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Mobilità e traffico, così parlo Dino Ambrosino

PROCIDA. Ieri mattina il Sindaco ha condiviso con la cittadinanza le motivazioni e le scelte che spingono l’amministrazione ad adottare interventi sulla mobilità in una chiave più sostenibile per promuovere la vivibilità del territorio: “Ho il dovere di dire qualcosa in più sui provvedimenti per la mobilità nell’isola per chiarire meglio i nostri propositi, pur sapendo di toccare un argomento molto delicato. Ogni nostra decisione sul traffico è degna di critiche, in modo particolare perché rappresenta sempre un compromesso. Un compromesso, tra le esigenze di spostarsi motorizzati nell’isola più densamente abitata d’Europa e le legittime aspettative dei pedoni. Contrariamente a quanto pensano tanti, le statistiche dimostrano che il numero di macchine in rapporto ai nuclei familiari a Procida è in assoluto uno dei 10 più bassi d’Italia. Sembra una bestemmia, ma a Procida ci sono più poche macchine che nel resto d’Italia. Ciò significa 1 cosa: che l’ipotesi di dotare ogni famiglia di un bollino per consentire la circolazione di una sola macchina per nucleo familiare, rischierebbe di far aumentare il traffico”.
“Altra ipotesi discutibile sono le isole pedonali. Già è complicato spiegare che in un’isola piccola si fanno le isole pedonali: quando si cita l’esempio di Napoli con piazza Plebiscito, via Chiaia, via Roma e il Lungomare, si parla di un’area che è grande quanto tutta Procida. D’altronde lo abbiamo realizzato il percorso pedonale alla Marina: dalla Credem, alla piazza, fino alla ZTL di San Leonardo, ma non ne abbiamo trovati di cittadini soddisfatti. L’invasività del traffico non la registriamo solo alla Marina o alla Chiaiolella, dove pure c’è un’area pedonale! Tolte le punte, dove ci sono comunque deroghe per limitati tratti, il territorio dell’isola che resta vincolato al divieto di circolazione è meno di 3 kmq. Dalla Marina alla Chiaiolella a piedi si impiegano 45 minuti, come all’incirca, dal Beverello, a via Roma fino a piazza Dante”.

“La novità sulla quale abbiamo investito sono le fasce orarie. È discussa la scelta di cominciare il divieto per i veicoli privati alle 19.00, ma corrisponde all’esigenza di dare ai pedoni un’ora d’aria quando ancora il paese è vivo, con le attività commerciali aperte.
Abbiamo chiesto maggiori servizi all’EAV, per cui a breve si tornerà allo schema 19.00/21.00, 21.30/24.00, 24.30/4.00. La scelta dello spacco è dettata sempre dall’esigenza di trovare un compromesso con chi , per bisogni personali, non può far a meno del veicolo. Le stesse deroghe, che vengono rilasciate a tutti quelli che presentano le medesime caratteristiche, sono riconosciute indistintamente a chi lavora o ha problemi di salute.
La limitazione del traffico che abbiamo deciso è qualcosa di più rispetto a ciò che accadeva in passato. E gradualmente aumenteremo ancora i momenti di vigenza delle fasce orarie, proponendo ai cittadini di organizzare le proprie attività tenendone conto.
È un percorso difficile, che incide sulla quotidianità di ciascuno. Ma è un obiettivo ineludibile per migliorare la qualità della vita delle nostre famiglie.”

 

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