CRONACA

Muro crollato sulla Litoranea, caccia ai fondi

La Città Metropolitana chiede alla Regione un ulteriore finanziamento per rimettere in sicurezza il terrapieno nei pressi dell’Eliporto dove il 24 gennaio si verificò il crollo

La Città Metropolitana chiede aiuto alla Regione per finanziare i lavori di messa in sicurezza sulla Litoranea. Come tutti ricorderanno, nella notte dello scorso 24 gennaio il muraglione di contenimento sul tratto stradale tra Lacco Ameno e Casamicciola in corrispondenza dell’Eliporto franò rovinosamente sulla carreggiata. Per pura fortuna non furono coinvolte persone o automobili in transito.

L’ex Provincia chiede un milione di euro per il rifacimento del muro di contenimento in pietre, e altri 200mila euro per opere connesse alla messa in sicurezza

In breve tempo l’amministrazione comunale si attivò per ripristinare il flusso di traffico, chiamando in causa la Città Metropolitana, ente che gestisce l’ex Strada Statale 270. Dopo aver demolito le parti murarie ancora in bilico, l’ex Provincia sta ponendo in essere interventi di protezione del terrapieno e delle restanti opere, con reti di contenimento in aderenza.  Tra l’altro, il muraglione in questione insieme ad altri interventi riguardanti la Litoranea di Casamicciola e Lacco Ameno, dopo il sisma del 2017 era stato inserito nelle richieste di finanziamento per gli interventi urgenti previsti dall’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione civile n. 476/2017, perché in seguito all’evento sismico si era verificata la caduta di alcune pietre del paramento murario e il distacco di altre, ma anche l’ulteriore “stress” delle reti di contenimento presenti prima e dopo il muraglione stesso.

Il 29 gennaio scorso venne sottoscritta una convenzione tra la Città Metropolitana e il Commissario Delegato per il Sisma, per un importo complessivo di  481mila euro, e comunque dopo il crollo è stata verificata la scarsa qualità della parte del muro rimasta in piedi, che dovrà essere interamente abbattuta per consentire la realizzazione di una nuova opera di contenimento del terrapieno, alto 13 metri e lungo 37. Tale intervento dovrà essere eseguito tenendo conto anche della presenza dei nuovi edifici realizzati negli anni sulla sommità del terrapieno, proprio nei pressi del muraglione stesso. «Risulta evidente – scrivono i dirigenti della Città Metropolitana rivolgendosi alla Regione – che il finanziamento ottenuto di cui alla richiamata convenzione, verrà assorbito completamente dalla ricostruzione della nuova opera di contenimento ma è sufficiente per coprirne solo parzialmente i costi. Al fine, quindi, della tutela della pubblica incolumità e a salvaguardia della rete stradale, strategica per i Comuni di Ischia, è necessario attuare in tempi rapidissimi l’intervento di rifacimento del muro di contenimento e delle opere di eliminazione del rischio connesso al dissesto idrogeologico lungo l’intera Litoranea di Casamicciola e Lacco Ameno». La conclusione è chiara: l’ex Provincia «chiede pertanto un cofinanziamento alla Regione Campania, quale Ente proprietario della strada Ex SS270 – Isola Verde – per il rifacimento del muro di contenimento in pietre per un importo di euro 1.000.000,00». A questo milione di euro va aggiunta la richiesta di un ulteriore finanziamento per altre opere: la verifica di stabilità dei versanti lungo l’intero tratto stradale, il ripristino e lo svuotamento delle reti esistenti sui terrapieni, la sostituzione delle stesse reti non più in grado di garantire la sicurezza, il ripristino funzionale delle cunette di raccolta su strada con convogliamento delle acque all’interno dei pozzetti esistenti e lo smaltimento. Opere il cui importo complessivo è di altri 200mila euro.  A meno di un mese dall’appello della Città Metropolitana, è arrivata la risposta della Regione, tramite la Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema.

Nel riscontrare la nota della Provincia, i dirigenti regionali fanno presente che il Ministero dell’Ambiente ha avviato il Piano Operativo Nazionale per il periodo 2015-2020 che raccoglie il fabbisogno manifestato dalle amministrazioni regionali attraverso la procedura del Decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 28 maggio 2015, relativo all’individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. E viene spiegato che laddove «a seguito delle verifiche e accertamenti risulti necessario prevedere interventi strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico (frane/alluvioni) codesta amministrazione potrà predisporre specifica proposta di intervento secondo le modalità e i criteri fissati» dal citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da inviare alla Direzione generale per la difesa del suolo. Tuttavia, nonostante l’atteggiamento possibilista della Regione, non manca l’avvertimento di prammatica: «È necessario tuttavia precisare che l’inserimento nella piattaforma non rappresenta di per sé garanzia di finanziamento, ma condizione indispensabile affinché l’intervento possa essere valutato ai fini di un eventuale inserimento in future programmazioni, da parte del Ministero dell’Ambiente, secondo le risorse disponibili». In pratica, dice la Regione, pensate a inoltrare l’istanza, poi si vedrà. Resta comunque l’urgenza dichiarata dalla Città Metropolitana, vista l’importanza fondamentale del tratto stradale in questione, nonostante il lavoro sin qui fatto per minimizzare i disagi e tornare al doppio senso di circolazione.

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