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Natale, Ischia e l’albero della discordia

ISCHIA. Non è N’Albero ma fa parlare lo stesso di sé. L’albero installato dall’amministrazione di Ischia a piazza degli Eroi sembra aver spaccato in due gli ischitani. Da un lato il partito degli entusiasti, dall’altro quello dei critici. Alla faccia dello spirito natalizio, anche se questo Natale anticipa le elezioni e già solo per questo è diverso dagli altri.

Su un punto sembrano convergere tutti: le dimensioni contano. In fondo, sottolinea qualcuno, Natale è cafone per definizione da quanto ha perso la sua connotazione religiosa e si è trasformato nella celebrazione della cultura consumista. Ed allora godiamoci questi 24 metri di cafonaggine natalizia e divertiamoci anche nel salutare la passione con la quale gli ischitani difendono o attaccano l’albero di piazza degli Eroi con una carrellata di commenti rigorosamente social.

Partiamo dall’ironia di Cesare Di Scala. A lui l’albero piace. Soprattutto perché «pare si veda anche dalla luna». Insomma, per una volta l’amministrazione ha pensato davvero in grande. Forse ha addirittura esagerato, visto che, secondo Angelo Barbieri, a Capodichino starebbero pensando di deviare la rotta degli aerei «di una decina di gradi» per evitare che il carrello centri l’albero in fase di atterraggio.

Ad Anna Maria Buono «manca l’aria quando arrivi a piazza degli Eroi, fa concorrenza all’Epomeo». E mentre Luigi Boccia D’Ambra le ricorda che, all’occorrenza, «poco più avanti c’è il 118» (evviva il welfare), Maria Mazzella accorre in soccorso con un «è più grande l’albero della piazza» che è un social epic win.

C’è anche chi la prende sul personale e si scaglia contro «i soliti contrari per forza». Ma Ischia è questo, prendere o lasciare. Nella provincia che si crede città si discute del nulla con la stessa enfasi con la quale si argomenta degli scenari di geopolitica.

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“Take it easy”, direbbero gli Eagles. Ognuno ha diritto ad esprimere la propria opinione, come Davide Conte che rispolvera l’hashtag #vottavenìmaggio accompagnato da foto dell’albero ed il seguente commento: «Ideale, tipico, armonioso, poco ingombrante. Non c’è che dire. D’accordo che “Natale è cafone”, ma a tutto c’è un limite. O forse no».

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Giancarlo Cenatiempo gli risponde che l’idea dell’amministrazione è ottima perché così c’è «un’antenna puntata sullo spazio che manda segnali di amicizia per gli alieni. A Natale ci sarà sicuramente un contatto» (altro epic win), ma tra chi lo trova «bellissimo» chi «sproporzionato» e chi chiede «un semaforo per passare da piazza degli Eroi», viene naturale citare Andreotti, soprattutto perché a Ischia tutti si professano democristiani: «Bene o male, purché se ne parli».

 

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