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Monnezza al Palazzetto, travaso accanto alle abitazioni

di Francesco Castaldi

FORIO – Prosegue la squallida telenovela del palazzetto dello sport di Forio, che ancora una volta è diventato teatro di un episodio che merita senza dubbio di assurgere ai disonori della cronaca locale. Come eloquentemente illustrato dalle fotografie che vi mostriamo, ieri mattina attorno alle 7.30, nello spazio antistante la struttura sportiva foriana, alcuni operai hanno ben pensato di effettuare – con l’ausilio di una gru – un travaso di rifiuti all’interno di un container allocato a pochi metri dall’ingresso del palazzetto. Che, per la cronaca, è frequentato da centinaia di atleti, alcuni dei quali davvero molto giovani. Nonostante le vibranti proteste di un abitante della zona (che è stato finanche convocato dalla Municipale e diffidato), gli uomini incaricati di assolvere al travaso hanno portato a termine il proprio compito, e ciò in barba alle più elementari norme igienico-sanitarie.

La vicenda relativa al palazzetto dello sport è una problematica atavica del comune all’ombra del Torrione, che è strettamente legata ad un’altra questione, ovvero quella dei rifiuti solidi urbani. Per far fronte all’emergenza, da diverso tempo oramai gli abitanti di via Casale sono costretti a convivere con camion della nettezza urbana arrugginiti e in stato si semiabbandono e a container nei quali, come dimostrano le immagini, vengono sversati rifiuti di ogni genere. Benché l’estate scorsa il sindaco di Forio Francesco Del Deo, in una riunione alla presenza degli abitanti della zona, aveva promesso che avrebbe risolto nel più breve tempo possibile il problema – seriamente acuito dalla pressante canicola estiva – che allo stato dell’arte, lungi dall’essere risolto, non è stato neppure attenuato.

La questione è resa ancor più paradossale dal fatto che, come evidenziato nell’incipit di questo articolo, il palazzetto è quotidianamente frequentato da numerosi giovani atleti che sono costretti, loro malgrado, a praticare attività sportive in un luogo per nulla conforme con i principi enunciati dalla Carta Costituzionale. Possibile che le associazioni sportive e le famiglie di questi giovanissimi atleti non si pongano il problema dell’insalubrità dei luoghi frequentati dai propri tesserati e figli? Dalle testimonianze raccolte dal collega Augusto Coppola, sembrerebbe addirittura che il perimetro attiguo al palazzetto sia variamente frequentato non solo da bambini e ragazzi, ma anche da alcuni ratti, che avrebbero lasciato più di un “ricordino” qua e là, contribuendo in maniera non marginale alla complessiva e intollerabile incuria in cui da anni versa la zona oggetto della nostra analisi.

Una simile condizione di assoluto degrado era registrabile, fino a qualche giorno fa, anche lungo la strada che da via Casale conduce allo stadio “Salvatore Calise”. Come testimoniato da un filmato realizzato sempre da Coppola (e di cui vi mostriamo un’istantanea), il viale d’accesso era parzialmente ostruito da rifiuti e ingombranti di ogni genere, che nel corso della giornata di ieri sono stati opportunamente rimossi in fretta e furia per non esacerbare i comprensibili malumori dei condomini di via Casale. Giunti sul luogo del “delitto (im)perfetto” a pulizia ormai effettuata, siamo stati invitati ironicamente da due operai a scattare fotografie e a realizzare filmati che comprovassero la “bontà” del loro onesto sevizio.

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Perché il sindaco Del Deo, massima autorità sanitaria del comune di Forio, non interviene sulla vicenda? Perché il primo cittadino sembra non interessarsi delle istanze degli abitanti che vivono in quella zona? Auspichiamo, naturalmente, che la situazione possa in qualche modo migliorare anche perché quello alla salute, come espresso in altra circostanza sulle colonne di questo quotidiano, è un diritto inalienabile e, per tale motivo, non barattabile.

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