POLITICAPRIMO PIANO

«NON VOGLIAMO RESTARE COL CERINO IN MANO»

Ieri l’atteso consiglio comunale di Casamicciola, il sindaco punta il dito sulla situazione debitoria delle società partecipate e spiega: «Vogliamo salvarle, sono un patrimonio ma…». Fatturazione e incassi del porto turistico tornano in capo al Comune, la nomina della Commissione Paesaggio rinviata alla prossima settimana

La minestra non è stata certamente insipida, ma forse nemmeno saporita come era lecito attendersi alla vigilia. La parte restante del condimento arriverà la settimana prossima quando il consiglio comunale di Casamicciola – riunitosi ieri nella nuova sala presso il nuovo municipio all’ex convento dei Passionisti – ha esaurito alcuni punti all’ordine del giorno lasciandone in sospeso altri. E pure di peso, perché il secondo tempo vedrà la nomina della Commissione Paesaggio e le comunicazioni del sindaco relativamente alle società partecipate (anche se un antipasto sul Giosi Ferrandino pensiero si è già chiaramente percepito ieri pomeriggio). I lavori si sono aperti – tra l’altro con straordinaria puntualità, visti i tempi contingentati – con la relazione relativa al bilancio del vicesindaco e delegato Antonio Carotenuto. Il quale ha spiegato che i conti sono in equilibrio e non esiste alcuna deficienza, la situazione di cassa è positiva con la presenza di circa 11 milioni di euro di fondi vincolati e ha pure specificato che non si è mai fatto ricorso fin qui ad anticipazioni di cassa. Tradotto in estrema sintesi, l’ente non è assolutamente in una situazione di deficit strutturale e certo non è poca roba. Carotenuto ha poi spiegato che sono in programma importanti investimenti come previsto dal piano triennale delle opere pubbliche approvato con apposita delibera dal commissario straordinaria Simonetta Calcaterra nel periodo di “interregno” precedente alle elezioni amministrative.

Poi, nel prendere la parola, il sindaco Giosi Ferrandino ha subito affondato il copo ricordando che «nell’AMCA non combacia la situazione legata a debiti e crediti, ecco perché non è stato approvato il bilancio, manca l’allineamento. Ho procrastinato questo adempimento perché occorre procedere a un accordo transattivo tra il Comune e la società partecipata. Solo a quel punto capiremo lo stato dell’arte circa lo stato di salute reale della società». Poi da una partecipata all’altra: «Il piano di rientro di Marina di Casamicciola doveva concludersi entro dicembre 2023 e ad una prima lettura dei dati contabili prendo atto che siamo ben lontani dal raggiungere l’obiettivo che la precedente amministrazione si era prefissato. Dobbiamo capire se è possibile, con una nuova previsione, far tornare in bonis la società, altrimenti andranno trovate nuove soluzioni». Poi una lunga, estenuante e decisamente tecnica discussione su una voce di bilancio appostata di 500.000 euro tra Giovan Battista Castagna, Antonio Carotenuto ed i dipendenti comunali Peppe Scotti ed Enza Piro. Un nuovo fronte lo solleva Annalisa Iaccarino che va giù duro chiedendo al sindaco se fosse al corrente di aver stipulato un contratto di fitto per un immobile da adibire a municipio in parte abusivo (cosa evidentemente non consentita dalle normative vigenti) e che l’attuale liquidatore di Marina di Casamicciola, Stani D’Orta, ricoprirebbe un incarico anche in una società strettamente collegata alla partecipata. Giosi Ferrandino, ad ogni buon conto, non si è scomposto, ribadendo che l’ex convento «non è un edificio abusivo, a meno che non si voglia intendere per abusiva tutta Casamicciola. Eventuali piccoli ampliamenti ed aree illegittime non fanno parte del contratto stipulato, la verità è che abbiamo garantito una sede dignitosa al municipio e che questo andava fatto molto prima. Dirò di più, c’è un’ordinanza di demolizione per una piccola porzione e noi per primi abbiamo chiesto che si proceda a demolire. Stani D’Orta? Non ci sono conflitti di interesse ma le dico tra l’altro che – compatibile o meno – con la sua gestione nel solo mese di agosto il porto turistico ha raddoppiato il suo fatturato. E questo nonostante uno stop di due mesi causa dragaggio e tutte le difficoltà legate alla mancata agibilità della struttura».

La maggioranza approva una serie di punti poi si arriva alla delibera con la quale di fatto l’ente locale riprende la gestione degli incassi di Marina di Casamicciola. E’ sempre Giosi a spiegare che «note della Regione della capitaneria asserivano che non era possibile gestire il modo in quel modo, ossia con Marina di Casamicciola che incassasse materialmente come stabilito in occasione del piano di rientro. Di fatto si contestava che se fai servizi, fatturazione e incasso, il Comune viene completamente “spogliato” di compiti quasi come se non fosse più titolare della concessione. Tra l’altro anche la concessione congiunta affidata a più soggetti rappresentava una anomalia portata avanti per anni, andavano fatti una serie di atti consequenziali come la sub concessione che non risultano, la pratica doveva essere perfezionata dal punto di vista burocratico. Non a caso è stata attivata anche una procedura penale per occupazione abusiva di demanio marittimo». Il sindaco ha poi ricordato che si è provveduto a riportare la concessione sulla retta via, spiegando comunque che a preoccupare è il futuro, ossia quello che succederà con le concessioni demaniali. Poi, però, ha lanciato l’immancabile messaggio subliminale, pezzo forte del repertorio: «Da qui a fine anno capiremo quanto manca per ultimare il piano di rientro, ma voglio dirlo a gran voce: noi vogliamo ad ogni costo salvare Marina di Casamicciola ed Amca perché hanno una storia, danno lavoro, e se gestite bene funzionano alla grande. Io resto convinto che il privato sia sempre l’ultima spiaggia, certo che però va fatta un po’ di chiarezza perché i nodi stanno venendo al pettine e non vorrei che il cerino rimanesse in mano a noi. Su Marina vedremo più avanti il da farsi, in particolare – lo ribadisco – su questo piano di rientro che fin qui non è stato rispettato o lo è stato solo in parte».

Giovan Battista Castagna ha rintuzzato le accuse del primo cittadino spiegando che la gestione diretta fu escogitata perché si pensava di poter rientrare dal debito spalmato prima dei dieci anni ed ha voluto ringraziare l’ex liquidatore Gelsomino Sirabella «che ha centrato in pieno dal 2019 in avanti le previsioni della nostra amministrazione». Giosi però ha di nuovo rincarato la dose rivolgendosi all’ex sindaco ed attuale consigliere di minoranza: «Le rate del debito dovevano essere pagate con gli utili della Marina e non attingendo alle case comunali, gli utili erano inferiori a quello che andava versato, si maturavano debiti ogni anno e questa circostanza l’hanno appurata fior di commercialisti». La delibera che cambia il modus agenti – o meglio “incassandi” è stata votata con la maggioranza favorevole e la minoranza contraria poi la seduta è stata aggiornata alla prossima settimana.

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