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Nasce C.I.D.I. Ischia, docenti uniti per la formazione

Gianluca Castagna | Casamicciola T. – Quale educazione dovrebbero avere i nostri giovani per affrontare le sfide della modernità? La scuola e la società attuali sono in grado di orientarli offrendo modelli di formazione e di riferimento efficaci? Educare oggi è un percorso formativo decisamente complesso, come sa bene chi (genitori, docenti, pedagogisti) si confronta quotidianamente con il compito educativo. Scuola e famiglia, in quanto luoghi cui è prioritariamente affidata la responsabilità della crescita e della formazione della persona, sono dunque le realtà su cui è necessario auspicare un profondo cambiamento. Ma ci vuole un progetto di scuola, non la scuola dei mille progetti.

Foto quarta-2Ci vogliono professionalità che sappiano misurarsi con i nuovi modi di apprendere e di vivere dei giovani. Ci vogliono sperimentazione e ricerca che sorreggano e diano senso all’autovalutazione. Una scuola, in altri termini, che sappia valorizzare gli insegnanti migliori e nello stesso tempo far crescere tutti ponendosi al centro di un sistema nazionale di formazione degli insegnanti. Una formazione che, quando si entra a scuola, non scompaia, ma cambi aspetto per divenire una parte costitutiva della professione di un docente, al pari del progettare gli interventi educativi, del fare lezione, valutare gli esiti, confrontarsi collettivamente.
Sono queste le ragioni che hanno spinto una parte dei docenti dell’isola d’Ischia a costituire la sezione isolana del CIDI, Centro Iniziativa Democratica degli Insegnanti. La nascita della costola isolana è avvenuta lunedì scorso presso l’Istituto “E. Ibsen” di Casamicciola Terme, dove per l’occasione il prof. Giuseppe Bagni, Presidente nazionale del CIDI e membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, ha tenuto un seminario di aggiornamento professionale per il personale della scuola sul tema “La Buona Scuola tra RAV, PTOF e PdM”.

Il prof. Andrea Di Massa, presidente del C.I.D.I Ischia (foto secondaria)«Da oltre un anno – ha spiegato Andrea Di Massa, presidente della neonata Associazione – un gruppo di docenti dell’isola d’Ischia più sensibili alle tematiche dell’aggiornamento si è riunita per discutere su come realizzare formazione e aggiornamento anche sull’isola. Dopo tanto tempo, ci siamo decisi a fondare questa associazione aderendo al C.I.D.I. Ne condividiamo anzitutto la struttura democratica: ci sono 200 sezioni in tutta Italia e ognuna lavora in piena autonomia sulle tematiche da approfondire e le modalità dell’aggiornamento. Abbiamo delle ottime risorse, sull’isola d’Ischia. Tanti docenti che, a loro spese, intraprendono periodicamente percorsi di formazione, e vogliono portare le buone pratiche della scuola anche sull’isola».
Un’adesione dai numeri molto incoraggianti che testimonia una sensibilità in via di espansione: la formazione in servizio non è più un corollario della professione docente, ma deve legarsi alla ricerca didattica e diventarne parte costitutiva.
«La partecipazione, l’interesse e l’adesione all’associazione sono molto buone – ha continuato Di Massa – Una risposta inaspettata, per certi versi. Fondare il CIDI isolano non significa pagare una quota sociale, anche quella importante, sia chiaro, ma dedicare del tempo a queste attività, individuare i formatori, i percorsi formativi, soggetti che sviluppino public relation con le scuole. Una cinquantina di insegnanti ha già aderito all’associazione a poche ore dalla sua costituzione, spero si possa andare avanti e crescere. Abbiamo individuato un referente per ogni scuola dell’isola. Presto sarà pronto un questionario sui bisogni effettivi dei docenti della scuola isolana; attraverso questo questionario, distribuito in ogni scuola del nostro territorio, potremmo capire quali sono i desideri e le necessità formative del corpo docente di una scuola. Un questionario indirizzato anche al personale di segreteria e al personale Ata a cui si può rispondere in maniera del tutto anonima, quindi in piena libertà. Una volta evidenziati i bisogni e le modalità di aggiornamento (lezione frontale, lezione laboratoriale, casi pratici, buone pratiche), noi proporremo dei percorsi formativi. A cui si parteciperà in forma autofinanziata. Il Cidi non utilizza fondi nazionali ed europei, ma si basa sull’autofinanziamento. Anche attingendo a questi famosi 500 euro che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha pensato di mettere a disposizione per ogni insegnante allo scopo di finanziare l’aggiornamento e l’autoformazione dei docenti. Ecco, noi pensiamo ci possa essere una maniera più intelligente di spendere questi soldi che non comprare un pc o un tablet, che pure sono strumenti importanti, per carità».

Foto sestaGli operatori della scuola sull’isola d’Ischia sono circa 700. Un mondo variegato di caratteri, esperienze, visioni, competenze. Forse non tutti pronti a mettersi in discussione.
«Il deficit più evidente della nostra categoria – ammette Di Massa – è l’autoreferenzialità. Viviamo in un’isola, non abbiamo rapporti molto frequenti con altre realtà. Bene o male, le nostre scuole sono piccole, relazioniamo tra di noi, tutto è affidato alla buona volontà del singolo che si aggiorna anche on line o sceglie altre strade in base alla propria sensibilità A noi però serve uno scambio vero con realtà diverse e più ampie della nostra, bisogna avere il coraggio di mettersi tutti in gioco. Ecco perché invito tutti i docenti, anche quelli che non fanno parte del Cidi isolano, a riempire il questionario con estrema serenità e franchezza. Vediamo cosa viene fuori. Se ci saranno chiesti determinati percorsi formativi, noi proveremo ad accontentarli. Cercando sempre di andare oltre la visione che buona parte dei docenti isolani hanno oggi della loro professionalità in tema di aggiornamento».
Un ringraziamento è andato alla la prof.ssa Marinella Allocca, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “E. Ibsen” di Casamicciola Terme per l’ospitalità e all’Associazione Ragazze Baranesi anni Sessanta, per aver messo a disposizione una foto storica proveniente dal loro archivio.

La scuola di un tempo dall'archivio dell'Ass. Ragazze Baranesi (foto quinta)

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