Natale con il Porto, sorride Perrella
La sospensione da parte del Comune dell’aggiudicazione dei servizi ausiliari ha indotto la società concessionaria a rinunciare alla discussione in udienza, vista la cessazione del potenziale danno per la Marina di Capitello, che dunque resta al timone della struttura
Per l’ennesima volta, al Tar la questione portuale di Lacco Ameno resta congelata allo status quo. Ieri, i legali di fiducia della società Marina del Capitello Scarl, concessionaria che gestisce il molo turistico, hanno rinunciato alla celebrazione dell’udienza, in quanto è caduto l’interesse dopo che il Comune ha sospeso l’assegnazione della gara per i servizi ausiliari. Dunque, l’ente non avrebbe potuto più immettersi nel possesso diretto della struttura, ed è venuto a cadere il possibile danno per la società. Come si ricorderà, a fine luglio il Comune, in forza proprio della conclusione della procedura di gara per i servizi di supporto, aveva tentato di rientrare in possesso del porto per poi immettere la società aggiudicataria nella gestione di tali servizi. Il tentativo si infranse col decreto ottenuto dalla Marina del Capitello, col quale il Tar aveva accolto il ricorso e lasciato la situazione immutata per tutto il mese di agosto.
Ed è proprio durante questo mese che è accaduto l’episodio che ha finito per “depotenziare” l’udienza di ieri: la società Marine Sub si era infatti aggiudicata la gara per i servizi ausiliari, e aveva indicato come da prassi un’altra società del settore nel ruolo di “garante” per quello che in gergo tecnico giuridico si chiama “avvalimento”. Il colpo di scena agostano si ebbe quando la società indicata come garante avvertì il comune di Lacco Ameno di non aver mai firmato alcuna garanzia di avvalimento. Con la prospettiva di irregolarità negli atti di gara, la questione indusse l’ente a sospendere in autotutela la procedura d’assegnazione. In tal modo, è venuto meno l’interesse a discutere le ragioni della società, e ai giudici non è rimasto altro che fissare la successiva udienza di merito, che si dovrebbe svolgere a dicembre. Dunque il porto turistico di Lacco Ameno resta in mano alla società amministrata dal dottor Perrella anche per quest’ultimo scorcio di stagione diportistica.
Il Tar ha fissato al prossimo dicembre l’udienza di merito: anche l’ultimo scorcio di stagione diportistica vede immutato lo status quo esistente
Per il Comune di Lacco Ameno quella appena trascorsa è stata quindi la seconda stagione contrassegnata da ripetuti rovesci dal punto di vista della giustizia amministrativa, mentre la società adesso guarda con ottimismo al futuro, confidando nell’accoglimento della propria istanza, consistente nell’applicazione della proroga fino al 31 dicembre 2023 della concessione concordata col project financing, in virtù di quanto previsto dalla legge 145/2018, e dal “combinato” disposto tra il decreto-rilancio del 2020 e le famose pronunce dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato dell’autunno scorso sulla questione delle proroghe delle concessioni balneari (che riteneva invalide le estensioni delle concessioni al 2033 che contrastavano con la famigerata direttiva Bolkestein dell’Unione Europea). Uno scenario peraltro previsto anche nel testo del cosiddetto “decreto concorrenza”. Dunque, il porto resta alla Marina del Capitello, anche se prima di dicembre è prevista la ripresa del processo, stavolta davanti al tribunale ordinario, relativo alle pretese economiche del Comune (ma anche della società), in quanto l’ente non incassa i canoni stagionali dal 2019 e il concessionario pretende il risarcimento di una serie di danni: come molti ricorderanno, il Tribunale ordinario ha sconfessato il lodo arbitrale emesso a giugno, vista la mancanza di un’apposita delibera di giunta che prevedesse espressamente il ricorso agli arbitri, avocando a sé la cognizione su tale materia e fissando a novembre il prosieguo del giudizio.