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Grimaldi: Schilardi? «Per me è il vangelo, ma le frane non sono compito mio»

ISCHIA. Una visita in quella Casamicciola che ormai presumibilmente conosce come le sue tasche. Per visitare i luoghi delle due frane, una zona ritenuta particolarmente a rischio (e i debiti scongiuri sono autorizzati) nei pressi delle “Tre Croci”, e poi una full immersion tra Casamennella e il Maio, zona attraversata interamente a piedi proprio per rendersi conto di qual è lo stato dell’arte in una delle aree più martoriate dal sisma del 21 agosto 2017. Protagonista il commissario per l’Emergenza, Giuseppe Grimaldi,accompagnato dagli uomini della locale sezione della Protezione Civile, dal sindaco Giovan Battista Castagna, dal responsabile dell’ufficio tecnico Mimmo Baldino e dall’architetto Caterina Castagna. Poi un caffè al Maio, in quel Bar Monti che ha riaperto i battenti e che continua a rappresentare un’icona della voglia di rinascita di un territorio e di un’area dello stesso in particolare. E molto, inutile negarlo, si è anche discusso su una serie di iniziative da intraprendere, e pure a stretto giro. Il feeling tra ente locale e struttura commissariale c’è, ma alle volte qualcosa si inceppa o scatta qualche incomprensione, e allora quando ci si incontra meglio mettere i puntini sulle “i” per evitare equivoci di qualsivoglia natura. Inevitabile, da parte nostra, rivolgergli una serie di domande, alla luce dei recenti accadimenti ma anche delle dichiarazioni rilasciate proprio a Il Golfo dal suo omologo per la ricostruzione, Carlo Schilardi.

Commissario, gli ultimi e recenti accadimenti confermano, come sostiene qualcuno, che effettivamente l’emergenza non è ancora finita.

«Beh, che ci siano problemi legati o meno al sisma, questa è cosa nota rispetto anche ai vincoli che questi Comuni hanno. Poi se si vuole anche legare l’ipotesi di emergenza a quanto accaduto negli ultimi giorni, allora emerge in maniera ancora più chiara che le difficoltà ci sono eccome…».

In effetti appare chiaro che in entrambi i crolli, al netto dei danni cagionati dalla pioggia, ci fosse la presenza di “cicatrici” più o meno significative del sisma. E più indizi, come si dice in gergo, farebbero una prova.

«Questi sono rilievi e accertamenti che ha posto in essere l’ufficio tecnico comunale e dei cui risultati sarò portato a conoscenza».

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C’è stata una petizione con oltre 4.000 firme per la proroga dello stato di emergenza. Lei come si pone dinanzi a tale eventualità?

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«Non è che abbia bisogno di farmi un’idea, personalmente io l’ho scritto al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca. C’è una mia relazione indirizzata al governatore, con la quale ho chiesto la proroga dello stato di emergenza e il documento è stato trasmesso anche al Dipartimento. Ho detto che ci sono ancora tutta una serie di cose che hanno bisogno di questo status. Poi è chiaro che le decisioni le assume il Consiglio dei Ministri, noi attendiamo la decisione alla quale ovviamente ci atterremo in maniera scrupolosa».

Il suo sopralluogo effettuato a Casamicciola questa mattina (ieri per chi legge, ndr) che cosa ha detto di più rispetto a quanto già non si sapesse?

«Nulla di nuovo dal fronte, siamo davanti a delle criticità note: è evidente che se piove quattro o cinque giorni consecutivi rispetto a situazioni già precarie, si possono verificare episodi poco piacevoli come quelli che effettivamente si sono registrati. Ho fatto un giro osservando una serie di cose che mi sono state evidenziate dal sindaco Giovan Battista Castagna e dall’ufficio tecnico, adesso aspettiamo le valutazioni del caso».

Il commissario per la Ricostruzione, Carlo Schilardi, interpellato in merito agli episodi degli ultimi giorni, ha risposto senza mezzi termini che la messa in sicurezza avrebbe dovuto essere cura di chi è qui da oltre un anno. Il riferimento, insomma, sembrava diretto alla sua persona. Cosa risponde?

«Schilardi e la messa in sicurezza? Di questo argomento non dovete parlarne certamente con me, nei miei compito non c’erano le frane. Non ho letto quello che ha detto il prefetto: lui dà sempre consigli che noi prendiamo come vangelo, ecco perché penso e voglio sperare che non si riferisse ai crolli…» 

Gaetano Ferrandino

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