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Casamicciola e le pietre dello scandalo

Di Francesco di Meglio

Non si può definire un’emergenza terremoto ma la potremmo chiamare “Emergenza Gibi”. Si, perché il problema principale non è il terremoto in se ma di come il primo cittadino di Casamicciola, lo ha gestito e lo sta gestendo.

La notte del 21 agosto, subito dopo la forte scossa, la macchina organizzativa della Protezione Civile si è riunita ed è subito partita. Esperti della Protezione Civile,  tecnici, il capo dei Vigili del Fuoco, la prefettura e la Questura  in video conferenza hanno rappresentato la grave situazione di Casamicciola e, nella stessa notte, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, dopo aver ascoltato le dichiarazioni degli specialisti,  con un decreto d’urgenza datato 22 agosto 2017, classifica l’evento di tipologia “C” (tipologia “A” significa che l’evento catastrofico può far fronte lo stesso comune; tipologia “B” che l’evento è sotto la guida della Regione e della Città metropolitana; tipologia  “C” evento dove intervene direttamente la Protezione Civile), avvenimento, pertanto,  a cui non poteva far fronte con i propri mezzi il Comune di Casamicciola Terme ne tantomeno poteva far fronte la Regione Campania ma subentrava il coordinamento dell’intervento direttamente dal Dipartimento della Protezione Civile.

Così la stessa notte, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ai sensi della legge 22 del 1992, dà mandato alla Protezione Civile di provvedere immediatamente a far fronte alle prime emergenze e di eseguire le quattro attività fondamentali: previsione, prevenzione, emergenza e ripristino.

Dopo una settimana, il 29 agosto, il Consiglio dei Ministri si riunisce nuovamente sull’argomento “Ischia” ed emana una delibera  nella quale dichiara lo stato di emergenza per 180 giorni prorogabile ad altri 180 dando un primo contributo per le emergenze di 7 milioni di euro oltre a 2,5 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania. Soldi che sarebbero dovuti entrare nel “salvadanaio” della Protezione Civile per affrontare l’evento e le prime attività. Nella stessa giornata il capo del Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, firma l’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti all’evento sismico che hanno interessato il territorio dei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno.

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Il provvedimento, che fa seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri, nomina Commissario delegato l’architetto Giuseppe Grimaldi, cui spetta il coordinamento dei centri operativi attivati sul territorio, degli interventi già avviati e di quelli che, successivamente, saranno ritenuti necessari al superamento delle criticità in atto.

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L’ordinanza prevede che il Commissario delegato si raccordi con il Prefetto della Provincia di Napoli e si avvalga della struttura organizzativa regionale, compresi gli enti e le agenzie della Città metropolitana di Napoli, e dei Sindaci dei comuni interessati dall’evento sismico, anche in qualità di soggetti attuatori.

Per l’esercizio delle funzioni a lui attribuite il Commissario si avvale di un comitato tecnico, da lui nominato, composto da sette esperti che opereranno a titolo gratuito.

Il Commissario, inoltre, opererà in raccordo con le strutture centrali e locali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per gli interventi urgenti di messa in sicurezza del patrimonio artistico danneggiato. È, poi, prevista l’attivazione di un contingente straordinario di personale militare per assicurare il presidio delle “zone rosse” che opererà secondo le direttive del Prefetto di Napoli. L’ordinanza, infine, oltre ad altre misure specifiche, prevede l’avvio del procedimento di ricognizione dei danni subiti dal patrimonio pubblico, dagli edifici privati e dalle attività economiche, secondo le procedure usualmente applicate nelle emergenze di protezione civile, sotto la responsabilità del Commissario delegato.

Sono circa 740 gli uomini al “comando” dell’architetto Grimaldi che si occuperanno del controllo e messa in sicurezza delle abitazioni e del  territorio, dell’ alloggio delle persone e del pagamento Cas. In pratica il comune ha esclusivamente il compito di affiancare e non decidere.

Sempre nell’ordinanza 476 il capo della protezione civile, Angelo Borrelli dispone che, anche dopo il 29 agosto, il commissario Giuseppe Grimaldi dovrà proseguire nell’opera di previsione, prevenzione, emergenza e ripristino del territorio e gli viene chiesto di predisporre un piano di emergenza per tutti gli interventi da effettuare, elenco  dettagliato che l’architetto Grimaldi dopo circa 20 giorni presenta al Capo della protezione Civile Borrelli.

Che cosa è successo? La sorpresa è che il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, in maniera arbitraria (e prima della nomina del Commissario Straordinario Grimaldi) decide di deliberare gli affidamenti dei lavori di messa in sicurezza e puntellamento a ditte private, senza alcuna gara d’appalto, e soprattutto senza alcuna copertura finanziaria.

In pratica,  il sindaco Castagna in un momento così delicato per il paese e per i  cittadini, (non dimentichiamoci che il comune non aveva neanche gli uffici), si preoccupava di distribuire appalti a destra e manca a ditte private con la scusa della somma urgenza.

Una vergogna che non ha precedenti nella storia della nostra isola.

Anche il commissario Grimaldi intervenne pubblicamente sulla vicenda, dichiarandosi completamente contrario alle  somme urgenze disposte dal comune di Casamicciola in quanto tali interventi li avrebbero svolti, più velocemente e anche meglio (per la maggiore esperienza), i vigili del fuoco al comando della protezione civile anche perché non avrebbero riscontrato problemi sullo stato di avanzamento.

Ma non è finita. Errori su errori, danno su danno si arriva alle scuole.

L’ordinanza n. 480 dell’8 settembre 2017 della protezione civile stabilisce  (comma 1, 2 e 3)

che il Miur (Ministero) avrebbe dovuto indicare le aree dove posizionare i moduli o strutture pubbliche già idonee e sicure e soprattutto conformi al decreto ministeriale 208 del 14.02.2008. Il Ministero scende in campo e, in risposta al terremoto stanzia ulteriori  sei milioni di euro per realizzare strutture scolastiche provvisorie e misure per andare incontro alle esigenze del personale residente e in servizio nei comuni danneggiati dal sisma.
E proprio la Ministra Valeria Fedeli, tramite lettera indirizzata a Regione, sindaci e dirigenti scolastici, annuncia che – a seguito dell’ordinanza di Protezione Civile dello scorso 8 settembre che ha indicato il Miur come soggetto attuatore degli interventi di edilizia scolastica –  la task force ministeriale sarà presto sull’isola d’Ischia. E così è. Dopo pochi giorni sull’isola sbarcano gli uomini del Ministro Fedeli per verificare le esigenze e definire tutte le modalità di azione per la realizzazione di eventuali strutture scolastiche modulari temporanee o per intervenire su edifici, di proprietà pubblica, da adibire temporaneamente ad uso scolastico, in modo da garantire le regolari attività didattiche. In particolare il Miur ha messo a disposizione 6.021.160,98 euro destinati alle scuole di Ischia dove si sono registrate delle inagibilità. A Ischia avevano trovato nel capo sportivo di Casamicciola il luogo ideale e sicuro per la sistemazione dei moduli che, è bene ricordarlo, sarebbe diventati – in seguito – di proprietà comunale.

Ma ecco l’ultima novità. Il sindaco di Casamicciola affitta un immobile privato, l’ex Hotel Le Zagare a corso Vittorio Emanuele pur sapendo che, ai sensi della 480, il comune non può in alcun modo affittare edifici privati ma esclusivamente locali pubblici.  Il buon Castagna oltre ad affittare i locali privati per destinarli a scuola, decide di provvedere, sempre a spese del comune di Casamicciola,  ad eseguire lavori per adattare l’edificio ad uso scolastico.

Il 22 febbraio prossimo, è annunciata l’inaugurazione della nuova scuola ma ci sono fortissimi dubbi sulla agibilità dell’immobile ad uso scolastico. Un esempio per tutti, è il documento per la valutazione rischi con allegato il piano delle emergenza ma anche  la certificazione dell’Asl, dell’antincendio. Troveranno mai un dirigente preposto a firmarli? Noi questo caso lo seguiremo, con un sopralluogo, appena la scuola verrà aperta.

Tutte somme che certamente si corre il rischio che  negli anni pagheranno i cittadini di Casamicciola. Come dire oltre al danno del terremoto anche la beffa dei costi aggiuntivi. Per i casamnicciolesi questa politica è una catastrofe peggio del terremoto.

 

 

 

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