Non se ne può più
Nonostante i buoni propositi manifestati a inizio estate, la litoranea di Casamicciola continua ad essere trafficata e paralizzata troppo spesso all’inverosimile: colpa di un porto che tra aliscafi, traghetti, mezzi dei rifiuti ed infiammiabili è costretto a sopportare un traffico tale da mandare in tilt il sistema viario e la circolazione stradale. Il summit tra i sindaci e il silenzio perdurante della Regione che ha ignorato l’SOS lanciato dalla cittadina termale
No, non era una domenica post ferragostana, di quelle che sulla nostra isola spesso sono caratterizzate dal grande rientro e dunque dall’assalto ai porti di veicoli e passeggeri. Siamo a dicembre, in pieno inverno, di turisti davvero se ne vedono pochissimi (arriveranno i soliti “fedelissimi” tra Santo Stefano e Capodanno) eppure le scene che si sono vissute ieri a Casamicciola Terme sono state infernali. Intorno alle 9.00 del mattino e per oltre un’ora la Litoranea nell’area che da Salvatore Girardi arriva fino a Piazza Marina è stata praticamente impraticabile, soprattutto nel senso di marcia che da Casamicciola procedeva in direzione di Lacco Ameno. A un certo punto il traffico veicolare era talmente paralizzato che gli autisti sarebbero tranquillamente potuti scendere dalle loro macchine, recarsi in un vicino bar, fare colazione e ritornare al volante, tanto nel frattempo nulla si sarebbe mosso. Una situazione, questa che vi raccontiamo, sempre più frequente (precisiamo a scanso di equivoci, ove mai ce ne fosse bisogno, che quello di ieri non è certo un caso isolato) e che naturalmente diventa ancor più da “bollino rosso” nelle giornate in cui le condizioni meteo sono pessime quando di fatto molti cittadini lasciano i mezzi a due ruote a casa ed utilizzano soltanto le auto. Ma nella cittadina termale a rendere tutto maledettamente più complicato, a prescindere dalle stagionalità, è l’ormai insopportabile sovraccarico con cui deve fare i conti il porto commerciale, incapace – anche per la posizione nella quale è ubicato e per l’unica strada attraverso la quale è raggiungibile – di reggere carichi davvero allucinanti. In quello scalo transitano quotidianamente aliscafi della Snav, traghetti Caremar e Medmar provenienti o diretti a Napoli e Pozzuoli. E poi ci sono le problematiche di sempre, su tutte quelle relative ai camion della nettezza urbana che prendono tutti la strada del mare proprio dal porto di Casamicciola e spesso, troppo spesso, non lo fanno nemmeno solo nella fascia oraria notturna, in molti casi anche per una serie di negligenze da parte di chi opera il servizio di trasporto marittimo ma su questo stendiamo un velo pietoso perché altrimenti finiremmo con l’aprire un altro capitolo. Poi ancora ci sono i trasporti speciali come gli infiammabili ed ecco allora che la struttura della cittadina termale troppo spesso finisca col somigliare al raccordo anulare nell’ora di punta. Con tutta una serie di disagi che si riversano sul traffico che oggettivamente non sono ormai più tollerabili.
Il problema è stato affrontato anche in diversi momenti nel corso della stagione estiva appena trascorsa anche se per adesso non si è ancora approdati a nulla di concreto. Addirittura, nel corso di una riunione svoltasi presso il municipio di Casamicciola, il prefetto di Napoli Michele Di Bari aveva convocato anche i sindaci per provare a fare sintesi, soprattutto nell’ambito di quella che il primo cittadino termale Giosi Ferrandino riteneva dovesse essere una più equa redistribuzione del traffico commerciale. All’uscita da quell’incontro i primi cittadini dichiararono di voler ragionare all’unisono ma poi evidentemente ogni buona intenzione è finita nel dimenticatoio, a meno che non stia accadendo qualcosa e si stia lavorando “sotto traccia”. All’epoca a rompere gli indugi fu proprio Ferrandino il quale indirizzò una pesante nota all’ufficio territoriale di governo e soprattutto alla Regione Campania nella quale scriveva tra l’altro: “Come ben evidenziato in precedenti interlocuzioni il porto di Casamicciola Terme e le aree prospicienti ad esso, quotidianamente e in ampie fasce orarie (sia diurne che notturne) subiscono un immotivato ed eccessivo carico veicolare composto, soprattutto, da mezzi pesanti utilizzati anche per il trasporto di rifiuti di ogni genere e sostanze infiammabili. In qualità di Sindaco del Comune di Casamicciola Terme voglio rappresentare, ancora una volta, quanto la circolazione sull’isola di automezzi di grandi dimensioni, il cui carico raggiunge pesi e dimensioni insostenibili per il nostro territorio, sia fonte di pericolo e disagio per la cittadinanza sin dal loro imbarco dalla terraferma. Tali tipologie di veicoli sollecitano le strade isolane e rappresentano un pericolo per la pubblica e privata incolumità, generano inquinamento, traffico e, soprattutto, danni anche importanti agli assi viari e senza contare gli incidenti che li hanno visti coinvolti a bordo delle navi anche in tempi recenti”. Poi le richieste del sindaco casamicciolese, allo stato rimaste inevase: “Con la presente si chiede, quindi, un celere intervento in merito, adottando provvedimenti per quanto di competenza, volti alla ridistribuzione del carico dei trasporti marittimi cosiddetti ‘speciali’su TUTTI i punti di imbarco/sbarco presenti sull’isola d’Ischia, evitando quindi di congestionare il solo porto di Casamicciola Terme. Inoltre, per una più efficiente e sicura gestione della viabilità nel territorio comunale, vista anche la particolarità dell’area portuale del Comune di Casamicciola Terme che comporta la immissione diretta nell’asse viario principale isolano dei veicoli sbarcati dalle navi, con conseguente creazione di più punti sensibili e da attenzionare per quanto riguarda la viabilità e la sicurezza di veicoli e pedoni, si chiede di considerare la necessità di non autorizzare nuove linee di collegamento marittimo da e per Casamicciola Terme e di limitare quelle attualmente in essere, nel rispetto della normativa vigente in materia, anche e soprattutto a seguito dei recenti (e sempre più frequenti) incidenti verificatisi a seguito di sovraccarichi di detti mezzi pesanti”.