CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Titani nani alla ricerca del riconoscimento

di Lisa Divina

Povero quell’amico mio che si affanna per informare e sollecitare il ragionamento di un popolo che è governato per l’appunto da nani che si credono titani. Un affanno invano. È scorretto! Alla fine si, risulta tutto inutile, pure due iniziative valide (come quelle che hai citato) della richiesta di “Riconoscimento delle sorgenti di acqua termale come patrimonio dell’UNESCO” oppure la raccolta firme per “il miglioramento della sanità delle isole del Golfo” promossa nelle nostre piazze. Ma fatte così su un territorio che non è capace di sostenere tale identità ne risulta come sempre un gettare fumo negli occhi degli stolti, lanciando in un mare di disservizi alla deriva le due proposte. Qualcuno ti dirà che hai ragione, qualcun altro ti dirà che sei pesante, ma tutti penseranno: è sempre stato così! Questo pensiero pericoloso ci inquina la visione dall’interno, avvelenando la possibilità di volere, e quindi poter fare qualcosa a riguardo. Nani con maschere da titani che celano la piccolezza del loro essere ignavi. Si sentono padroni a casa nostra indossando il tricolore come una corona che non basta a cambiarne “la testa”.

Bisogna guardare oltre le piazze e i banchetti di raccolta firme, alzando lo sguardo verso tutti quegli incontri “mondani” dove seriamente la politica si impegna per fare ingressi per poi sfidarsi a suon di numeri per raccontarci, come sempre, che sulla carta siamo migliori di altri. Ancora una volta ignorando la sostanza dei servizi che dovrebbero rendere tali riconoscimenti di default. Insomma per merito e non “per partito preso”. Ma questa è solo una bella fiaba da raccontarci per dirci custodi delle soluzioni a tutti i mali. Invece la verità, amico mio, è che i mali sono troppi, ben radicati e, diciamocelo, ormai l’ischitano ci si è pure affezionato. Immagina se si intervenisse su tutti i disservizi, se finalmente si unissero gli intenti e risolvessero tutti gli altri problemi! A quel punto mi dici tu di cosa mai ci si potrà lamentare? La lamentela è un carattere dominate dell’ischitano medio. Non possiamo pretendere che un paio di chiacchiere sui giornali, seppure oneste, bastino a disintossicare gli isolani dalle loro abitudini. Qui si vuole essere riconosciuti dall’UNESCO un patrimonio che però noi non sappiamo né riconoscere né valorizzare. Elemosiniamo firme per la sanità mentre altrove ci si ammassa per un bicchierino di vino, un po’ di musica e le solite chiacchiere in politichese. Intanto qualcuno governa su più “territori” mentre qualcun altro sul nulla e i più furbi campano di rendita del passato. Le tue osservazioni, tutte giuste, dovrebbero essere colte come una sfida alla capacità di mettere in discussione le apparenze, dovrebbero stimolare al pensiero critico. Invece calano come un bicchiere d’acqua sulla sabbia rovente, e nessuno vede niente. Nemmeno i nani. Che di certo non conducono a vette ma solo tra le ombre.

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