Mutui, i tassi in calo fanno volare le richieste di surroga

Dopo un 2024 segnato dal cambio di rotta in tema di politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea, anche il 2025 si è aperto con tre tagli dei tassi di interesse nelle altrettante riunioni che si sono tenute finora. Le mosse di Francoforte hanno permesso infatti ai tassi di interesse dei mutui a 20 e 30 anni di calare notevolmente rispetto all’inizio dello scorso anno, soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti a tasso variabile, il cui TAN medio è passato dal 4,94% di gennaio 2024 al 3,29% attuale. Un calo si è verificato, in modo più contenuto, anche per i mutui a tasso fisso, che si confermano l’opzione più conveniente, con il TAN medio che è passato dal 3,17% dell’inizio dello scorso anno al 3,00% attuale. Le condizioni di finanziamento sempre più favorevoli stanno spingendo una quota crescente di consumatori a ricorrere alla surroga del mutuo. Questa operazione, che rappresenta un diritto del mutuatario ed è sempre gratuita, permette di trasferire il mutuo da una banca a un’altra per approfittare delle condizioni migliori offerte dal secondo istituto. Complice il calo dei tassi, le richieste per questa finalità di finanziamento sono passate dal 31,2% del totale nel 2023, al 34,4% nel 2024 fino a pesare per il 37,6% del mix nel primo trimestre di quest’anno, per una crescita del +10,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo i dati di MutuiOnline.it, nei primi 3 mesi dell’anno in Campania le richieste di surroga sono aumentate rispetto allo stesso periodo del 2024, passando dal 32,9% (Q1 2024) al 36,9% del totale (Q1 2025), valore che si attesta leggermente al di sotto della media nazionale. Considerando il periodo gennaio-aprile 2025, se chi accende un mutuo nella regione sceglie il tasso fisso nel 99,6% dei casi – alla luce di un TAN medio ancora significativamente più conveniente – chi surroga il proprio finanziamento si orienta sul tasso fisso nel 100% dei casi. Di questi, il 63,0% dei consumatori aveva scelto il tasso fisso anche al momento della stipula del mutuo, il 25,4% passa da un finanziamento a tasso variabile al tasso fisso, il 10,4% invece lascia un mutuo a tasso variabile con CAP (ovvero con l’importo massimo della rata bloccato) e l’1,2% che abbandona un tasso misto in favore del fisso.
Rispetto ai mutui per l’acquisto della prima casa, che si conferma la finalità di finanziamento più richiesta in Campania in questi primi mesi del 2025 con il 51,2% del totale delle richieste, i mutui surroga accesi quest’anno hanno una durata media di oltre 2 anni inferiore, ovvero 23 anni e 4 mesi contro 25 anni e 11 mesi, e anche l’importo medio richiesto risulta leggermente minore: 135.749 € in media per la surroga contro 143.385 € per l’acquisto della prima casa. Inoltre, l’età di chi ricorre alla surroga nella regione è ben più alta rispetto a chi chiede un mutuo per l’acquisto della prima casa: 42 anni e 2 mesi in media contro 37 anni e 9 mesi nel corso del nuovo anno finora.
Quando conviene ricorrere alla surroga?
“Se le attuali condizioni di mercato offrono tassi di interesse più vantaggiosi rispetto a quelli del mutuo in essere, vuol dire che è un buon momento per valutare una surroga” spiega Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it. “Grazie alla discesa dei tassi registrata negli ultimi mesi, ora sul mercato si apre un’opportunità interessante per coloro che hanno stipulato un mutuo negli ultimi 2 anni, quando le condizioni di finanziamento erano peggiori rispetto a oggi. Secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it, la migliore offerta di mutuo a tasso fisso ha attualmente un TAN del 2,44%, con la media che ad aprile si è attestata al 3,00%: per coloro che hanno un mutuo in essere con un TAN superiore al 3,20%/3,30%, surrogare ora garantirebbe un risparmio considerevole sulla rata mensile. Considerando un mutuo a 20 anni da 150.000 €, attraverso la surroga chi ha un mutuo con un TAN del 3,50% può abbassare la rata mensile fino a 80 € scegliendo un finanziamento con TAN del 2,44% (da 870 € a 790 €), per un risparmio sull’intera durata del mutuo fino a 19.000 €. Se il tasso variabile risulta essere al momento meno conveniente rispetto al fisso (TAN medio ad aprile del 3,29%) le stime indicano un riequilibrio tra le due tipologie di finanziamento nei prossimi mesi, il tutto a vantaggio dei consumatori che avranno una gamma più ampia di opzioni tra cui scegliere”.

