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Troppi cambi di residenza per votare alle elezioni, scatta l’indagine

Le parole pronunciate nell’intervista rilasciata a Il Golfo dall’armatore Salvatore Lauro, come era inevitabile, hanno fatto rumore. Soprattutto perché, come qualcuno ha sussurrato a bassa voce e soprattutto a “microfoni” rigorosamente spenti, non sono certamente le uniche anomalie che si starebbero registrando nel momento in cui ci si approssima alle elezioni amministrative di Ischia (soprattutto) e Barano. Perché, secondo quanto raccontano alcune voci di dentro (e non solo quelle), il problema della residenze provvisorie che sono state richieste e rilasciate negli ultimi tempi – attenzione anche non recentissimi – nel Comune capofila ed in quello collinare sarebbe decisamente sfuggito di mano ai protagonisti della vita di casa nostra, che soprattutto ad Ischia si sarebbero fatti prendere la mano in maniera forse “eccessiva”, eufemismo questo che non a caso è stato volutamente virgolettato. Lauro, infatti, fa riferimento ad una serie di soggetti provenienti dalla terraferma per i quali amministratori o politici verosimilmente si sarebbero adoperati per restituire cortesie a qualche residente sul posto, con finalità evidentemente di stampo elettorale visto che ci si approssimava all’appuntamento con le urne. Ma questo, con tutto il rispetto e la considerazione per le affermazioni fatte dall’ex senatore della Repubblica, potrebbe finanche costituire il male minore, e proviamo a spiegarci.

Il meccanismo del cambio di residenza, infatti, sarebbe stato artatamente pianificato a tavolino da alcuni protagonisti dell’attuale campagna elettorale, intenzionati a non lasciare nulla di intentato per potersi accaparrare quante più preferenze sull’isola. E se a Barano il ragionamento potrebbe essere marginale, pare che ad Ischia a guardare i semplici dati ci si renda conto che si è davanti ad un flusso anomalo di operazioni del genere negli ultimi mesi. Numeri in assoluta controtendenza e decisamente più elevati rispetto a quelli degli anni scorsi, troppo più alti per non far pensare che le elezioni in qualche modo c’entrino e pure in maniera rilevante. Il termine ultimo per poter effettuare un cambio di residenza e poter esercitare del diritto di recarsi alle urne, detto per inciso, era previsto per lunedì 24 aprile. E le leggende popolari, nello specifico, davvero si sprecano, perché i “flussi migratori” in direzione di Ischia non sarebbero stati affatto irrilevanti, tutt’altro. Se ne raccontano di tutti i colori, persino del candidato che avrebbe ben pensato non soltanto di cambiare la propria residenza, ma anche di stabilirsi presso lo studio professionale di un politico di primo piano del panorama ischitano. Che dire, evidentemente si sarà sistemato con una brandina nella sala d’aspetto del pieno centro di Ischia.

In tutto questo, aperta e chiusa parentesi (ma vi renderete conto che pure questo dettaglio è di quelli tutt’altro che trascurabili…) pare che su questa torbida vicenda abbiano indirizzato le proprie attenzioni anche le forze dell’ordine che operano sul territorio. Ma il compito per gli inquirenti, in ogni caso, è di quelli decisamente “tosti”: appurare un numero “tot” di cambi di residenza è cosa decisamente agevole – è ovviamente tutto agli atti – ma ben più complesso è dimostrare che dietro ad operazioni del genere si nascondano finalità elettorali e dunque clientelari. Ma fa niente, in un caso come nell’altro, ce n’è in abbondanza per poter sostenere senza ombra di dubbio che siamo davvero arrivati ai minimi termini. Come diceva il buon Eduardo, “adda passà a nuttata”. Sperando che tutti, poi… la passino indenni. Potrebbe essere molto più difficile di quanto si possa pensare.

Gaetano Ferrandino

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