CRONACA

Addio a Maurizio Costanzo, pigmalione per tanti artisti campani

Ciò che ha caratterizzato la vita e la carriera di Maurizio Costanzo, costellata di soddisfazioni in ogni campo della comunicazione, è stato certamente un punto in particolare: quello di saper valorizzare i talenti del piccolo schermo. In uno schema tanto semplice quanto intelligente – utilizzato con successo anche dalla moglie collega – il giornalista romano ha saputo portare sul palco delle personalità particolari, che hanno lasciato il segno prima nell’impero della Fininvest e poi confermandosi capaci di camminare da soli. Vittorio Sgarbi, Paolo Villaggio, Enzo Iacchetti, Fiorello, Alex Britti, sono solo i primi che vengono in mente: ma spesso ci si dimentica che Maurizio Costanzo ha saputo pescare spesso e volentieri anche da Napoli. Di recente direttore del Palazzo Reale Summer Fest, l’84enne ha sempre mostrato un certo appeal verso la nostra regione. Nel 1977 ha di fatto convinto Luciano De Crescenzo a mollare la carriera da ingegnere per dedicarsi a tempo pieno al mondo della scrittura, invitandolo nella sua trasmissione Bontà Loro e credendo fortemente nel suo libro Così parlò Bellavista.

In quel periodo Costanzo è anche anchorman di riferimento per Canale 21 con la sua trasmissione Attenzione e ha recitato nel film di Renzo Arbore “FF SS, cioè che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene” interpretando sé stesso. Ma sono gli anni Novanta quelli in cui il suo rapporto con Napoli diventa più stretto: scopre il cantautore Federico Salvatore, a cui dona grande spazio al Maurizio Costanzo Show, e il cabarettista Giobbe Covatta, altro fedelissimo del bynight del Teatro Parioli. Fu anche uno dei primissimi a scommettere sulla canzone neomelodica in televisione: Franco Ricciardi, Gigi D’Alessio, Stefania Lay, sono solo alcuni dei nomi che hanno beneficiato dell’ala protettiva del cronista romano, già amico di Mario Merola a cui tributò, tempo prima, una celebre intervista. Grande amico di Sophia Loren, scrisse uno dei film più importanti per la sua professione di attrice: Una giornata particolare di Ettore Scola. E nella sua carriera, interrotta insieme alla sua vita in questa settimana, si ricorda uno dei suoi primissimi lavori da giornalista, quando da giovane trentenne ebbe modo di intervistare il principe della risata Totò. E poi la nostra isola, luogo in cui ricevette il Premio Ischia al Giornalista TV dell’anno nel 2001 e dove è stato giurato della stessa kermesse. Ciao Maurizio

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