CRONACAPRIMO PIANO

Non pagano la tassa di soggiorno, sedici albergatori denunciati per peculato

E’ l’effetto di una lunga e laboriosa indagine condotta dai militari della guardia di finanza di Ischia. Emesso un decreto di sequestro preventivo per complessivi 760.379,00 euro, pari all’importo complessivo delle somme non versate al Comune di Forio

Lo diciamo in premessa, parlare di fulmine a ciel sereno è sicuramente eccessivo. Ma è altrettanto indubbio che nessuno, probabilmente, si sarebbe aspettato esiti così clamorosi da un’indagine condotta all’ombra del Torrione dai militari delle Fiamme Gialle di Ischia, guidati dal tenente Antonio Giglio. Che hanno portato alla luce una pratica illegale messa su da un copioso gruppo di imprenditori turistici, pratica che tra l’altro ha già qualche precedente sulla nostra isola, come raccontato dalle cronache in tempi nemmeno così remoti. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Seconda Sezione della Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per il reato di peculato per un ammontare di € 760.379,00 euro nei confronti di ben sedici albergatori le cui strutture ricettive insistono tutte nel Comune di Forio.

Al termine di un’indagine che – stando alle scarsissime indiscrezioni che trapelano – avrebbe avuto inizio già lo scorso anno – la Tenenza di Ischia ha verificato irregolarità commesse nel mancato versamento dell’imposta di soggiorno, per gli anni 2018 e 2019, da parte delle strutture ricettive predette operanti nel Comune di Forio che non presentavano al Comune le dichiarazioni della “tassa di soggiorno” che invece riscuotevano e non versavano nelle casse comunali. Ad arrivare alla chiusura del cerchio anche una serie di raffronti proprio con l’ente di via Genovino, che ha consentito ai finanzieri di poter verificare, senza alcuna possibilità di errore, che non erano state bonificate somme sulla tesoreria comunale sebbene gli alberghi fossero stati regolarmente aperti ed avessero avuto un numero determinato di ospiti al loro interno. Che, evidentemente, l’imposta di soggiorno l’avevano pagata, come stabilito dal regolamento comunale.

Ovviamente il lavoro delle Fiamme Gialle non si è limitato a questo ma ha dovuto anche affrontare un altro aspetto di natura contabile, dovendo evidentemente differenziare le posizioni dei sedici albergatori coinvolti in quest’inchiesta. L’attività investigativa e l’analisi della documentazione acquisita ha infatti consentito la ricostruzione, per ogni singola struttura, dell’importo esatto spettante (in quanto sottratto) alle casse comunali. Nelle due annualità di riferimento i mancati versamenti ammontano a ben 760.379,00 euro e i gestori degli alberghi sono stati denunciati per peculato dato che, con specifico riferimento all’obbligo di esigere e versare la tassa di soggiorno, rivestono la qualifica di incaricati di pubblico servizio. Sull’isola c’è anche un precedente abbastanza recente con una dura sentenza emessa a fine giugno dal tribunale di Napoli, che ha condannato un noto albergatore a 2 anni e 3 mesi di reclusione – proprio con l’accusa di peculato, per non aver versato 120mila euro di tassa di soggiorno dovuti in quella circostanza al Comune di Lacco Ameno.

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