CULTURA & SOCIETA'

Domani mattina scatta sull’isola la novena di natale col ritorno degli zampognari tra storia e tradizione

Tornano a Ischia anche le luminarie natalizie nel segno di una ritrovata serenità ambientale di accoglienza per i turisti che hanno scelto l’isola per l’imminente periodo festivo

Sembrano provenire direttamente da un antico presepe napoletano, con i loro vestiti da montanari ed i loro visi ieratici. Già alle prime luci livide dell’alba sono in giro domani mattina 16 dicembre per le vecchie strade di Ischia Ponte. Per le altre strade del Comune capoluogo e degli altri comuni dell’isola davanti ad edicole votive del Cristo, dell’Immacolata e del Bambinello, sotto le case a suonare vecchie melodie religiose con strumenti ancora più antichi. Sono gli zampognari attesi della nostra tradizione.

QUANDO IL NATALE NELL’ANTICO BORGO COL CASTELLO SI PRESENTAVA COSI’ – OGGI CAMPEGGIANO LE STELLE ILLUMINATE

Quello di domani è un ritorno dopo la prima novena dell’ Immacolata, per riprendere dove avevano terminato. Suoneranno la novena ufficiale di Natale dedicato al Bambinello Gesù che sta per nascere. Vengono dalle regioni del profondo sud come la Calabria, dal Molise e dalle montagne dell’Abruzzo, dal frusinate. A vederli sull’isola vuol dire che il Natale è ormai vicinissimo. Questo accadeva tanti anni fa, ed accade con la stessa atmosfera anche oggi. La musica di Natale ad Ischia viene da lontano. Lo è per la gioia di una Ischia con la sua gente semplice e felice (lo sarebbero state anche le incolpevoli vittime della frana di Casamicciola), quella che si sente ancora e sempre legata alle tradizioni, specie natalizie, una musica quella degli zampognari inconfondibile con la rituale zampogna e la dolce ciaramella che ti entra nell’anima e ti riporta con i ricordi ai tempi dell’infanzia spensierata e felice. Il fascino della loro presenza , il timbro della novena suonata o cantata restano tali e quali come da bambini li abbiamo sognati ed inseguiti. Anche quest’anno gli zampognari sono tra noi , sparsi per l’isola, ed in modo particolare a Ischia Capoluogo, per la seconda Novena quella di Natale , lasciandoci il messaggio natalizio di quest’anno particolare 2022 che sta volgendo a termine.

ZAMPOGNARI A ISCHIA

Nove giorni di novena per le case e davanti all’ edicole votive,e via di nuovo verso il loro paesello di provenienza. Il ritorno per la Novena di Natale, è carico di una storia personale che solo loro sanno onorare, perché si tramandano da nonno in figlio e da figlio in nipote con il desiderio ambito di diventare dall’età giusta zampognaro vero. In tempi passati, uno zampognaro giù maturo per la pensione di nome Vincenzo, proveniente dal frusinate nel Lazio ove faceva il pastore, si portava a Ischia per eseguire le due novene, quella dell’immacolata e quella di Natale accompagnato dal suo nipote Giuseppe. Zio Vincenzo, così lo chiamavamo, Suonava la Zampogna, il giovane Giuseppe la Ciaramella. In due rappresentavo la tipica coppia di zampognari fedeli alla tradizione, nell’abbigliamento e nella maniera fascinosa di suonare i loro particolari strumenti, addirittura costruiti al paesello con le loro mani ed il proprio ingegno.

QUANDO I CREATIVI E STORICI ASSESSORI A ISCHIA SALVATORE RONGA E MARIANNA SASSO PREPARAVANO IL NATALE COSI’

Allietarono i nostri giorni che precedevano il Natale, e fecero la storia di quel tempo, Suo nipote Giuseppe suonatore di ciaramella,ha vissuto fino a qualche anno fa, mentre lo zio Vincenzo ha lasciato questo mondo molti anni addietro. Gli zampognari di oggi, gli stessi che tornano domani per la novena di Natale 2022, rappresentano di diritto i degni eredi dei loro predecessori per continuità, passione e fedeltà ad Ischia ed alla tradizione. Insomma sono una garanzia, finchè avranno voglia di farlo, in modo che l’isola riceva per molti anni avvenire i “suoi” zampognari, tanto che la bella ed emozionante tradizione non possa finire mai. La loro figura e le loro storie hanno ispirato poeti e cantanti napoletani, quali Ferdinando Russo ed Armando Gill, autore di ” ‘O Zampugnaro Nnammurato “, ispiratagli da una storia vera. Il cantautore narra la vicenda di uno zampognaro, giovane e povero, che abbandona la fidanzata, poichè follemente innamorato di una ricca signora, conosciuta durante una novena. Solo l’ultimo giorno della festa scoprirà che la signora ha già marito. Decisamente ‘O “Zampugnaro Innamoto” è il componimento più bello, quello che ti strappa addirittura una lacrima per il toccante significato del racconto.

LO ZAMPOGANRO CON LA CERAMELLA E’ GIUSEPPE CHE DA RAGAZZO VENIVA A ISCHIA CON LO ZIO ZAMPOGNARO VINCENZO

L’antica canzone composta nel 1918 è stata cantata dai più grandi cantanti napoletani del passato quali Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Mario Trevi, Roberto Murolo, Mario Abbate e Franco Ricci. Oggi è riproposta da Massimo Ranieri, da Antonello Rondi, Gloriana, Maria Nazionale e dalla voce giovane e moderna napoletana di Sal da Vinci. Ma vale la pena conoscere meglio le parole della storia per capire che lo Zampognaro oltre a suonare la novena di Natale con la sua zampogna, sa avere anche altre passioni come quella di innamorarsi. Queste le parole della canzone dedicate allo “Zampugnaro Innamorato”, tradotto in italiano per meglio intendere il senso della storia. Nel sommario in alto le riproponiamo in lingua originale, ossia nel dialetto napoletano del tempo Ecco le parole in italiano : “Un bel giovanotto Zampognaro, che non era mai stato a Napoli, come piangeva davanti al pagliaio, quando lasciò sola la fidanzata… E a mezzanotte, su un biroccino, per Napoli partì da Avellino…. Ullero – Ullero Buono e sincero. Arrivato a Napoli dal paese, vi ci camminava tutto frastornato…. E successe che, in una bella serata, andò a suonare nella casa di una signora: Tappeti, luce, pavimenti a cera…. ricchezze mai viste fino ad allora! Ma più di tutte le ricchezze, s’incantò degli occhi della Signora e delle trecce… Ullero – Ullero Fu certamente un mistero: Quando baciò della Signora la mano, sentì dire –“ Zitto, torna domani!” Cielo, come fu piacevole la novena che la suonò con tanta passione!….. E dimenticò l’amore per Filomena, gran lavoratrice, donna bella e formosa. Ma nell’ultimo giorno della novena, in casa non trovò più quella Signora. Ullero – Ullero…. Tutto frastornato, ebbe cento lire e questo messaggio: “Dimenticatevela, quella è sposata!” Un’umile casetta in mezzo ai monti, un focolaio con un ceppo di pino… La neve cade ed una fanciulla piange: Chissà se si userà questo letto nuziale. Per la strada solitaria per Avellino non passa ormai nemmeno un biroccino. Ullero – Ullero “Cambia pensiero!” Piazzato sotto a quel balcone… Povero Zampognaro innamorato!”.

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Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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