CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME L’uso improprio delle maschere e il vero volto dell’ischitano medio

di Lisa Divina

Mentre le notizie si susseguono implacabili tra racconti distorti e proposti a metà, ci possiamo concedere un’analisi del tipico modello di personalità che emerge dal contesto sociale, oltre le maschere, con il vero volto dell’ischitano medio. Uno è sicuramente il personaggio che qui chiameremo “il Colto Colluso”. È una persona superficialmente appassionata di cultura, ma ciò che definisce tale è solo quello che risulta congruo alle sue confortevoli convinzioni. Per lui è sempre più difficile apprezzare la vera cultura a vantaggio di un’infarinatura pseudo-culturale corrotta da TikTok. Questo individuo è affascinato da libri come oggetti d’arredo, l’arte è solo design decorativa e la poesia è scritta nei meme. Cerca costantemente di arricchire la propria vita attraverso esperienze che crede nobili, condividendo con il mondo la sua storia perché altrimenti è come se non l’avesse vissuta. Tra le sue caratteristiche principali si annoverano una grande curiosità dell’inciucio, un amore per tutto ciò che è noioso e una tendenza a riflettere un’immagine costruita di se stesso. I comportamenti tipici includono la partecipazione a eventi culturali e artistici per fare da sfondo a una cultura che grida pietà. Ma tranquilli, questi apparenti acculturati sono pochi e limitati nei loro spazi. Invece troviamo più varietà con un altro modello che possiamo chiamare “il Risolutore Disilluso”. È il classico personaggio che si presenta come esperto del quartiere e maestro di vita. Strilla a pieni polmoni contro la gestione del paese e si sfoga sui social come un vero leone da tastiera o spettegola senza freni con chiunque gli capiti a tiro, ma guai a prendere iniziative concrete: troppo fatica!

Questo cittadino vive in un perenne stato di insoddisfazione cronica. Ogni giorno è un nuovo episodio di “promesse infrante” dai politici locali. La sua specialità? Criticare a tutto tondo, convinto che il suo incessante bla bla bla possa davvero cambiare qualcosa. Frustrato? Certo. Utile? Mica tanto. La sua filosofia di vita è “io ho detto, ora vedete voi!”. Li riconosci subito, sempre pronti a proporre soluzioni teoriche dietro la loro convinzione che tanto basta sventolare la bacchetta per cambiare il “bicchiere mezzo vuoto” in “bicchiere mezzo pieno”. Il risultato? Solo un mal di testa epico da ubriacatura di parole inconcludenti e una bottiglia vuota. Infine, troviamo quello che si può definire “l’Ottimista Illuso”. È quel tipo di persona che vive in un mondo tutto suo, convinta che ogni cosa si risolverà magicamente senza muovere un dito. Si accontenta di esistere nella vita dell’isola, sorseggiando aperitivi e ignorando i problemi reali come se fossero zanzare fastidiose. Evita il confronto con la realtà come un gatto evita l’acqua, preferendo un’esistenza in cui l’ottimismo sembra essere la formula magica per superare ogni ostacolo. Ignaro delle sfide concrete che lo circondano, questo individuo è caratterizzato da un’eccessiva positività e dalla negazione delle problematiche reali. Trova sollievo nelle distrazioni frivole, come se partecipare a eventi sociali e festivi fosse la soluzione a tutti i mali. Adotta un atteggiamento alla “carpe diem” per vivere senza preoccuparsi del futuro. L’Ottimista Illuso è anche un maestro nell’arte della procrastinazione. Ogni problema viene rimandato a un domani indefinito, con la speranza che si risolva da solo (o che ci pensi qualcun altro). E mentre il mondo crolla intorno a lui, continua a sorridere e a pubblicare stories, certo che l’ottimismo sia la chiave per la felicità eterna. Beato lui. E poi ci sei tu. Chi sei tu?

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