CRONACA

Niente tasse per il Covid, ecco i fondi “scarsi” del Governo

Dopo la conferenza Stato-città e autonomie locali, arrivano le risorse per tamponare le mancate entrate dei Comuni a causa dell’emergenza sanitaria

L’emergenza sanitaria da covid-19 si è rivelata un’emergenza finanziaria per gli enti locali. Le mancate entrate hanno messo a durissima prova la tenuta contabile di migliaia di Comuni italiani. Le perdite sono stimate tra i 5,6 e gli 8 miliardi, con conseguente rischio default per diversi enti. Il grido di dolore dei Comuni si è levato costantemente nei mesi scorsi caratterizzati dal “blocco” e dal confinamento sociale, quando gli enti lanciavano l’allarme al Governo, avvertendo che numerosi servizi essenziali sarebbero potuti non essere più garantiti, a partire dalla raccolta e gestione dei rifiuti, con le immaginabili conseguenze.

Le intese siglate lo scorso 23 giugno sono relative al ristoro delle minori entrate derivanti dalle esenzioni dall’IMU, dalla mancata riscossione dell’imposta di soggiorno e dall’esonero dal pagamento della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche

Proprio allo scopo di tentare di tamponare tale emergenza finanziaria lo scorso 23 giugno si è svolta la Conferenza Stato-città ed autonomie locali: nel corso della seduta è stata sancita una triplice intesa, per ciascuna delle maggiori voci d’entrata dei Comuni. La prima riguarda lo schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante il riparto del Fondo per il ristoro ai Comuni delle minori entrate derivanti dalle esenzioni dall’imposta municipale propria-IMU per il settore turistico (intesa ai sensi dell’articolo 177, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34).

Anche i Comuni isolani hanno quindi potuto beneficiare di questo fondo diretto a parare (molto parzialmente) il colpo dei mancati incassi di un’imposta fondamentale per le finanze comunali. Vediamo nel dettaglio come tali risorse sono state ripartite. Il Comune di Ischia ha ottenuto euro 396.034,16, una cifra di poco superiore a quella spettante a Forio, pari a euro 389.126,47. Al Comune di Lacco Ameno arriveranno euro 142.486,57, mentre a Casamicciola ne spetteranno 110.054,04. Per Serrara Fontana la cifra è di euro 49.738,56, mentre al Comune di Barano competono euro 46.175,43.

La Conferenza ha inoltre siglato l’intesa anche sullo schema di decreto del Ministro dell’interno, sempre di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, relativo al riparto del Fondo per il ristoro parziale ai Comuni delle minori entrate derivanti dalla mancata riscossione dell’imposta di soggiorno e dei contributi di sbarco e di soggiorno (stavolta, l’intesa risponde all’articolo 180, comma 2, del solito decreto-legge 19 maggio 2020, n.34). Anche in questo caso, vista la mappa delle strutture alberghiere sull’isola, la cifra più alta (o meno scarsa, a seconda dei punti di vista) spetta al Comune di Ischia, che si è visto assegnare euro 380.164,86. A Forio toccano euro 334.792,52, mentre Lacco Ameno beneficerà di euro 78.486,75. Il Comune di Casamicciola percepirà 69.442,94 euro, mentre a Serrara Fontana sono stati assegnati 47.593,07. Soltanto 1.331,48 euro per il Comune di Barano.

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GB Castagna: «Dobbiamo essere realisti: le cifre erogate sono largamente insufficienti e non portano benefici apprezzabili alle casse degli enti locali. Si spera che vengano apprestate ulteriori misure»

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L’ultimo schema di decreto redatto dal Viminale in accordo con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante la ripartizione del Fondo per il ristoro ai Comuni delle minori entrate dovute all’esonero dal pagamento della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e del canone di cui all’articolo 63 del decreto legislativo n. 446 del 1997 (intesa ai sensi dell’articolo 181, comma 5, del decreto-legge 19 maggio 2020, n 34), ha visto questa suddivisione: per il Comune di Ischia 100.900,72 euro, poi circa la metà per Forio (euro 51.521,73). A Casamicciola sono stati assegnati euro 15.197,34, mentre a Lacco Ameno 5.130,91 e a Barano: 1.428,04. Al Comune di Serrara Fontana non sono stati assegnati fondi.

Guardando ai numeri ora esposti, ci si rende conto che si tratta di cifre piuttosto basse, soprattutto in relazione con quelli che erano gli incassi di cui i Comuni usufruivano grazie all’imposta di soggiorno, ma adesso, con la stagione pesantemente decurtata, quei vertici rimarranno ben lontani. E allora le preoccupazioni finanziarie sono ben motivate, come spiega il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna: «Parliamoci chiaro, si tratta di pochi spiccioli, assolutamente inadeguati a fronteggiare il buco con cui i Comuni dovranno fare i conti. Bisognerà capire se queste risorse stabilite dalle intese siglate il 23 giugno vanno considerate come una sorta di acconto, e allora in questo caso potrebbero avere un’utilità concreta in vista di ulteriori misure. In caso contrario, ripeto, non ci sarebbero benefici rilevanti o apprezzabili in qualche misura per gli enti». Un giudizio impietoso che la dice abbastanza lunga sull’effettiva efficacia di queste misure che, come diverse altre previste nel Decreto-rilancio, finiscono per avere lo stesso esito della classica coperta corta.

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