No alle ruspe, Rosa Iacono fa “nove”
Nuovo appello della presidente dell’associazione Disabili dell’isola d’Ischia alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: chiesto lo stop immediato alle demolizioni delle cause costruite per abusivismo di necessità sull’isola. La missiva indirizzata anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Rosa Iacono, presidente dell’associazione di volontariato di Serrara Fontana e Cavaliere della Repubblica, torna a rivolgersi alle istituzioni nazionali con un appello che è ormai diventato un grido collettivo. Con una lettera inviata il 5 giugno a ben tredici destinatari, tra cui la premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Iacono firma il suo nono appello per chiedere l’immediato stop agli abbattimenti delle case costruite per “abusivismo di necessità” sull’isola d’Ischia. Tra i destinatari figurano anche il presidente della Regione Campania, il Prefetto di Napoli, i sindaci isolani, le forze dell’ordine e la stampa locale. L’ennesimo appello arriva mentre continuano le demolizioni di abitazioni abitate da decenni, spesso da famiglie prive di alternative.
Nel suo accorato messaggio, Rosa Iacono scrive: “Cara Giorgia, voglio premettere innanzitutto che sono molto dispiaciuta per tutte quelle insinuazioni e cattiverie di ogni tipo che stai ricevendo […] Ti prego, cerca di non farti prendere dalla rabbia… Ma tornando al problema per il quale ti invio questo ennesimo appello per fermare le ruspe […] mi ripeto: LA CASA È UN DIRITTO DI TUTTI I CITTADINI SANCITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE E NON È POSSIBILE TOGLIERLA A QUEI CITTADINI CHE SIA PURE ABUSIVAMENTE LA ABITANO GIÀ DA OLTRE 30 ANNI AVENDOLA COSTRUITA CON TANTI SFORZI E SACRIFICI. In qualche modo si deve chiudere questa brutta storia con una sanatoria […] e avviare una politica che preveda la costruzione di case popolari. Intorno a questa problematica, si sta creando un esercito di persone che mi sostengono anche con una carovana a Roma, uno sciopero della fame o altri tipi di rimostranze. Auspico una vostra risposta che possa prendere in considerazione la possibilità che vi stiate interessando al problema e cercare, in qualche modo, una giusta ed equa risoluzione.”
Il tono è diretto, personale, spesso materno: Rosa Iacono non si rivolge solo alle istituzioni, ma ai rappresentanti come persone. Ricorda che il diritto alla casa è riconosciuto dalla Costituzione e chiede che venga affrontato con realismo il caso delle famiglie che, per necessità, hanno costruito fuori regola. I precedenti appelli, pubblicati puntualmente anche da Il Dispari Quotidiano, hanno sempre insistito sugli stessi punti: dignità, diritti, soluzioni concrete. Nei mesi scorsi, Rosa Iacono ha sollecitato Mattarella, Meloni, e le autorità campane affinché si apra un tavolo serio sulla questione delle demolizioni che colpiscono nuclei storici di famiglie disagiate. A oggi, però, non è ancora arrivata una risposta formale dalle istituzioni centrali. Mentre le ruspe continuano a muoversi, cresce anche la mobilitazione popolare attorno a quella che Rosa Iacono definisce “una battaglia di civiltà”. E con questo nono appello, l’isola d’Ischia torna a chiedere ascolto.
chiedo scusa ma prima di scrivere tutte queste lettere non fa prima a mettere un bancariello e raccogliere 50mila firme da portare in Parlamento così ottiene una legge come vuole lei?