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Amianto pericoloso, l’ordinanza del Comune di Ischia

ISCHIA – Attenzione massima da prestare all’ambiente senza se e senza ma, soprattutto quando in ballo c’è l’incolumità non soltanto propria ma anche del prossimo. Ancora una volta nel mirino finisce la presenza di eternit, il pericoloso amianto che è davvero pericolosissimo e dannoso per la salute della gente. Il Comune di Ischia ha emesso un’ordinanza – firmata dal vicesindaco Enzo Ferrandino, dal responsabile dell’area tecnica Raffaele Mazzella e dal dirigente Silvano Arcamone – con la quale viene ordinato a Giovanni Minutolo “di provvedere nel termine perentorio di giorni quindici a far pervenire il programma di manutenzione e controllo del MCA di cui al decreto ministeriale del 6 settembre 1994 oppure a provvedere alla rimozione o alla sovracopertura ed incapsulamento dell’eternit, servendosi esclusivamente di ditte specializzate, iscritte in appositi albi e poi comunicare l’avvenuta eliminazione degli inconvenienti e del pericolo, all’ufficio comunale III settore tecnico. Nelle more dell’esecuzione di tali attività viene interdetto l’uso del locale deposito esterno di cui sopra alle persone e agli addetti dell’attività”.

La vicenda in questione ha origine da un accertamento dell’Asl Na 2 Nord, servizio Igiene e Medicina del Lavoro, dello scorso 29 febbraio, che venne successivamente trasmesso come da prassi al palazzo municipale per l’adozione dei provvedimenti del caso. Nello specifico il controllo venne eseguito presso un’attività di carpenteria navale ubicata in via Porto e dallo stesso emerse che “il piccolo locale deposito esterno, presenta una copertura costituita da lastre in eternit, materiale presumibilmente contenente amianto in cattivo stato di conservazione e l’impresa è sprovvista del programma di manutenzione e controllo”. A quel punto sul posto si recava anche l’ufficio tecnico comunale, che poteva verificare l’effettiva esistenza della struttura e le carenze in termini di conservazione del materiale eternit, con possibile pericolo per l’igiene e la salute pubblica e privata. Da qui la notifica dell’ordinanza all’interessato che potrà adesso presentare memorie scritte, documenti ed eventuali controdeduzioni in base a quelle che sono le norme amministrative ed anche, laddove lo ritenga opportuno, presentare ricorso al Tar.

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