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Giosi suona la carica: «Ricorso infondato, andiamo avanti»

Ieri pomeriggio la conferenza stampa del sindaco di Casamicciola che ha ribadito una volta di più l’infondatezza della richiesta di annullamento delle elezioni avanzata dal candidato di “Per Casamicciola” Abramo De Siano. E Antonio Carotenuto snocciola dati tecnici ma anche precedenti giurisprudenziali favorevoli all’eurodeputato

L’incontro con i giornalisti è previsto alle 18, ma si parte alle 18.30. Il sindaco di Casamicciola, Giosi Ferrandino, si presenta in ritardo all’appuntamento con i cronisti locali perché nel frattempo, chiuso in una stanza del Capricho, si è svolto un appuntamento importante sia pure lontano dei riflettori: l’assemblea dell’Amca, la società partecipata che si occupa di rifiuti, ha di fatto portato alla nomina del nuovo amministratore. Si tratta del noto commercialista Gerardo Sorrentino, professionista notoriamente vicino all’eurodeputato di Azione. Esaurita questa pratica, Giosi arriva in sala per spiegare quelli che sono a suo dire i motivi dell’infondatezza del ricorso presentato da Abramo De Siano. Lo fa senza scendere troppo in tecnicismi ma soffermandosi su una serie di aspetti: “La magistratura ci darà ragione, già in passato è successo e sarà così anche questa volta. Non ho dubbi sul fatto che questa amministrazione resterà in carica cinque anni risolvendo una serie di problemi del paese rimasto fino al nostro insediamento in uno stato di sciatteria difficile da credere e da spiegare”. Prende la parola anche il vicesindaco Antonio Carotenuto, che è avvocato, si sofferma invece non soltanto nell’aspetto giurisprudenziale ma parla anche di norme ormai anacronistiche, nel senso che è fuori da ogni logica pensare che nell’era della tecnologia occorrano manifesti ed albo pretorio per leggere liste e candidati ad una competizione elettorale. Insomma, le norme sono superate e Carotenuto ricorda a riguardo come in passato sia Casamicciola Terme che Giosi Ferrandino abbiano fatto scuola dal punto di vista giurisprudenziale. Fermo restando che al netto di queste considerazioni andrebbe anche capito se il termine di pubblicazione sia perentorio o meno, insomma anche il vicesindaco sostiene che tutto sommato il ricorso non è destinato ad avere l’esito auspicato dai ricorrenti. 

Poi c’è la voce di Ignazio Barbieri, che come al solito non è mai banale e certo non le manda a dire. Quello dell’assessore è un colpo dritto al cuore della minoranza, accusata di non aver preso le distanze dal ricorso di Abramo De Siano: “Su questa vicenda i quattro esponenti dell’opposizione hanno mantenuto un silenzio che fa rumore – spiega – di fatto la loro intenzione è quella di tornare al voto. Purtroppo per loro il ricorso non sarà accolto, e se anche lo fosse la sostanza non cambierebbe. Tornerebbe il commissario prefettizio ma stavolta le elezioni Castagna e company non le perderebbero per 600 voti quanto piuttosto per mille”.  E poi chiude con una frase iconica che strappa un sorriso ai presenti, Giosi Ferrandino in primis: “Tornassimo al voto, la chiuderemmo una volta per tutte. D’altronde, la fine di un buon cavallo è un carrettaccio”.

Caustico l’assessore Ignazio Barbieri: «Resteremo in carica cinque anni, ma se pure dovessimo tornare al voto, vorrà dire che stavolta vinceremo con un distacco di 1.000 preferenze». E poi punge gli avversari: «La fine di un cavallo è un carrettaccio»

La conferenza di Giosi Ferrandino arriva proprio nel giorno in cui il sindaco casamicciolese ha presentato per il tramite dell’avvocato Bruno Molinaro la memoria di costituzione dinanzi ai giudici del Tar Campania. Nella quale il noto legale osserva tra l’altro che il ricorrente Abramo De Siano non è residente a Casamicciola ma a Lacco Ameno e dunque non è presente nelle liste elettorali. A riguardo Molinaro fa presente che “egli, pertanto, non riveste la qualità di cittadino elettore nel Comune di Casamicciola Terme, né tantomeno risulta eletto alla carica di consigliere comunale. I precedenti del Consiglio di Stato richiamati nel ricorso dal De Siano, come è agevole rilevare, attengono tutti a casi nei quali ad agire in giudizio per violazione del termine previsto per la affissione delle liste dei candidati all’albo pretorio del comune e in altri luoghi pubblici dall’art. 31 del d.P.R. n. 570/60 era un cittadino elettore. Conferma ne è la circostanza che, anche nel caso deciso dal Consiglio di Stato, Sez. V, con sentenza del 5 febbraio 2002, n. 1097, riguardante le elezioni tenutesi nel medesimo comune di Casamicciola Terme nel maggio del 2001, aveva proposto ricorso la signora Francesca Trosa, regolarmente iscritta nelle liste elettorali di quel comune: dunque cittadina elettrice. Il De Siano è – lo si ripete – iscritto nelle liste elettorali del comune di Lacco Ameno, limitrofo a quello del comune di Casamicciola Terme”. Poi ancora si evidenzia: “Nel caso in esame, anche a voler ammettere che la dedotta violazione abbia natura sostanziale, è innegabile che nessun elettore (o candidato che rivesta anche tale qualità)sisia doluto, in concreto, di tale violazione e, quindi, dell’esito asseritamente illegittimo delle consultazioni elettorali tenutesi nel comune di Casamicciola Terme nei giorni 14 maggio e 15 maggio 2023. Nessun ricorso, infatti,risulta proposto da unsolo cittadino elettore, il cui diritto sia stato eventualmente leso da una procedura non corretta per non aver potuto beneficiare di uncongruo periodo di tempo di serena riflessione prima dell’atto di votazione. Di qui la evidente inammissibilità del ricorso per difetto di legittimazione o di interesse qualificato, non potendo certamente il De Siano far valere in giudizio, in nome proprio,un diritto altrui, in forza del generalissimo divieto di cui all’art. 81 c.p.c. (v., in tema di azione popolare del cittadino elettore, Cons. Stato, Sez. II, 8 aprile 2022, n. 2601)”.

FOTO FRANCO TRANI

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