CRONACAPRIMO PIANO

Narcotizzò e derubò ischitana, condannato

Sei anni di carcere per l'"avvelenatore" seriale, Francesco Materazzo. Il 50enne stordì con uno stratagemma e rapinò una donna ischitana: per lui 6 anni di reclusione. La scorsa estate seminò il panico a Napoli, assurgendo alle cronache nazionali per aver avvelenato a scopo di rapina una nostra concittadina 78 enne, raggirata con la sceneggiata del tassista abusivo nell’area portuale. Fu l’inizio di una serie di attacchi analoghi. Il PM aveva chiesto la pena più severa di 8 anni. La sfortunata vittima è la signora Angela Maria Arcamone. La donna è stata assistita dall’avvocato Luca Migliaccio

Gocce di tranquillante per stordirla e rapinarla. Un piano truffaldino e pericoloso, ma anche zeppo di errori di valutazione e azzardi quello di Francesco Materrazzo, 50enne dei Quartieri Spagnoli, finto tassista che il 21 giugno scorso ha raggirato una donna di Ischia giunta a Napoli in traghetto per raggiungere poi i collegamenti verso Milano dove si sarebbe dovuta recare a trovare un figlio.Fu il preludio ad una lunga serie di attacchi analoghi. L’avvelenatore seriale, infatti, dopo quell’attacco ha continuato a seminare il panico a Napoli e dopo essere assurto alle cronache nazionali per aver avvelenato a scopo di rapina la 78 enne di Ischia, raggirata con la sceneggiata del tassista abusivo al Porto di Napoli, ha colpito ancora sermonando tracce ovunque. L’uomo superficialmente, oltre ad attentare alla incolumità ed alla vita delle persone, per mettere in atto il suo scellerato piano ha agito utilizzando una Fiat Panda di cui ha la disponibilità e i carabinieri attraverso l’analisi delle immagini della videosorveglianza sono risaliti a lui, arrestandolo. A metà di luglio il gip ha convalidato il fermo emesso dal pubblico ministero, portando in carcere l’indagato che ieri è stato condannato, poi, in via definitiva a 6 anni di reclusione. Il PM aveva chiesto 8 anni mettendo a carico dell’avvelenatore dei quartieri altri 3 episodi simili di avvelenamento ai danni di altre 7 persone, di cui è stato accusato: in un bar, in una pescheria e in una tabaccheria. Oltre la condanna, purtroppo per la 78enne Angela Maria Arcamone, resta l’amarezza della perdita dei propri beni, del danaro: dei 2200 euro in contanti del bottino non c’era più traccia. La donna è stata assistita dall’avvocato Luca Migliaccio.

A carico di Francesco Materrazzo, assistito dal penalista Giuseppe De Gregorio ha pesato il decreto di fermo di indiziato emesso dalla procura ordinaria della Repubblica per rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate, reati commessi il 21 giugno scorso ai danni della 78enne ischitana che gli erano già valsa la misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip già in luglio. Nel merito, lo ricordiamo, le indagini sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Napoli Centro, i quali hanno infatti ricostruito, mediante l’analisi di decine di telecamere e lettori targhe, tutti i movimenti del “sospetto” il 21 giugno scorso. Poco scaltro aveva disseminato prove ovunque. Il 50enne fintosi tassista nei pressi del molo Beverello ha prima proposto all’anziana isola un passaggio fino al centro storico, poi durante il tragitto verso gli snodi di stazione ed aereoporto avrebbe insistito per offrirle un caffè. Nonostante i dinieghi della donna, si sarebbe fermato a un bar in piazza Borsa consumando insieme a lei la bevanda corretta al narcotico. Infatti, nella tazzina della ignara 78enne, Francesco Materrazzo stando all’accusa avrebbe aggiunto la sostanza capace di stordirla o addirittura farle perdere i sensi per alcuni minuti, come effettivamente è successo, tanto da consentire al truffatore di portarle via tutti i suoi averi prima di abbandonarla inerme in una piazzola poco lontana dal centro direzionale. Materrazzo stesso avrebbe ammesso l’uso della sostanza: “Era “Tranquillit- avrebbe involontariamente ammesso durante l’interrogatorio-un calmante innocuo, che si dà ai bambini”. Ovviamente riferendosi al comune Tranquirit. Francesco Materrazzo è un volto noto alle forze dell’ordine e l’ultimo suo arresto risale al 2021 L’uomo è anche il cognato di Ciro Caiafa dei Quartieri Spagnoli il 40enne assassinato il 30 dicembre 2020 in via Sedil Capuano, nonché zio di Luigi Caiafa, il baby rapinatore 17enne rimasto ucciso nell’ottobre dello stesso anno mentre commetteva una rapina in via Duomo.

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