Nemmeno la salute smuove gli ischitani
Mancano due settimane alla chiusura della raccolta di firme per chiedere una Legge Regionale che garantisca una sanità migliore e il risultato ottenuto è decisamente lontano da quello che era stato inizialmente auspicato: deludente il risultato dell’isola, Procida fa anche Peggio, tiene botta solo Capri. E meno male che si tratta di un tema sensibile…

Che noi ischitani siamo diventati un popolo composto da persone capaci di fare i “Masanielli” soltanto sui social per prenderci il quarto d’ora di gloria, era una cosa risaputa. Ma che fossimo arrivati addirittura al punto di non mobilitarci nemmeno dinanzi a questioni legate alla salute, beh questo francamente lo immaginavano in pochi (e tra quei pochi c’è chi scrive, che ormai un po’ di vissuto ce l’ha). A poco meno di due settimane dalla chiusura della petizione, sono assolutamente deludenti i risultati ottenuta dalla raccolta di firme promossa sulle isole di Ischia, Capri e Procida, firme necessarie per ottenere una legge regionale che riconosca la status di realtà disagiate alle tre perle dell’arcipelago campano allo scopo di ottenere maggiori fondi, risorse, personali e mezzi per la sanità. Nella giornata di ieri, secondo quanto si apprende, è stato fatto un primo punto della situazione e i risultati invero sono più che sconfortanti, diremmo addirittura avvilenti: complessivamente, e quindi intendiamo tra i nove Comuni (i 6 di Ischia, i 2 di Capri e quello di Procida) sarebbero state raccolte all’incirca 8.000 firme. Il dato non è completo, nel senso che mancherebbero alcuni fogli firmati dai cittadini, ma difficilmente il totale potrà schizzare chissà quanto in avanti.
Insomma, i sogni di gloria di tanti attivisti, cittadini e anche politici (ai quali imputiamo sempre di non fare nulla e quella volta che si muovono siamo noi a rimanere inermi) di centrare l’obiettivo delle 20.000 firme è destinato inesorabilmente a naufragare. Insomma, il risultato sarà portato a casa perché se servirà si girerà pure porta a porta ma è chiaro che i presupposti erano diversi e che lo stato dell’arte non può che suscitare più di una profonda riflessione. Se non ci si smuove nemmeno dinanzi alla salute, allora davvero non ci sono rimedi per smuovere la nostra comunità dalla totale apatia nella quale sembra essere precipitata. Se la cosa può consolare, e adesso passiamo a guardare i dati nel dettaglio per singolo Comune, c’è chi ha fatto peggio di Ischia. A Procida sembra che si siano a malapena raccolte 400 firme e questo non depone a favore dell’isola di Arturo che in un passato più e meno recente ha sempre dimostrato di sapersi compattare e soprattutto rispondere “presente” quando si è trattato di difendere determinati diritti. Nel rapporto tra abitanti e popolazione si è più o meno difesa l’isola, che dovrebbe essere intorno alle 1.500 firme tra Capri (1.000) e Anacapri (500) mentre sulla nostra isola i parziali sarebbero i seguenti, e sottolineiamo parziali: Ischia 3.000, Forio 2.500, Barano 650, Casamicciola 350, Serrara Fontana 600, mentre non si conosce il dato numerico relativo a Lacco Ameno.



La macchina organizzativa, dunque, si metterà in moto e raggiungerà l’obiettivo prefissato consegnando i moduli con le 10.000 firme presso i competenti uffici della Regione Campania ma è chiaro un pizzico di incredulità, delusione e magari anche imbarazzo per quella che allo stato dell’arte si è rivelata un’iniziativa che (lo ripetiamo una volta di più, incredibilmente) non ha riscosso l’adesione plebiscitaria che ci si attendeva. Carmen Criscuolo, consigliera comunale di Ischia e componente della commissione interisolana, la vede così: «Mancano poche settimane alla consegna dei moduli e, al momento, i numeri sono ancora lontani da quelli sperati. Eppure, continuo a credere che i nostri concittadini sapranno sorprenderci. Nei prossimi dieci giorni, sono certa che in molti si recheranno a firmare, perché i problemi della sanità nelle nostre isole riguardano tutti. Riguardano chi ha un problema di salute, chi ha lottato o sta lottando accanto a un familiare, chi sceglie la nostra isola per lavoro o per piacere. Non credo – e non voglio credere – che ci sia qualcuno che non comprenda l’importanza di questo tema. Noi, nel frattempo, continueremo ad allestire gazebo, a scendere in piazza e, se necessario, ad andare direttamente nelle case delle persone. Insomma, non ci fermiamo». Le fa eco una collega consigliera e componente della medesima commissione, Giustina Mattera: «Abbiamo cercato in ogni modo possibile di utilizzare i social, i media e tutti i canali di informazione per spingere la raccolta firme per la legge sulla sanità. Abbiamo organizzato punti di raccolta ovunque eppure basterebbe che ciascuno investisse 10 minuti del proprio tempo per recarsi presso il Comune di residenza e mettere una firma, ma siamo ancora lontani dal risultato minimo che ci eravamo prefissati. Forse non tutti hanno compreso quanto questa sia una grande occasione di esercitare la democrazia, di garantire che i nostri figli e genitori possano sentirsi più al sicuro e tutelati per la propria salute, di dimostrare che oltre a lamentarsi gli ischitani sanno anche agire per i propri diritti. Il motto “armiamoci e partite” non funziona: c è bisogno della firma di ciascun isolano votante… tutti, nessuno escluso! Solo uniti possiamo farci valere: abbiamo ancora qualche giorno prima della chiusure della raccolta e mi appello al senso civico e alla lungimiranza di tutti. Recatevi ai comuni e firmate».