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Imbratti alla chiesa del soccorso, Giacomo Pascale: «Basta rovinare tutto per pochi delinquenti, ci vuole il pugno di ferro»

 

LACCO AMENO – Difende strenuamente il suo collega, al netto del fatto che l’iniziativa abbia certo un sapore provocatorio. Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno, non prende assolutamente le distanze dal gesto di Francesco Del Deo, e spiega: “E’ chiaro che siamo davanti ad una provocazione e che quella della taglia mi sembra una fuga in avanti decisamente eccessiva – spiega – ma la reazione rabbiosa è legittima. Non è normale che qualche imbecille si diverta a sfregiare un monumento come la Chiesa del Soccorso. La verità è che qui andrebbe controllato a monte chi non rispetta le regole e nel caso in cui si tratti di ospiti dell’isola prende atto che siamo davanti a turisti indesiderati. E’ giunta l’ora di liberarci di poche persone che con i loro comportamenti rovinano l’immagine del nostro territorio, da parte mia massimo appoggio a Del Deo. Il nostro territorio deve liberarsi di questi delinquenti così come di chi sbarca a Ischia per giocare a pallone fino alle 22, per chi vuole dormire in venti in una casa di pochi metri quadrati e a chi in generale ha solo voglia di rompere i coglioni, davvero non se ne può più…”.

Ovviamente Pascale non esclude affatto che i responsabili del gesto (peraltro con molti precedenti anche nel periodo invernale, giusto per intenderci) possano essere “indigeni” e per questo motivo allarga gli orizzonti della sua riflessione: “Se si tratta di gioventù bruciata locale siamo davanti a qualcosa di ancor più grave. Il problema dell’inciviltà ce l’abbiamo anche in casa, basti pensare che in questa stagione a Lacco Ameno, su venti contravvenzioni elevate per l’abbandono indiscriminato di rifiuti in strada, ben diciannove responsabili sono miei concittadini. Il residente quando si macchia di colpe del genere va punito alla stessa maniera se non addirittura peggio. Il fatto che però resta innegabile, al di là del caso di specie, è che sulla nostra isola molti fenomeni finiscono con l’esacerbarsi in particolar modo nel mese di agosto e questo dal punto di vista statistico deve pur significare qualcosa: allora affrontiamo le cose in maniera univoca programmando la nostra strategia un anno prima. Basta rovinare tutto per una manica di fetenti…”.

GIEFFE

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