CRONACA

«Ridateci Ischia e Forio»: guardia medica al Rizzoli, il Cudas non arretra

Il Comitato per il diritto alla salute rivendica la necessità delle sedi tradizionali e evidenzia le criticità cui va incontro l’utenza estiva con un solo medico per turno

L’ubicazione della Guardia Medica turistica presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Lacco Ameno fa ancora discutere. E sulla problematica è intervenuto nuovamente il Comitato unitario per il diritto e la difesa alla salute. Dopo la nota diretta due giorni fa al solo Direttore generale dell’Asl, stavolta il Cudas ha inviato una missiva indirizzata non soltanto al Dottor D’Amore, ma anche al direttore sanitario, al direttore di distretto, ai sindaci dell’isola, a Federalberghi e all’associazione termalisti.

Doktor und Patient

Il comitato, tramite la presidente Gianna Napoleone, scrive: « Egregi Signori, dopo la nostra lettera al Direttore generale dell’Asl Na2 Nord dell’altro ieri, a cui è seguito un comunicato aziendale con una sollecitudine che sottolineiamo positivamente, abbiamo ricevuto ulteriori lamentele e segnalazioni da parte di turisti tutt’altro che soddisfatti del servizio di Guardia Medica Turistica che l’Asl sostiene di riuscire a erogare, seppure solo dalla postazione attivata presso il Pronto soccorso del “Rizzoli”. Una soluzione che per i più, in particolare quanti necessitano prescrizione di farmaci, si rivela alquanto problematica e disagevole, tanto da rendere estremamente complicato per molti di loro l’accesso alle medicine, dunque alle cure, di cui hanno bisogno. Senza contare le pesanti ricadute di questa “novità” sulla logistica e l’organizzazione, già estremamente delicate e sotto pressione in questo periodo di superlavoro h24 (come abbiamo già evidenziato nella nota dell’altro ieri), del reparto di prima emergenza dell’ospedale isolano. Non c’è dubbio che per garantire di nuovo una risposta efficace, efficiente e appropriata alle reali esigenze dei turisti che affollano l’isola d’estate è necessario RIATTIVARE le sedi tradizionali di ISCHIA e FORIO, rispetto alle quali la novità del “Rizzoli” può rappresentare solo un’integrazione, relativamente a chi avrebbe dovuto in ogni caso rivolgersi all’ospedale (codici bianchi) e comunque con una sistemazione logistica più adeguata dell’attuale, anche a tutela dell’attività primaria del Pronto Soccorso». Dopo aver esposto le esigenze, le criticità e le auspicate soluzioni sul tema, il Cudas poi specifica: « Nella sua nota l’Asl argomenta che la mancata attivazione delle postazioni di Ischia e Forio è legata alla mancanza di medici. A noi risulta che i medici che negli anni passati avevano assicurato egregiamente il servizio erano e sarebbero più che disponibili a svolgerlo, così come avevano fatto in passato. Ma che non hanno accettato di tornare alle nuove condizioni proposte a inizio stagione, in particolare il passaggio da due medici a uno solo per turno.

Le motivazioni addotte dai medici ci sembrano più che serie, anche dal punto di vista della qualità del servizio da erogare all’utenza. Perché un solo medico a turno vuol dire allungare i tempi di attesa per accedere alla visita e/o alla prescrizione e perché è impensabile che una sola persona possa farsi carico contemporaneamente anche delle visite domiciliari (spesso in strutture ricettive, con alleggerimento dell’attività del 118), se non a discapito proprio della qualità del servizio prestato sia all’utenza dell’ambulatorio che a quella da raggiungere a casa o in albergo». C’è poi un altro tema importante: «Inoltre – continua la nota – l’aspetto della sicurezza legittimamente sollevato dai sanitari non ci sembra di secondo piano, specialmente dopo l’episodio di violenza registratosi di recente anche a Ischia nei confronti di una dottoressa. Anche a livello nazionale era emerso chiaramente l’orientamento ai turni a due per i medici di Guardia Medica, come prima misura a tutela della loro incolumità. E con gli episodi che negli anni si sono verificati sull’isola, non si capisce come proprio adesso si voglia andare in controtendenza su questo fronte, quanto mai caldo con certa utenza estiva. Ci piace ricordare, peraltro, che se certe misure fossero motivate da ragioni “risparmiose”, si dovrebbe anche considerare che la Guardia Medica Turistica che sarebbe dovuta iniziare a giugno, se partisse a Ischia e a Forio al più presto, funzionerebbe per la metà del periodo utile, pareggiando comunque la spesa. Il turismo ischitano, d’altra parte, che dà un contributo significativo al Pil regionale e che porta anche qualche euro nelle casse dell’Asl Na2 Nord, non può permettersi l’assenza sul territorio della Guardia Medica Turistica, che è servizio di primaria necessità». Il comitato conclude la missiva con un esplicito invito: «Alla luce di queste considerazioni, come CUDAS ISCHIA sollecitiamo a Voi tutti, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, di trovare una soluzione al problema sollevato finalmente confacente e adeguata alle reali esigenze sanitarie degli ospiti della nostra isola per il prosieguo dell’estate. In attesa di riscontri porgiamo distinti saluti».

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