CULTURA & SOCIETA'

Musica in lutto: ci lascia Franco Del Prete

Figura mitica della musica italiana e del Neapolitan Power

La musica italiana perde un suo prezioso protagonista. Nella notte del 13 febbraio, infatti, si è spento Franco Del Prete (nella foto con l’amico Giovanni Righi), nato a Frattamaggiore, figura mitica della musica italiana e del Neapolitan Power. Dopo varie esperienze con gruppi napoletani, Franco Del Prete debutta con gli Showmen nella prima metà degli anni sessanta contribuendo in maniera determinante alle fortune di un gruppo passato alla storia per il suo sound innovativo. La vittoria al Cantagiro del 1968 con l’indimenticata versione rhythm & blues di “Un’ora sola ti vorrei” e la partecipazione al Festival di Sanremo dell’anno successivo con “Tu sei bella come sei” sono solo due momenti dell’intensa, ma breve stagione della band.

Con l’amico di sempre James Senese, Del Prete prova dapprima a rimettere in piedi gli Showmen dopo la fuoriuscita di Mario Musella e poi si rende protagonista di un’altra straordinaria avventura: la nascita di Napoli Centrale, di cui è l’autore dei testi. È il 1975, il suono si ispira ai nuovi canoni del jazz rock, mentre i testi in dialetto raccontano con rabbia storie proletarie come nel caso di Campagna, il primo singolo del gruppo. Tre LP che ottengono ottimi risultati di vendita e concerti in tutta Europa, compresa l’esibizione al prestigioso Montreux Jazz Festival, dimostrando il gradimento del pubblico e della critica. Proprio il successo di Napoli Centrale prepara la strada all’affermazione del cosiddetto Neapolitan Power e di Pino Daniele, ingaggiato come bassista del gruppo poco prima del suo esordio da solista.

La fine dell’esperienza dei Napoli Centrale stimola Franco Del Prete a sviluppare le sue qualità di paroliere senza mai trascurare, naturalmente, la sua passione per la batteria.

Nel 1980 entra a far parte dello staff di Gino Paoli partecipando come batterista alla registrazione del disco “Ha tutte le carte in regola”.

Nel 1991 è di nuovo al Festival di Sanremo, questa volta per accompagnare Eduardo De Crescenzo per cui firma le parole di “La musica va” e tutti i brani dell’album Cante jondo.

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Dal 1994 al 1997 scrive e suona per Sal da Vinci tre album tra cui la canzone Vera che negli Stati Uniti vendette due milioni di copie. Nel 2001 la storia si ripete e Franco Del Prete ritorna a Sanremo scrivendo, insieme a Marcello Vitale, la delicata “Pioverà” cantata da Peppino Di Capri.

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Ha scritto canzoni anche per altri artisti e le sue parole sono state cantate da Lucio Dalla, Raiz (Almamegretta), Zulù (99 Posse), Tullio De Piscopo, Peppe Barra, Enzo Avitabile e tanti altri.

Dal 2006 la sua nuova avventura si chiama Sud Express col quale ha all’attivo (sotto il soprannome di Franco Del Prete Sud Express) l’album L’ultimo apache (2009) e Radice (2011) di Enzo Gragnaniello (Enzo Gragnaniello & Sud Express).

Nel 2009 e 2014 ha partecipato al progetto di beneficenza Reggae 4 Shashamene (vol. I e vol. II), iniziativa promossa da Elio Fioretti per l’Axum di Messina (Associazione di Amicizia e Cooperazione Italia-Etiopia) insieme ad altri artisti italiani e stranieri, tra cui Ciccio Merolla, Ernesto Vitolo, Rino Calabritto, Mauro Romano, Sir Oliver Skardy, Davide Cantarella, Madi Simmon, gli artisti etiopi Aster Aweke, Zeleke Gessese, Teddy Afro nonché il gruppo molisano Noflaizone.

Nell’ambito del suddetto progetto umanitario ha suonato la batteria in I Shot the Sheriff, brano iniziale del disco Reggae 4 Shashamene (primo volume) e autorizzato, nel secondo volume del disco, la pubblicazione del brano Jatevenne, ballata reggae autoironica di protesta contro ogni forma di violenza e di delinquenza che affligge la città di Napoli. Nel 2016 Franco riprende la collaborazione con l’amico di sempre James Senese, scrivendo testi e registrando tracce di batteria nel suo nuovo album coi Napoli Centrale ‘O sanghe.

Da sempre legato all’isola di Procida, dove nel 2015 vince il Premio Caracalé e nell’agosto 2018 si esibisce nel corso della 68^ edizione della Sagra del Mare, Michele Romano lo ricorda così: “In una società in preda alla propria perdita di senso la scomparsa di Franco, immenso e creativo artista musicista, ci priva di un delizioso comunicatore. Di quel respiro cosmico, unica ancora di salvezza per la nostra esistenza, grazie per la bellezza musicale che ci hai offerto e contribuisce a rendere migliore chi la recepisce”.

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