CRONACAPOLITICA

Le nuove elezioni “infiammano” l’Assoforense

Il direttivo dell’associazione pronto a riunirsi per esaminare alcune modifiche allo Statuto, ma c’è chi non è d’accordo. Intanto tramite l’Ancim è stata presentata la proposta per ottenere la proroga della Sezione distaccata del Tribunale

È scaduto il biennio della presidenza dell’avvocato Gianpaolo Buono alla guida dell’Associazione forense isolana. Sarebbe tempo dunque di nuove elezioni. Il direttivo associativo si è già riunito in tal senso nei giorni scorsi, ma una nuova riunione, in programma all’inizio della settimana, dovrà decidere se e quando convocare l’assemblea per eleggere il nuovo presidente e i nuovi componenti del direttivo. C’è però un passo ulteriore da fare, e a quanto pare non sarà così facile: l’assemblea dovrebbe infatti prima approvare il nuovo statuto, e solo poi si potranno organizzare le elezioni. Ed è su questo punto che forse le cose si potrebbero complicare: non ci sono conferme, e dal direttivo tutti i componenti non fanno filtrare alcuna indiscrezione, ma il nuovo statuto potrebbe porre delle condizioni relative alla possibilità di rielezione, o meno, dei membri. Una circostanza che non sarebbe unanimemente ben accolta, con prevedibili malumori a frenare l’armonia dell’esecutivo, peraltro in un momento decisivo. È infatti già partita la proposta di proroga, o addirittura di stabilizzazione, della sezione distaccata ischitana del Tribunale, tramite l’Ancim, l’associazione nazionale dei comuni delle isole minori presieduta dal sindaco di Forio Francesco Del Deo. Il testo, preparato dal direttivo, è già all’attenzione di Parlamento e Governo, e ora si attende la fissazione di un incontro istituzionale per poi innescare l’iter. In un momento del genere, l’orientamento che sembra prevalere è quello della abituale prorogatio dell’attuale direttivo (composto, lo ricordiamo, oltre che dall’avvocato Buono anche dal segretario Francesco Cellammare e dagli avvocati Alberto Morelli, Lello Pesce e Alessandra Castellano). Come già accaduto in passato, dunque, si potrebbe decidere a favore di un prolungamento temporaneo dell’incarico in maniera tale da gestire la fase cruciale dei prossimi mesi, quando saranno approvati vari provvedimenti legislativi (non ultimo il Milleproroghe) in grado di accogliere quantomeno una proroga per mantenere in vita la sede ischitana del Tribunale, che come è noto vedrà scadere la precedente proroga tra poco più di un anno, il 31 dicembre 2022.

Tuttavia sembra che ci siano opposizioni a tale linea, fondate su questioni di natura “tecnica”: con la scadenza delle cariche del direttivo avvenuta il 18 ottobre, d’ora in poi l’esecutivo a rigore potrebbe soltanto gestire l’ordinaria amministrazione, fino all’indizione delle prossime elezioni. In altre parole, le modifiche allo Statuto avrebbero potuto essere sottoposte al direttivo e poi all’assemblea prima della scadenza citata, mentre adesso tali modifiche non potrebbero essere più legittimamente deliberate dall’esecutivo né quindi votate dall’assemblea. Quest’ultima poi sarebbe da considerare impossibilitata ad agire, in quanto a livello di iscrizioni e di quote versate per l’annualità in corso ben pochi professionisti sarebbero legittimati a votare validamente. Una visione che in ogni caso impedirebbe di approvare le modifiche statutarie prima delle elezioni. Ripetiamo: non è dato sapere in cosa consistano tali modifiche, ma esse sarebbero di entità tale da rompere il fronte interno del direttivo, nel quale potrebbero emergere aperte divergenze.

In sostanza, questioni procedurali, statuto alla mano, che potrebbero complicare gli intenti del direttivo, anche in vista dell’auspicata provvisoria prorogatio delle funzioni fino al superamento dell’attuale momento.

Un mese fa è scaduto il mandato dell’attuale esecutivo, che potrebbe deliberare una serie di modifiche anche sulle regole inerenti le possibilità di rielezione. Ma c’è chi contesta tale orientamento sostenendo che, vista la decadenza delle cariche, al direttivo non resterebbe che indire le nuove elezioni senza toccare lo statuto

Il presidente Gianpaolo Buono dovrà probabilmente sudare ancora per mediare e mantenere l’armonia, ed evitare l’esplosione di polemiche come quelle che nel corso del 2019 squassarono il periodo che portò alle elezioni di allora. Disinnescare l’abituale psicodramma elettorale diventa quindi ineludibile.

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Per ora comunque tra i professionisti del foro isolano non si registrano rilevanti prese di posizione né si parla di eventuali “schieramenti elettorali”, cosa che farebbe pensare che le elezioni non siano così imminenti.

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Il presidente Gianpaolo Buono dovrà mediare per mantenere l’unità del direttivo, in vista degli impegni istituzionali per portare a casa una nuova proroga per il Tribunale isolano: la proposta è già sul tavolo delle commissioni parlamentari

Intanto, lunedì scorso si è insediato il dottor Oscar Rumolo in qualità di funzionario all’Ufficio del Giudice di Pace, restituendo quindi una certa garanzia di funzionalità a un settore tra i più oberati dagli adempimenti accumulatisi nel tempo. Anche al settore penale l’arrivo della dottoressa Claudia Trani ha portato nuovo vigore dal punto di vista amministrativo, consentendo di smaltire molto dell’arretrato. L’arrivo dei nuovi magistrati ha inoltre consentito alla macchina della giustizia locale di continuare a funzionare, pur tra le limitazioni e le criticità ben note. Risultati positivi che contrastano con la costante spada di Damocle che grava sul futuro della Sezione distaccata e che si cerca di scongiurare. Non manca tuttavia l’atteggiamento, tra il fatalista e il rassegnato, di qualche professionista che cerca di spostare il centro dei propri interessi lavorativi sulla terraferma, quasi a voler “abbandonare la nave” prima di un eventuale “affondamento”.

In ogni caso, tra questioni relative al rinnovo delle cariche e pressioni dirette a ottenere la proroga del Tribunale nostrano, anche questo si sta già delineando come l’ennesimo “autunno caldo” per la giustizia isolana. Resta da vedere se, citando Shakespeare, l’inverno dello scontento si tramuterà in estate gloriosa.

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