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Missione sicurezza, Laganà: «Tuteliamo l’isola, ogni giorno»

Al via con la Pasqua una nuova stagione turistica, nostra intervista al comandante della Compagnia dei Carabinieri di Ischia che fa il punto su un’attività che resta costante durante l’anno a prescindere dalla stagionalità. Dai rinforzi giovani e preparati in arrivo grazie al generale La Gala passando per i riflettori puntati su movida, sicurezza stradali, ricettività abusiva, ma anche violenza di genere e devianze giovanili su cui è esplicito: «Prima di sanzionare il nostro compito è esserci quando qualcosa non va, così si fa la differenza»

Comandante, con la Pasqua ha ufficialmente inizio la stagione turistica. Che ovviamente l’Arma si prepara ad affrontare con la solita attenzione, fermo restando che l’attività sul territorio isolano non arretra di un centimetro ogni giorno dell’anno a prescindere dalla stagionalità.

«La Pasqua segna, di fatto, l’avvio della stagione turistica, un momento cruciale per le isole come Ischia e Procida. Tuttavia, l’attività dell’Arma dei Carabinieri non conosce pause: siamo operativi 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. Ciò che cambia, durante alcuni periodi dell’anno come quello estivo, è il contesto: ci troviamo a operare in una realtà che si trasforma profondamente, con un aumento spesso esponenziale del numero di persone presenti sul territorio. Questo incremento comporta inevitabilmente un adeguamento delle risorse, delle strategie e dei servizi offerti. Con l’inizio della stagione turistica, dunque, i controlli già in atto tutto l’anno vengono intensificati: l’obiettivo è far fronte all’aumento dell’afflusso turistico che coinvolge in modo significativo entrambe le isole, non solo Ischia ma anche la vicina Procida. Quest’anno, grazie all’attenzione dei comandi superiori — in particolare del Comando della Legione Campania e del Generale La Gala — la Compagnia di Ischia potrà contare su un incremento dell’organico. Sono stati assegnati rinforzi giovani ma già formati, che ci permetteranno di dispiegare più pattuglie sul territorio, aumentando così la presenza e l’efficacia dei nostri servizi esterni. Il nostro obiettivo rimane quello di garantire elevati standard di sicurezza, sia in termini reali che nella percezione di residenti e turisti. Le attività operative riguarderanno soprattutto il controllo dei porti, la prevenzione e il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ma anche una vigilanza capillare nei punti nevralgici dell’isola».

C’è da dire che spesso il cittadino si accorge più della repressione che della prevenzione che spesso passa inosservata e che invece riveste un ruolo fondamentale nel lavoro quotidiano dell’Arma. O sbaglio?

Il generale Canio Giuseppe La Gala

«È una riflessione assolutamente corretta. La prevenzione, per sua natura, è meno visibile rispetto all’intervento repressivo che, invece, ha spesso un forte impatto mediatico. Tuttavia, è proprio grazie a un’attività costante e silenziosa di prevenzione che l’isola può godere di un certo grado di serenità e vivibilità durante tutto l’arco dell’anno. Da un punto di vista statistico, possiamo affermare che a Ischia si è registrato un calo nei reati commessi, dato numerico che viaggia di pari passo con un aumento significativo dei controlli. Questo ci conforta: significa che la direzione è quella giusta. Una particolare attenzione è rivolta ai luoghi della cosiddetta movida e alle principali arterie stradali, soprattutto per il contrasto all’uso e all’abuso di sostanze alcoliche. In questo ambito, la tolleranza è zero, soprattutto per quanto riguarda la vendita di alcolici ai minori. È fondamentale ricordare che i giovani hanno una percezione diversa della realtà e dei rischi: servono regole chiare e controlli serrati per tutelare tutti».

Tra i provvedimenti più discussi c’è il cosiddetto “Daspo urbano”, già adottato per alcuni soggetti sull’isola. Di cosa si tratta e quale funzione ha?

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«Il “Daspo urbano” è un provvedimento introdotto recentemente nel nostro ordinamento per garantire la sicurezza urbana. Si tratta di una misura amministrativa che consente di allontanare da specifiche aree individui ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico, anche in assenza di una condanna penale definitiva. Nel nostro territorio abbiamo già adottato questo strumento nei confronti di alcuni soggetti noti per comportamenti violenti. È una misura che ha una forte valenza preventiva: allontanando certe presenze dai luoghi di aggregazione, si cerca di ridurre il rischio di episodi di violenza o di illegalità. In un’isola come Ischia, che vive di turismo e dove la qualità della vita è un valore aggiunto, queste azioni sono fondamentali».

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Una delle piaghe che di recente sono tornate a fare capolino sull’isola è costituito dalle truffe agli anziani. Anche se a fare da contraltare c’è il fatto che ormai la soglia di attenzione è cresciuta grazie alle varie campagne ed anche i delinquenti molto spesso vengono assicurati alla giustizia…

«Purtroppo le truffe agli anziani restano una delle forme più odiose di criminalità. I truffatori fanno leva sulla vulnerabilità affettiva e psicologica delle persone anziane, usando metodi sempre più subdoli: si fingono carabinieri, avvocati, parenti in difficoltà. È una forma di violenza psicologica che lascia profonde cicatrici, a volte insanabili. In quest’ambito la prevenzione è fondamentale. Da tempo portiamo avanti campagne informative, incontri pubblici e distribuzione di materiale con consigli pratici. Invitiamo i cittadini, specialmente i più anziani, a non fidarsi di telefonate sospette, a non consegnare mai denaro o gioielli a sconosciuti, e a contattare immediatamente il 112 in caso di dubbio. È importante che le famiglie parlino con i propri anziani, che li rendano consapevoli dei rischi. La collaborazione dei cittadini è un pilastro essenziale della sicurezza».

Tra i temi caldi c’è anche quello degli affitti abusivi e del cosiddetto “turismo sommerso”, che sembra in parte aver sostituito le cosiddette affittanze estive in nero “vecchio stampo”. L’Arma come affronta questo fenomeno?

«È un fenomeno complesso, che ha implicazioni non solo sul piano dell’ordine pubblico ma anche su quello economico e fiscale. Le strutture ricettive abusive non rispettano le norme di sicurezza, evadono le tasse e alterano la concorrenza con chi opera legalmente. Ma soprattutto, rappresentano un rischio per l’incolumità degli ospiti stessi. Nel corso degli anni, l’Arma ha intensificato i controlli su questo fronte, in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine e con le amministrazioni locali. Abbiamo avviato verifiche su piattaforme online, incrociando i dati con le segnalazioni dei residenti e con gli accessi reali nelle zone a maggiore densità turistica. Il nostro obiettivo non è solo sanzionare, ma creare un sistema più sano e trasparente, dove il turismo sia una risorsa condivisa e sostenibile».

A proposito di convivenza civile, tra le priorità c’è anche quella della sicurezza stradale. Quali sono le principali criticità sull’isola e soprattutto il nuovo codice della strada ha indotto gli ischitani ad avere comportamenti più virtuosi?

«La sicurezza stradale è una delle sfide quotidiane più sentite. Ischia ha una viabilità particolare, con strade spesso strette e tortuose, e un volume di traffico che in alta stagione può diventare critico. Gli incidenti, purtroppo, non mancano, spesso legati a velocità eccessiva, guida sotto l’effetto di alcol o sostanze, o semplice imprudenza. Noi interveniamo con una presenza costante sul territorio: controlli con etilometri, pattugliamenti, monitoraggio dei punti più pericolosi. E ci tengo a sottolinearlo: non è una questione di “fare multe”, ma di salvare vite. In molti casi, un controllo tempestivo può evitare una tragedia. Inoltre, puntiamo molto sull’educazione: sensibilizzare, soprattutto i più giovani, a una cultura del rispetto delle regole è fondamentale».

Un altro fronte delicato è quello della violenza di genere. Quali strumenti ha oggi l’Arma per tutelare le vittime?

«La violenza di genere è una priorità assoluta. Ogni stazione dell’Arma oggi ha personale formato specificamente per accogliere e ascoltare le vittime in un ambiente protetto e rispettoso. Abbiamo attivato protocolli che ci permettono di intervenire anche in forma preventiva, in presenza di segnali d’allarme. Uno strumento importante è l’ammonimento del Questore, ma ancora più fondamentale è il “codice rosso”, che accelera l’intervento della magistratura e consente misure cautelari immediate. Ogni donna che si sente in pericolo deve sapere che può contare su di noi: il coraggio di denunciare è il primo passo verso la libertà, e non sarà lasciata sola. Sotto questo aspetto l’apertura di una “Stanza Rosa” in caserma alla quale si può accedere anche da un ingresso riservato e in cui si può chiacchierare anche con un carabiniere di sesso femminile è un altro passaggio estremamente importante e significativo che testimonia la volontà assoluta di mantenere alta l’attenzione su questo fenomeno sempre più preoccupante».

Intanto è stato confermato anche per questa estate il presidio a Sant’Angelo. Si lavora inoltre per riattivare quello di Forio. È un segnale importante, che conferma l’attenzione delle istituzioni verso la presenza dell’Arma sull’isola?
«Assolutamente sì. Il presidio di Sant’Angelo è stato confermato anche quest’anno, grazie anche alla preziosa collaborazione con le amministrazioni comunali. Si tratta di un punto strategico, non solo per la sua valenza simbolica, ma soprattutto per il suo ruolo in termini di prevenzione. Sant’Angelo, come sappiamo, è un borgo pedonale incantevole ma logisticamente complesso da raggiungere, e proprio per questo necessita di una presenza capillare e costante. Anche quest’anno, tra l’altro, potremo contare sull’impiego di un mezzo elettrico in loco, un piccolo ma significativo passo verso un controllo più efficace e sostenibile. Questo è un chiaro esempio dell’attenzione che l’Arma e i comandi superiori dedicano al territorio ischitano. Allo stesso modo, si sta lavorando per riportare un presidio anche a Forio, il Comune più esteso dell’isola. Sebbene la stazione locale, temporaneamente accorpata a quella di Casamicciola, non abbia mai cessato di garantire i propri servizi, è evidente che un ritorno fisico sul territorio costituirebbe un valore aggiunto non da poco. Essere presenti nel cuore del paese significa assicurare maggiore tempestività negli interventi e rafforzare il legame con i cittadini. Quando parliamo dell’isola, si fa riferimento a un territorio straordinario, dal punto di vista paesaggistico e culturale, che va custodito e tutelato con attenzione costante. Il presidio dell’Arma è una delle chiavi per farlo, e la volontà istituzionale va in questa direzione».

Il nuovo Codice della strada ha reso gli ischitani più responsabili alla guida, o c’è ancora molto da fare?
«Negli ultimi anni, l’attenzione sul rispetto del Codice della strada è cresciuta in maniera evidente. Le sanzioni, per esempio, sono praticamente raddoppiate, segno non solo di un aumento dei controlli ma anche di una maggiore sensibilità verso la sicurezza stradale. Durante l’estate, l’isola vive un’esplosione di presenze: l’afflusso turistico, unito alla possibilità di noleggiare veicoli sul posto, comporta un incremento notevole della circolazione, sia di auto che di motocicli. La conformazione stradale dell’isola, fatta di arterie spesso strette e a doppio senso, purtroppo favorisce il verificarsi di sinistri, spesso anche quotidiani. L’Arma dei Carabinieri, in questo contesto, svolge controlli costanti e legati non solo alle infrazioni più comuni — revisioni, assicurazioni, patenti scadute, guida in stato di ebbrezza — ma anche su fenomeni più complessi, come l’utilizzo di veicoli con targa straniera, spesso impiegati per eludere le normative italiane. Ci sono anche numerosi casi di mezzi in circolazione con evidenti carenze strutturali: fari non funzionanti, stop rotti, problemi alla carrozzeria. Sono dettagli che, soprattutto di notte, possono fare la differenza tra un viaggio sicuro e un pericolo per sé e per gli altri. L’obiettivo resta sempre lo stesso: fare prevenzione e garantire a tutti gli utenti della strada le migliori condizioni possibili per guidare in sicurezza».

Nonostante il tempo che passa, la figura del carabiniere continua a essere un punto di riferimento insostituibile per i cittadini. Come si riesce a mantenere vivo questo legame?
«È una questione di presenza quotidiana. Il nostro compito è quello di far rispettare le leggi, ma anche di rispettarle noi per primi. La vera chiave è la costanza: essere sul territorio ogni giorno, non solo nei periodi “di punta”. Il 15 agosto deve essere identico al 15 gennaio. La fiducia si costruisce goccia dopo goccia, con l’attenzione costante ai bisogni dei cittadini, dei turisti, dei residenti. Essere carabiniere su un’isola come Ischia significa essere parte integrante della comunità. È anche per questo che lavoriamo tanto nelle scuole, a stretto contatto con i più giovani. I ragazzi oggi hanno bisogno di ascolto prima ancora che di regole. Quando entriamo in una classe, non andiamo solo a fare la lezione sul bullismo o sul codice della strada: chiediamo prima di tutto “qual è il vostro problema?”. Spesso emergono insicurezze, disagi, piccoli grandi smarrimenti. Il nostro compito è esserci anche in quei momenti. Se un ragazzo gira con un coltello o ha iniziato a usare uno spinello, dobbiamo prima capire il perché. Solo dopo viene la sanzione, ma prima ancora c’è il dialogo. Spiegare, far capire, educare: è questa la missione che ci guida, soprattutto con i più giovani. La figura del carabiniere deve continuare a essere vicina, comprensibile, presente. Non solo quando si deve sporgere una denuncia, ma anche — e soprattutto — quando c’è qualcosa che non va. Ed è proprio in quei momenti che si fa davvero la differenza».

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