CRONACA

Niente boom di turisti per l’Immacolata

Pesa la mancanza del ponte e la ridotta opportunità di spostamento

Festa dell’Immacolata, Napoli e Campania con scarse prenotazioni, non c’è stato il tutto esaurito degli anni scorsi e in città si è registrato solo il 60% di occupazione camere. Stessa situazione anche ad Ischia. E non va meglio nella Salerno delle Luci d’Artista e nelle maggiori destinazioni turistiche regionali come tra cui la Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, interessate da rischiosi e insostenibili fenomeni escursionisti.  Pesa il mancato ponte con la ridotta opportunità di spostamento degli italiani.

A Napoli tiene la clientela europea con spagnoli in testa, flussi francesi ridimensionati dagli scioperi dei giorni scorsi, si rivedono americani ed austrialiani e timidi segnali di viaggiatori individuali orientali. Gli operatori ricettivi sperano nel periodo natalizio dopo un pessimo novembre a seguito del maltempo e di un fisiologico calo , buone le previsioni per il Capodanno ma ridotto il periodo di permanenza. Offerta ricettiva al ribasso, con migliaia di annunci di appartamenti offerti anche a 30 euro a notte e che alimentano vasta rete di abusivismo, anche nelle aree metropolitane di Napoli e Salerno, determinando concorrenza sleale verso strutture ricettive regolari.  Fuori dai radar turistici le aree interne e le città di Benevento, Avellino e Caserta, l’unica tra le provincie a dare segnali incoraggianti di timidi incrementi di flussi non stagionali. Questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio extralberghiero Otei/Abbac coordinato dal presidente Agostino Ingenito. “Dobbiamo purtroppo registrare una battuta d’arresto rispetto ai periodi degli scorsi anni- dichiara Ingenito – Siamo però certi che non è questione di calo di appeal, Napoli e la Campania sono sempre più mete ricercate ma per questa festa dell’Immacolata stanno pesando diversi elementi”.

Intanto, secondo le stime di Abbac si dovrebbe raggiungere il 60% medio di conferme di prenotazioni, gli ultimi monitoraggi sono stati effettuati a campione sul territorio regionale. Ci sono molti dati non rilevabili comunque rispetto a chi conduce un’attività ricettiva regolare. Gli abusivi e gli irregolari infatti sfuggono ai rilievi statistici e dunque non ci consentono di avere una visione complessiva. Solo Airbnb a Napoli ha 7100 annunci di offerta ricettiva, per il 60% sono appartamenti, poi c’è la giungla di camere offerte in abitazioni private che non si dichiarano agli enti – continua Ingenito – Al di là dei numeri di questa prima festività, che vedrà tanta mobilità interna ma di escursionisti, l’auspicio è che Agenzia delle Entrate e Mibact facciano in fretta a varare quel codice identificativo che abbiamo proposto nel corso degli ultimi mesi. Dalla Regione sentiamo annunciare di un piano strategico del turismo che avrebbe presentato l’uscente assessore regionale ma appare assai strano che solo alla fine della consiliatura si presenti un piano che noi come operatori non conosciamo e non abbiamo condiviso e che rischia di restare nel cassetto per la distrazione della politica regionale ormai più attenta alle prossime elezioni. Ne è ancora chiara l’azione dell’agenzia regionale Campania Turismo che forse porrà fine al lungo commissariamento degli ept e apt ma con un programma tutt’altro che immediatamente operativo. Le giravolte da ambiti turistici mai nati e i distretti varati dal Ministero non consentono di avere chiarezza sul turismo regionale che sconta le problematiche di sempre riguardo alla mobilità e infrastrutture. La rete dei collegamenti resta in affanno soprattutto verso Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana e le isole. Non c’è ancora quel coordinamento fondamentale nella filiera culturale con iniziative spesso isolate e localistiche rispetto ad un patrimonio culturale invidiabile e risorse naturalistiche meravigliose ma spesso non tutelate. “Speriamo che l’overtourism lamentato in questi ultimi mesi non si trasformi in un pretesto per mettere in discussione una delle poche opportunità economiche di centinaia di famiglie in Campania, che, costrette a subire una crisi economica notevole, e prive di segmenti persi della manifattura, si sono spinte a valorizzare il patrimonio abitativo. Un’opportunità che potrebbe soprattutto nelle aree interne arginare quel grave fenomeno di spopolamento e crisi territoriale che accompagna molte nostre aree interne mal collegate e poco visibili a livello internazionale ma che potrebbero trasformarsi in risorsa economica se si lavori ad uno sviluppo di low tourism, turismo di ritorno e implementazione di servizi e infrastrutture – conclude Agostino Ingenito.

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