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Una notte di “doglie”, poi nasce la nuova giunta di Ischia

ISCHIA. La giunta è fatta, o quasi. Laddove quel “quasi” ce lo prendiamo come jolly, dal momento che nella maggioranza ischitana la parola “fare” è stata fin qui bandita dal dizionario e dunque non vorremmo rimediare un’altra figuraccia. Ma stavolta – a meno di clamorose sorprese – si può affermare che l’esecutivo di stampo tecnico è giunto al capolinea per lasciare spazio a quello di natura politica. Poi ci sarà tempo per capire se questo riassetto potrà far dormire tranquillo Enzo Ferrandino o lo costringerà a qualche notte insonne. La matassa è stata sbrogliata al termine di un summit lungo, lunghissimo. Una riunione, quella svoltasi mercoledì sera presso il palazzo municipale di via Iasolino, iniziata intorno alle 20.30 e terminata addirittura all’1.30 di notte. Cinque ore in cui verrebbe davvero da chiedersi i consiglieri di maggioranza e il primo cittadino cosa si siano mai potuti raccontare (le loro biografie è da escludere…). Alla fine comunque la matassa è stata sciolta in questa maniera. I nuovi assessori saranno per Ischia Democratica Luigi Di Vaia, per Orizzonte Comune Luca Spignese, per la lista sciarappina la quota rosa Carolina Monti (appare accantonata l’ipotesi Agata Banfi, anche se potrebbe ancora spuntare last minute, ma con probabilità davvero minime), l’altra esponente del gentil sesso Rosanna Ambrosino – giosiana di ferro – per il gruppo di Vivere Ischia mentre rassegnerà le dimissioni dalla carica di consigliere comunale (al pari di Luigi Di Vaia) anche il geometra Paolo Ferrandino. Resta saldo sulla poltrona di presidente del civico consesso Ottorino Mattera, come era ampiamente prevedibile e come peraltro a più riprese avevamo annunciato su queste colonne.

Per effetto di questi futuri stravolgimenti entrano in consiglio comunale Titti Lubrano Lavadera, parente e quindi persona vicinissima all’ex vicesindaco Carmine Barile, e Giovanni “Democrazia” Sorrentino che così colleziona l’ennesima presenza tra i banchi del consiglio comunale, che praticamente nell’ultimo mezzo secolo con diverse “stellette” ha occupato ininterrottamente facendo registrare un record di longevità politica degno del guinness dei primati. Impossibile non segnalare come resti fuori dai giochi ancora una volta – e stavolta la sosta ai box potrebbe essere decisamente lunga – un pezzo da novanta come l’ex assessore Pasqualino Migliaccio, che pure aveva sperato di rientrare nel giro magari proprio con un incarico in giunta che però non è arrivato. Per quanto riguarda la carica di vicesindaco, dovrebbe essere una partita a due tra Luigi Di Vaia e Rosanna Ambrosino, col primo che appare favorito anche perché dal versante Vivere Ischia potrebbe arrivare un “disco verde” e la voglia di non avviare un conflitto bellico. Il “lasciapassare”, verosimilmente, rappresenterà un credito da incassare nel momento in cui si andranno a distribuire le deleghe. Ah già, le deleghe, un’altra nota dolente: ma qui rischieremmo davvero di spingerci troppo in avanti e allora ci limitiamo a dire che non vorremmo essere nei panni di Enzo Ferrandino, che rischia di trovarsi a gestire una nuova patata bollente.

Quando i presenti si sono augurati la buonanotte, o il buongiorno vista l’ora, è stato fissato un nuovo appuntamento a lunedì. Perché, nel frattempo, c’è da decidere anche chi andrà a gestire le società partecipate, che rappresentano pur sempre un succulento bocconcino. Ed è proprio questo il motivo per il quale il nuovo esecutivo è da ritenersi ancora ufficioso e non ufficiale. Perché mentre c’è chi sosteneva che le due cose potessero anche viaggiare in maniera disgiunta, nel corso della riunione c’è stato pure chi ha puntato i piedi rimarcando che la “partita” andasse chiusa nella sua interezza, pena l’ennesima paralisi amministrativa. Che, detto per inciso, sarebbe diventata una vera e propria barzelletta. E così, pausa nel weekend e poi ci si ritrova: sperando stavolta di non fare le ore piccole e, soprattutto, di portare il risultato a casa. Anche se ormai, da questo film surreale, ci aspettiamo qualsiasi tipo di trama. E pure il finale a sorpresa, fosse anche l’ennesimo.

DI GAETANO FERRANDINO

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