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Monte Tabor: bosco o discarica?

Dalla Redazione

CASAMICCIOLA TERME. Ci risiamo: il monte Tabor, tra il Castiglione e il bosco della Maddalena, uno dei tanti meravigliosi luoghi del famoso comune termale, è nuovamente bersaglio della più rozza inciviltà. Un lettore ci ha segnalato, con dovizia di foto e con un video, l’assurdo “spettacolo” che gli si è parato davanti durante una passeggiata tra gli alberi: cumuli di volantini pubblicitari e di cataloghi di prodotti alimentari, raccolti in grosse risme e in scatoli ormai consunti dalle intemperie, abbandonati in prossimità di panchine e tavoli di pietra. Lo stupore aumenta, se possibile, leggendo un biglietto appeso a un chiodo conficcato sulla corteccia di un pino, a mo’ di “giustificazione” dello scempio, il cui testo recita: «In data 28/1/2016 verrà ritirata e portata presso la raccolta differenziata Amca. Chiediamo scusa per il mancato deposito. 25/1/2016». In pratica, come confermato dal lettore, sono due giorni che la ditta incaricata per il volantinaggio pubblicitario a favore di alcune imprese isolane scarica i volantini vecchi nel bel mezzo del verde, giustificando il tutto in modo veramente assurdo. Le foto scattate non lasciano adito ad alcun dubbio. Il bosco viene quindi incredibilmente considerato, dalla ditta in questione, un vero e proprio centro di raccolta rifiuti, dove si possono ammassare quintali di carta straccia fra alberi e panchine, “chiedendo scusa” con un foglietto inchiodato su una pianta, infischiandosene di aver sporcato per giorni e giorni uno dei “polmoni” d’Ischia, meta fra l’altro di numerosi escursionisti che attraversano il tratto boschivo dell’isola. Sembra quasi che il monte Tabor da qualche tempo sia divenuto il luogo prescelto da una serie di incivili che la trasformano in un vero e proprio immondezzaio, per i più disparati tipi di rifiuti. Poco più di un mese fa, infatti, ricevemmo documentazioni fotografiche di analoghi episodi, che testimoniavano l’esistenza di cumuli di spazzatura assortita: bottiglie di birra, cassette di plastica, scarpe vecchie, arrivando persino a sversamenti di materiali di risulta, mentre, a pochi passi, proprio nei pressi dei tavoli di pietra e delle panchine che dovrebbero accogliere gli escursionisti e che oggi sono invasi dai “pacchi” di volantini “parcheggiati” bellamente dalla ditta sopracitata, ci si imbatteva in un’autentica discarica con decine di buste, lattine, bottiglie di plastica. Uno scempio esteso sin nelle prossimità del locale campo di calcio. Vien quindi da pensare che non si tratti solo della somma di vari episodi d’inciviltà individuale, bensì di un’attività sistematica da parte di chi, come la “ditta di volantinaggio” di questi giorni, viene regolarmente sul posto a sbarazzarsi di “merce” di ogni tipo. Fra l’altro, è auspicabile un intervento dell’amministrazione oltre che delle Forze dell’Ordine allo scopo di perseguire un atto gravissimo che denota totale mancanza di senso civico (e non ci sono assurdi biglietti di “scuse” che tengano), fra l’altro in un momento in cui il tema-rifiuti è di grande e scottante attualità sull’isola.

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