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La solidarietà dei ristoratori isolani verso i più bisognosi

Ieri mattina presso il municipio di Forio si è tenuto un raduno di operatori del settore isolani che hanno donato in beneficenza scorte di magazzino e cibo di vario genere

Di Henry Camilo Bermudez

Negli ultimi giorni, come è noto, sono state allentate le maglie del lockdown. Infatti, con il nuovo Dpcm, entrato in vigore il 4 maggio, si sono viste graduali riaperture e nel nostro paese molte aziende hanno ricominciato a produrre con le dovute precauzioni che ben conosciamo da mesi. Il settore turistico, usando una metafora automobilistica, è invece tuttora ai box. Parliamo di attività ricettive come alberghi, bar, ristoranti, parchi termali che scalpitano per poter rimettersi in pista. Qualcosa potrebbe cambiare già in questo mese, ma una probabile svolta potrebbe esserci a giugno. Tuttavia la situazione per ora è critica e per un’isola come Ischia che vive della stagione turistica tutto ciò è amplificato.

Stiamo vivendo però in un periodo storico davvero incredibile e in una situazione del genere sono lodevoli le iniziative tese ad aiutare i più bisognosi. Un esempio concreto è quello messo in piedi da alcuni ristoratori dell’isola che, nonostante le mille difficoltà, hanno cercato di aiutare proprio chi a fine mese non riesce ad arrivarci, regalando le proprie scorte di magazzino che altrimenti sarebbero scadute. Teatro di questo atto di altruismo è stato il municipio di Forio. Cosi, in un clima di compostezza, tanti ristoratori hanno portato in scatole e buste generi alimentari di qualsiasi tipo. All’iniziativa, voluta fortemente dai ristoratori foriani, hanno preso parte anche quelli della Riva Destra e di altre zone dell’isola. Tra i vari ristoratori c’era anche Luciana Cervera, presidente dell’associazione “Riva Destra” che si è detta molto preoccupata per la propria categoria: «Oggi abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa per aiutare chi è più fragile e chi ha difficoltà enormi nel reperire prodotti alimentari. Siamo qui per dare un segnale di unione e di solidarietà.

Tuttavia la situazione attuale per i ristoratori isolani è molto grave. Siamo fermi sostanzialmente dall’autunno 2019 e una ripartenza potrà avvenire solo nel 2021 perché questa stagione è completamente compromessa». Ha poi aggiunto: «Siamo preoccupati non solo per noi, ma anche per i nostri dipendenti, per i nostri fornitori e per l’intera isola. Il tessuto economico di Ischia, infatti, si basa su imprese familiari che se fossero abbandonate e costrette a chiudere rischierebbero di essere sostituite da attività illecite di riciclaggio. Nei giorni scorsi, infatti, lo stesso Procuratore nazionale antimafia De Raho ha dichiarato che Il turismo, il food e la ristorazione sono i settori economici maggiormente in pericolo perché nel mirino delle attività malavitose che intendono lucrare dalla crisi causata dal COVID-19».

Luciana Cervera ha poi concluso: «I sindaci isolani ci hanno dimostrato la propria vicinanza, ma al contempo con le nostre manifestazioni vogliamo rivolgerci al governo centrale chiedendo liquidità e aiuti per quanto riguarda la contribuzione dei dipendenti. Nelle sedi regionali e centrali, in definitiva, vogliamo sottolineare che la criticità di Ischia è dovuta da un’economia stagionale». Abbiamo voluto dare voce anche ad altri ristoratori presenti come Carmine Porto del ristorante “La Romantica” di Forio: «Questa è una giornata significativa perché la nostra categoria vuole dare una mano a chi non riesce ad affrontare le sfide della quotidianità. Cerchiamo di aiutare le persone indigenti, donando le scorte dei nostri magazzini. Anche noi ristoratori stiamo affrontando grossi problemi perché i danni economici causati da questa chiusura prolungata sono enormi. Alle istituzioni chiediamo delle linee guida precise per affrontare un minimo di riapertura. Quello di questi giorni è un clima surreale ed io, come tanti colleghi, non ricordo di aver mai vissuto un’esperienza del genere».

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Anche Nello Calise del ristorante “Ciccio” di Forio ha voluto testimoniare l’importanza di questa iniziativa di beneficenza: «Cerchiamo aiuto aiutando i più poveri e in questo clima di difficoltà generale sarebbe sbagliato lasciare indietro chi sta peggio di noi. Per questo abbiamo deciso di regalare quello che avevamo nelle nostre dispense a chi non ha nulla. Per quanto riguarda la situazione attuale credo che se le istituzioni ci saranno vicine, saremo più forti di prima. Si gioca tutto nella ripartenza». Abbiamo, infine, raccolto le dichiarazioni di Roberto Vano dell’Osteria del Porco della Riva Destra: «Penso che sia doveroso dare una mano a chi non riesce a sopravvivere di questi tempi. Come categoria siamo fermi e abbiamo deciso di aiutare volentieri chi magari non riesce nemmeno a mettere il piatto a tavola. Voglio però sottolineare che il nostro settore della ristorazione è in grave crisi e non vedo una risposta pronta da parte delle istituzioni che si stanno muovendo a rilento. Avremmo bisogno di liquidità a fondo perduto e soprattutto della cancellazione delle tasse per questo periodo emergenziale. La stagione 2020 è irrimediabilmente compromessa e bisogna pensare già alla primavera del prossimo anno per una normale riapertura».

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