legalità”: ed a cos’altro voleva improntare una legge dello stato, all’illegalità diffusa?) oppure cada nella facile equazione Ischia=quasi tutta abusiva=perciò le case sono cadute, già smentita purtroppo dai tragici fatti di un anno fa…

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E’ vero che il programma si chiama “L’aria che tira” ma evidentemente non va confuso con “l’aria fritta”!

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Ma siccome credo nella buona fede del generale forestale, ed ancor più nella sua conoscenza del problema in virtù del suo curriculum acquisito per lo più in provincia di Napoli (nella quale è ricompresa anche l’isola d’Ischia), sono convinto che il ministro darà un esempio del nuovo corso ed applicherà il principio di legalità anche alla erigenda caserma (con annessa foresteria?) che il Corpo forestale dello Stato stava tentando di realizzare nel bosco della Maddalena, ordinando la demolizione del manufatto ormai fatiscente ed il ripristino di tutti i pini abbattuti: sarebbe un bel gesto che darebbe agli ischitani la sensazione che non è vero che sull’isola volano solo gli stracci!

E, qualora ciò avvenisse, sarei il primo, ma sono sicuro di tanti,  a firmare una petizione che proponga il ministro (già plurimedagliato per anzianità di servizio e lungo comando…) per una onorificenza al valore o, quantomeno, per una cittadinanza onoraria isolana!

Antonio De GIrolamo

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