CRONACA

Sanità allo sfascio sull’isola, tutti in piazza il 16 maggio

Arriva la nuova chiamata alle armi del CUDAS dopo un incontro che si è svolto presso il polifunzionale di Fontana per fare il punto sulle tante criticità del settore sul nostro territorio

La misura è colma, ancora una volta. La sanità isolana non va, proprio non va ed ancora una volta la scossa arriva dal CUDAS, il Comitato Unitario per il Diritto alla Salute, che con la sua azione di pungolo negli ultimi tempi ha costantemente denunciato tutto quello che non funziona ad Ischia. E che adesso, in una nota ufficiale diffusa alla stampa, annuncia ufficialmente che l’ascia di guerra è ufficialmente dissotterrata e che si torna a far sentire la propria voce. Naturalmente quella del dissenso. L’associazione presieduta da Gianna Napoleone annuncia quanto segue: “Una grande mobilitazione di popolo. Compatta, convinta, determinata. A sostegno di una manifestazione di piazza della cittadinanza isolana che si terrà il 16 maggio prossimo. A tutela di una dotazione di servizi sanitari, sia ospedalieri che territoriali, che sulla nostra isola continua a perdere pezzi e a veder ridotti i livelli essenziali di assistenza, tanto più necessari e imprescindibili per chi vive anche i disagi e i rischi dell’insularità. E’ l’impegno corale uscito dall’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di ieri (martedì per chi legge)  presso il Polifunzionale di Fontana, promosso dal Cudas Ischia, che ha visto la partecipazione dei sindaci di Serrara Fontana, Caruso, di Lacco Ameno, Pascale, dell’assessora di Barano Mangione, e del consigliere comunale di Forio, Loffredo, con i rappresentanti sindacali degli operatori del Rizzoli, dei lavoratori della RSA Villa Mercede in stato di agitazione da mesi, e dei rappresentanti di numerose associazioni attive sull’intero territorio ischitano. Tutte presenze e testimonianze dirette che hanno contribuito a mettere a fuoco le molteplici criticità che stanno mettendo a rischio il diritto alla salute, garantito dall’articolo 32 della Costituzione a tutti i cittadini della Repubblica, compresi gli abitanti delle isole. E di Ischia in particolare, che se lo vedono negare sempre più spesso dalle inadeguatezze, inefficienze e carenze – storiche e contingenti – dei servizi erogati dall’Asl Na2 Nord”.

Nel passaggio successivo della nota, si spiega che “La presidentessa del Cudas, Gianna Napoleone, ha comunicato all’assemblea che il Comitato aveva provveduto in mattinata ad avviare la procedura amministrativa per lo svolgimento della manifestazione del 16 maggio, lungo il percorso tra piazza Marina a Casamicciola all’ingresso dell’ospedale Rizzoli a Lacco Ameno. E’, infatti, ancora una volta l’ospedale a evidenziare i tanti punti critici di un’organizzazione sanitaria che penalizza costantemente la nostra isola, la cui battaglia vitale per ottenere il riconoscimento di zona disagiata non ha prodotto ancora alcun risultato concreto. Mentre al “Rizzoli” si sta affrontando l’ennesima stagione turistica con una dotazione assolutamente insufficiente di personale medico, paramedico e socio-sanitario rispetto alla domanda di prestazioni che arrivano dai residenti e dai turisti, con il ricorso a turni di lavoro massacranti, a rischio per gli operatori e i pazienti. Senza dimenticare la problematica del punto nascita di cui si rischia la soppressione a fine anno, con pesanti ricadute anche su altri reparti del presidio; l’attività ambulatoriale insufficiente, che obbliga a trasferte a Procida o perfino in terraferma per le visite; le tante mancanze a cui si cerca di supplire solo con la buona volontà e il senso di responsabilità del personale; le difficoltà crescenti per i trasferimenti in terraferma; il finanziamento per l’ampliamento, annunciato ma già desaparecido, e finanche la pessima sistemazione della sala mortuaria. Tanti problemi che si trascinano e si complicano nel tempo e sui quali si attendono inutilmente soluzioni e risposte da parte dell’Asl e della stessa Regione”.

Poi il Cudas prosegue nel fare il resoconto del summit svoltosi nel Comune montano: “Il sindaco Caruso ha fatto il punto sulla vicenda della RSA Villa Mercede, un groviglio amministrativo sempre più intricato di cui stanno patendo le conseguenze i lavoratori, che continuano a garantire assistenza di qualità ai ricoverati nonostante non vengano pagati da mesi e siano ai limiti della sopravvivenza. Una situazione che richiede la mobilitazione dei cittadini non solo per solidarietà verso gli operatori, ma per salvaguardare servizi essenziali di assistenza per la comunità isolana, che rischiano di saltare come è già accaduto al Centro diurno. Temi su cui si è pronunciata anche l’assessora Mangione, mentre il sindaco Pascale ha illustrato l’iter parlamentare della proposta di legge dell’Ancim sulla zona disagiata, che va avanti molto lentamente, mentre a Ischia ogni giorno se ne tocca con mano l’estrema urgenza per uscire da un’emergenza personale gravissima. Si è fatto cenno anche ai servizi territoriali carenti e al dramma della Salute Mentale, che a Ischia è rimasta in macerie. Ci sono stati vari interventi di cittadini e rappresentanti di associazioni. Tutti, compresi i rappresentanti delle istituzioni locali, hanno convenuto sulla necessità di una presa di posizione forte dell’intera comunità isolana, per attirare l’attenzione dei vertici dell’Asl, della Regione e dello stesso Ministero della Salute sulla progressiva sottrazione di servizi e di qualità dell’assistenza che gli isolani stanno subendo da anni, senza intravedere alcuna luce in fondo al tunnel”.

Da qui la logica conclusione con l’annessa chiamata alle armi: “Dall’Assemblea parte un invito pressante alla partecipazione in massa della cittadinanza alla manifestazione del 16 maggio. Perché la salute è affare di tutti e di ciascuno e richiede in questo momento un impegno attivo di cittadinanza, per salvaguardare i livelli essenziali di assistenza di un paese civile. Diamoci tutti da fare per il 16 maggio!”.

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