CRONACAPRIMO PIANO

Mitrione e l’impegno dell’Arma: «Così garantiremo un’estate tranquilla»

Si è aperta un’estate che si preannuncia “infuocata” per le forze dell’ordine, ed anche agosto è ormai alle porte. Il punto con il comandante della Compagnia dei carabinieri di Ischia che si sofferma sulle iniziative poste in essere per garantire la sicurezza e spazia anche su altre tematiche di stretta attualità

L’estate, che fin qui è stata tranquilla, comincia a entrare nel vivo. Anche il target turistico che ha frequentato l’isola tutto sommato è stato accettabile, fatta salva qualche eccezione nel fine settimana. I segnali che però arrivano negli ultimissimi tempi non sono dei migliori. L’episodio di Mazzarella che passeggia tranquillamente per le strade di Ischia non è “iconico”, ma ci manca poco.

«Siamo entrati nel vivo dell’estate, nei weekend soprattutto si percepisce un netto incremento delle presenze, del flusso turistico in arrivo presso i porti dove continuiamo, in collaborazione con le altre forze di polizia, una massiccia opera di presenza, prevenzione e controllo per monitorare il più possibile le persone che giungono sulla nostra isola. Ne è dimostrazione il controllo, eseguito l’altro giorno dalla pattuglia radiomobile a Forio, che ha permesso di identificare due soggetti con precedenti come Mazzarella – tra l’altro in violazione della libertà vigilata – e il suo accompagnatore. Questo da un lato dimostra che l’isola, come in passato, torna ad essere meta anche di persone appartenenti a determinati contesti. Dall’altro, che il controllo dell’Arma dei Carabinieri è capillare e aderente alle esigenze del territorio. Sarà fondamentale proseguire anche quest’anno e incrementare, laddove possibile, la collaborazione con la Polizia di Stato e la Polizia municipale in materia di controllo delle affittanze abusive. La finalità è duplice: da un lato tutelare l’imprenditoria turistica legale e quindi evitare fenomeni di concorrenza sleale, dall’altro identificare chi frequenta la nostra isola e cerca di celarsi nel mondo sommerso del fitto in nero».

«Siamo entrati nel vivo dell’estate e dunque si implementa l’attività di prevenzione e controllo capillare del territorio. Sarà fondamentale proseguire la lotta alle affittanze abusive, la finalità è duplice: da un lato garantire l’imprenditoria turistica legale, dall’altra identificare chi frequenta l’isola e cerca di celarsi nel sommerso del fitto in nero»

Per quanto riguarda la cosiddetta “movida selvaggia” numeri e statistiche che cosa dicono?

«Quando nelle principali aree della movida aumenta la massa di persone, è evidente che anche l’indice di probabilità di eventi delittuosi sale. Mi riferisco, in particolare, a risse, pestaggi, accoltellamenti, così come si sono verificati negli scorsi anni. È importante, anche in questo settore, la prevenzione, e quindi la presenza – nell’arco notturno – di controlli, soprattutto nei weekend o nelle serate del mese di agosto. Lo scorso sabato abbiamo messo in atto una forte azione di controllo alla circolazione stradale e nelle aree della movida, e questo innanzitutto per garantire il rispetto delle ordinanze sulla diffusione sonora. Se tutti i locali rispettano l’orario di spegnimento della musica, si impedisce che determinate situazioni possano degenerare. Andando avanti a bere per tutta la notte, è chiaro che la probabilità che avvengano fatti di violenza sale. Mi rivolgo agli imprenditori: offriteci, come di consueto, la massima collaborazione rispettando le regole per tutelare le aree della movida. In secondo luogo, l’attività di repressione: laddove si verifichino fatti di sangue o violenti il nostro intervento è immediato, e cerchiamo di approfondire nell’immediatezza per addivenire subito all’identificazione. L’anno scorso, nei pochi episodi verificatisi dove ha proceduto l’Arma dei Carabinieri, sono stati identificati prontamente tutti gli autori delle risse e sottoposti a foglio di via obbligatorio».

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«La movida? Interveniamo sempre con prontezza, quando serve, ed identificando nell’immediatezza gli autori di episodi di violenza o intemperanza. Ma serve anche la collaborazione dei gestori dei locali, che devono rispettare l’orario di spegnimento della musica: se si beve tutta la notte, è chiaro che i rischi aumentano»

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C’è un fenomeno che ultimamente è esploso senza ombra di dubbio, e mi riferisco alle truffe contro gli anziani, che spesso restano nell’alveo delle tentate anche per il pronto intervento delle forze dell’ordine. La recrudescenza di questo fenomeno secondo lei è casuale oppure aver preso di mira di Ischia è qualcosa di pianificato a tavolino?

«Dall’analisi dell’andamento del fenomeno, emerge che a giugno è stata registrata una netta ripresa delle truffe, cosa che non accadeva dall’agosto scorso, e in particolare da quando c’era stato l’arresto in flagranza a Casamicciola di due truffatori. Spulciando i dati, si comprende che la strategia delle organizzazioni criminali che lavorano in questo settore è quella di confondersi tra i turisti, scegliendo la nostra isola nel momento di ripresa dell’attività turistica. Puntano Ischia anche per un altro motivo: la situazione economica pro capite dei nostri anziani è tendenzialmente favorevole. Pertanto, i truffatori sono certi di trovare in casa monili in oro o denaro contante. Le campagne di sensibilizzazione sono state tante, ma colgo quest’occasione per mettere in guardia non solo gli anziani ma anche i parenti, affinché comunichino ai propri cari che il fenomeno, sebbene in questa fase abbia subito una battuta d’arresto, è ancora in atto».

«A giugno il numero di truffe agli anziani è cresciuto in maniera considerevole. Ischia è una realtà appetibile perché la condizione economica dei cittadini in età avanzata spesso è comunque considerevole. E poi in un periodo di alta stagione i delinquenti confidano anche di poter passare più facilmente inosservati mescolandosi ai turisti»

Alcune vittime di truffa con cui abbiamo parlato ci hanno riferito che i truffatori disponevano di tutta una serie di dati sensibili (numero di telefono, nome e cognome…). Come fanno questi soggetti – che evidentemente hanno alle spalle una macchina organizzativa tutt’altro che dilettantistica – a ricavare così tante informazioni sui soggetti che poi prendono di mira?

«Ci sono delle indagini che hanno dimostrato, su tutto il territorio nazionale, che questi truffatori sono organizzati come una vera struttura criminale. Questi soggetti acquisiscono, in un lavoro che dura anche mesi, tutta una serie di informazioni sulla vittima da depredare poi nel periodo estivo, se prendiamo in esame solo Ischia. Iniziano a fare delle telefonate sei mesi prima per acquisire qualche informazione. Successivamente passano all’azione, facendo leva sulla condizione emotiva che provocano all’anziano, prospettando ad esempio un male che ha colpito a ciel sereno un proprio familiare. Un appello agli anziani: non rilasciate mai informazioni e dati sensibili al telefono. Considerate anche un altro aspetto: nessun ente dello Stato né le Poste vi chiederanno dei soldi in contanti. Diffidate da qualsiasi richiesta proveniente da persone sconosciute che bussano alla vostra porta. Chiamate il 112. Se il telefono è bloccato – spesso a causa degli stessi truffatori – chiamate un vicino e chiedetegli aiuto».

«Procida ha fatto un ottimo lavoro a livello turistico, l’impennata di visitatori ci ha indotto a incrementare la nostra presenza sull’isola. Abbiamo ottenuto dei militari di rinforzo per la nostra stazione, sono arrivate anche due vespe elettriche, che ci permettono di muoverci nelle anguste strade con maggiore facilità»

Nonostante le numerose iniziative organizzate dalle forze dell’ordine per sensibilizzare la popolazione sul tema della sicurezza stradale, il numero di morti sulle nostre strade continua ad essere statisticamente surreale. Quale può essere una risposta a questo punto? Oppure bisogna alzare le mani e rassegnarsi?

«La rassegnazione non ci appartiene nella maniera più assoluta. Andiamo avanti con il lavoro di informazione nelle scuole, con quello di prevenzione e repressione sulle strade laddove si verifichino condotte pericolose che possano essere accertate nell’immediatezza dalle nostre pattuglie. Siamo al lavoro per individuare anche strategie alternative, sempre nell’ottica di prevenire, che prevedano l’utilizzo – laddove possibile – di personale in abiti civili per contestare delle violazioni amministrative. Il nostro fine non è quello di colpire le tasche dei cittadini, ma di fare prevenzione, facendo percepire un maggiore controllo, e di conseguenza ottenere un maggiore risultato in termini preventivi. Per onorare la memoria delle vittime che ci sono state, è importante essere responsabili e avere buonsenso quando ci si mette alla guida di un veicolo: arrivare un minuto dopo a un appuntamento non ci cambia la vita. Rispettiamo le regole basilari: i limiti di velocità, i sorpassi, i divieti di sosta in tratti di strada pericolosi, evitare di assumere sostanze alcoliche e stupefacenti e non usare il cellulare quando si guida».

«La violenza domestica è diventata una piaga anche a Ischia, ne conosciamo soltanto la punta dell’iceberg. La vittima della violenza di genere è vittima due volte: da un lato perché subisce un reato, dall’altro perché – anche a causa delle pressioni del persecutore – dimostra spesso una ritrosia a venire fuori e denunciare»

Che mese di agosto si aspetta? Nella norma oppure la prima estate da “liberi tutti” potrà portare delle variazioni al tema?



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«Mi auguro, per gli operatori del comparto turistico, che sia un agosto ricco di frequentatori. Tra questi ci saranno inevitabilmente anche dei malintenzionati. L’obiettivo dell’Arma dei Carabinieri – in collaborazione con le altre forze di polizia, con le quali c’è un proficuo scambio di informazioni – è quello di mettere in atto un serrato piano di controlli, in modo tale che si possa fare una prevenzione a tutto tondo: dai porti ai luoghi della movida, passando per le affittanze in nero e per il controllo massiccio della circolazione stradale».

Procida capitale della cultura ha “stravolto” un’isola: numeri triplicati rispetto all’anno scorso, con tutte le conseguenze del caso. Quanto diventa difficile gestire un territorio come quello procidano?

«Procida ha fatto un ottimo lavoro a livello turistico, ha attirato un numero impressionante di persone. L’imponente flusso di visitatori ci ha indotto a incrementare la nostra presenza sull’isola. Abbiamo ottenuto dei militari di rinforzo per la nostra stazione, che rappresenta l’unica forza di polizia a competenza generale esistente a Procida. Sono arrivate anche due vespe elettriche, che ci permettono di muoverci nelle anguste vie dell’isola con maggiore facilità e offrire un servizio più aderente alle esigenze del cittadino. Finora, oltre l’elevato numero di persone, non sono state registrate grosse criticità in termini di ordine e sicurezza pubblica. Gli eventi sono numerosi, ma fino a questo momento siamo riusciti a sopperire a tutte le esigenze grazie anche alla collaborazione della Polizia municipale e della Capitaneria di Porto, sempre al nostro fianco in maniera reciproca, come dimostra anche l’ultimo intervento in mare. Per il periodo estivo sicuramente ci sarà richiesto un ulteriore sforzo, dato l’ulteriore incremento connesso alle vacanze e a un numero maggiore di visitatori che sceglierà Procida in virtù della nomina a capitale della cultura».

«Per rimanere un’isola felice occorre avere fiducia nelle istituzioni, noi dobbiamo essere bravi a guadagnarci la stima dei cittadini. Il segreto è consolidare la quotidiana collaborazione tra tutti le parti sociali. Ognuno deve essere “attore” della sicurezza segnalando, partecipando e anche scambiando informazioni»

La violenza domestica sommersa è diventato un problema reale anche dalle nostre parti?

«Lo è, e sicuramente lo è sempre stato. Come spesso dico, conosciamo soltanto la punta dell’iceberg di quello che succede in realtà tra le mura di casa. E questo perché la vittima della violenza di genere non è paragonabile a chi subisce un furto o una rapina, che d’istinto chiama i Carabinieri. La vittima di violenza di genere è vittima due volte: da un lato perché subisce un reato, dall’altro perché dimostra una certa ritrosia a venir fuori. Spesso il proprio persecutore, stalker, maltrattatore è colui che inculca nella donna anche un sentimento psicologico di grave disagio. Riesce a manovrare pure i sentimenti, impedendo che le sofferenze possano venir fuori ed essere denunciate anche solo a un parente o a un centro antiviolenza. L’invito è quello di sensibilizzare non solo le donne, ma anche i comuni cittadini, cui spetta il compito di cogliere i segnali, rappresentarli, tendere una mano e permettere a quell’iceberg, di cui si vede solo la punta, di venire a galla».

Qual è la “ricetta” che Ischia deve seguire per continuare a rimanere ancora un’isola felice?

«È necessario avere fiducia nei confronti delle istituzioni e delle forze dell’ordine e rinnovarla costantemente. Dobbiamo essere bravi a guadagnarci la stima dei cittadini, consolidando la collaborazione quotidiana che c’è tra popolazione, associazioni di categoria e istituzioni. E questo nell’ottica di una sicurezza partecipata che deve essere un discorso allargato. Ognuno è “attore” della sicurezza, segnalando, partecipando, scambiandosi informazioni. Questa sicuramente è una delle attività migliori che possa esserci – e che va di certo migliorata – in una realtà come la nostra, che è piccola ma ricca di eventi, sfaccettature e anche esigenze a volte contrapposte».

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