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Il Natale e Capodanno dei nostri compaesani residenti all’estero

Se gli ischitani residenti  sull’ isola hanno trascorso il Natale con la Vigilia, Santo Stefano Capodanno 2018 alla grandissima, , non si sono  comportati da meno i loro compaesani  che vivono all’estero, sparsi per il mondo intero con il ricordo e la nostalgia  delle tradizioni in uso nel loro paese di origine. Ed è stato proprio questo sentimento  di appartenenza a valori mai perduti che il loro Natale è stato ugualmente vissuto alla grande, sia pure in realtà ambientali diverse. Da San Pedro e Los Angeles in California, ci sono pervenute notizie di famiglie ischitane che hanno vissuto il giorno della vigilia, quello del Natale e la sera di capodanno in un clima festoso straordinario mescolando  le proprie tradizioni con le usanze del paese ospitante. La combinazione ha prodotto risultati eccellenti  a tutto vantaggio del bel vivere di quei nuclei famigliari che per l’attesa  occasione del Natale e Primo dell’Anno ischitanio-americano,  davvero non si sono fatti mancare niente.

Lo stesso è accaduto per molti ischitani che vivono a New  York e dintorni, a Toronto e Montreal  in Canada,  a Mar del  Plata e Buenos Aires e Cordoba in Argentina, a Sidney  in Australia, a Marsiglia in Francia, in Germania, in Belgio e Svizzera. Gli ischitani di San Pedro in California, quelli ormai di seconda e terza generazione hanno vissuto il loro Natale e Capodanno nelle proprie case confortevoli  ed addobbate con il loro personale senso del gusto, senza badare a…spese. Alberi di natale ricolmi di luci e palline colorate, ciondoli natalizi costosi e lazzi tutti intono hanno  armonizzato un ambiente per la gioia di tutta la famiglia che vi vive. Esempi di un bel Natale e Capodanno  in famiglia ce lo hanno offerto Anna e Neal Di Leva  a San Pedro, con i nonni,  figli, nuore, generi e nipoti tutti insieme accanto al ricco albero natalizio, all’accenno di presepe ed intorno alle proprie tavole festosamente preparate ed imbandite con un menu di tante cose buone dove non sono mancati i piatti tradizionali a base di pesce, aragoste e granchi di San Francisco..

Un’affiatata,  allegra  e piacevole brigata di famiglia che ha vissuto il proprio Natale  e Capodanno nel segno della tradizione trasmessa  a Neal e ad Anna dai rispettivi genitori e fatta diventare propria per eredità ai figli e nipoti che proseguono la discendenza. Una tradizione tutta praticata che si avvale anche dei principi cristiano-cattolici della famiglia ritrovata unita davanti ai  simboli di fede di una festa, quella del Natale che rimane per gli ischitani-americani  sempre la più attesa e ed affascinante dell’anno, nonostante l’influenza  della festa del Ringraziamento che per gli americani verrebbe prima di tutte. Il Natale e il Capodanno  di Renato Romano e della sua adorata moglie Alice con figli e nipoti sono  stati vissuti  nella  loro bella casa di Culver  City in California come se si stesse su di un set cinematografico (l’ischitano Renato Romano è attore e produttore nel cinema americano). Solo che le scene della fantastica tavola di natale e Capodanno, accuratamente preparata dalla moglie Alice, le pietanze natalize fatte di prelibatezze seguite dallo stesso Renato, le luci calde, gli addobbi di casa di gusti d’artista, l’atmosfera dolce e riposante della casa, erano tutti elementi  veri  di un ambiente familiare bello e rassicurante dove Renato tra il rispetto e la gratitudine per la terra che lo ospita e che gli ha procurato tanto benessere che si gestisce alla grande, e la nostalgia per la sua Ischia e le tradizione natalizie che gli ricordano gli spensierati e bellissimi anni della sua fanciullezza, ha vissuto il Natale e il Capodanno 2018 con la sua famiglia in piena letizia, concedendosi  il buono che le proprie possibilità gli hanno permesso. Darlene e Antuono Costa  nella loro tenuta agricola di Old Gilroy fuori Los Angeles , con figli e nipoti hanno vissuto  con la cugina napoletano-ischitana Tania  Buono col marito, il loro Natale nella piena atmosfera agreste della loro accorsata abitazione.

Antuono con sua moglie Darlene, attorniato dagli altri membri della famiglia, ha brindato e saluto l’anno nuovo 2018 col suo ottimo vino prodotto nei suoi curatissimi vigneti. Naturalmente non sono mancate nel menu di Natale le aragoste del basso Messico, i granchi di San Francisco, il capitone e le vongole di Redondo Beach. Le famiglie Cigliano di  Gaetanino, di Letizia in Chaparro e di Rosetta in Amato unite di Augusta in nome e nel ricordo degli indimenticabili genitori Giuseppina ed Antonio, hanno onorato il loro Natale seguendo le funzioni religiose a Mery Star di San Pedro,  come del resto hanno fatto tutti gli ischitani colà residenti. Il pranzo natalizio e quello di Capodanno sono  stati rispettati e consumati secondo tradizione familiare: menu a base di pesce del mercato ittico di Port O Call con gli immancabili vermicelli alle vongole di Laguna Beach ed altre delizie dei grandi supermercati americani. Uma menzione particolare la merita l’esuberante  e simpatica Mena Funiciello-Sabatino personaggio sempre alla ribalta con i suoi costumi eccentrici  che la rendono donna d spettacolo di quelli buoni che attirano l’attenzione.

Le altre famiglie Pirozzi, Sasso, Amalfitano, D’Ambra, Funiciello, Lauro, Vuoso, De Girolamo, Di Bernardo, Castagnola, Buono, Schiano, Impagliazzo, d’Abundo, Conte, Barone Ungaro, Galante, Boccanfuso, Primavera, Di Meglio, Benucci, Mazzella, Barile, Sogliuzzo, Trani, Mattera, Curci, Patalano, Pilato, Colonna, Iodice- Bristol, Mellusi, Ferrandino, Iovine, Zabatta, Arcamone hanno trascorso il loro Natale come i nuclei famigliari citati sopra evidenziano, chi più e chi meno, il loro senso della tradizione per un Natale vissuto senza risparmio, secondo i desidero di ogni membro della famiglia. Insomma un Natale e un Capodanno pieni, riccohi, all’americana, ma per certi aspetti molto all’ischitana , dove non sono mancati i classici dolci natalizi con i roccocò e mostaccioli in testa, il tradizionale capitone, ed in alcune case il tradizionale gioco della tombola,proprio come i loro padri e nonni lo facevano a Ischia tanti anni fa.

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Antonio Lubrano (antoniolubrano1941@gmail.com)

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