CULTURA & SOCIETA'

Novecento ad Ischia, presentato il libro di Benedetto Valentino

Sabato pomeriggio, presso la Biblioteca Antoniana di Ischia, riflettori sulla nuova opera storiografica del patron del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo

Una raccolta di cento foto per raccontare i momenti salienti della storia dell’isola di Ischia nel 20esimo secolo, accompagnata dalle vicende, rimaste fino ad oggi poco conosciute , di personaggi che hanno contribuito allo sviluppo del territorio locale. Si chiama Novecento ad Ischia, la nuova opera storiografica di Benedetto Valentino, patron del noto Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, ed ideatore, insieme alla Fondazione Premio Ischia, dell’emeroteca “Giuseppe Valentino” che oggi rappresenta un archivio di grande interesse per l’isola di Ischia di foto, articoli di giornali e testi.

Un libro –Novecento ad Ischia– che, come specificato dallo stesso autore, non vuole essere un’opera esaustiva sulla storia del novecento ischitano, ma piuttosto ripercorrere, attraverso la fotografia, i principali avvenimenti che hanno contraddistinto l’isola negli ultimi 100 anni, grazie anche alla raccolta di documenti rinvenuti presso l’archivio del Comune di Ischia. «Ho preferito raccontare la storia di Ischia del novecento attraverso le fotografie – ha raccontato Benedetto Valentino, durante le presentazione ufficiale dell’opera avvenuta sabato pomeriggio presso la Biblioteca Antoniana di Ischia – perché penso che queste ultime, meglio di qualunque altra cosa, facciano comprendere come eravamo e cosa abbiamo prodotto negli anni». E all’onorevole Michele Mazzella – da cui prende il nome una delle principali arterie stradali del Comune di Ischia – è stata dedicata l’appendice documentaria del libro in questione, attraverso la quale vengono alla luce non solo fatti poco noti dell’isola di Ischia, ma anche come, proprio Michele Mazzella, ed in generale le due famiglie Mazzella presenti all’epoca sul territorio nostrano abbiano rappresentato, nel secolo scorso, i personaggi più influenti della storia isolana.

«Due erano le famiglie Mazzella- ha spiegato l’avvocato Lello Montuori, tra i moderatori della presentazione e che ha aiutato Benedetto nella sua ricerca storiografica tra gli archivi del Comune di Ischia – da una parte c’era Cristoforo Mazzella, sindaco di Ischia nel 1822 e fedelissimo dei Borboni e Leonardo Mazzella, primo sindaco ischitano dopo l’Unità di Italia, fedele ai Savoia, dall’altra il notaio Bonaventura Mazzella con sua moglie Angiola Califano e dal cui matrimonio nacquero il medico Luigi Mazzella e Michele Mazzella, avvocato prima e deputato poi». Proprio di quest’ultimo, quindi, l’opera di Valentino, ripercorre la vita avventurosa, costellata di coinvolgimenti diretti in episodi di malaffare, come quello relativo all’imputazione nello scandalo della Banca Romana risalente al 1892, o quello della riscossione privata di dazi sul vino, fino ad arrivare all’imputazione dello steso Mazzella, nella prima grande inchiesta sulla camorra di Napoli. Nonostante tali episodi di malaffare, a Michele Mazzella- come spiegato da Benedetto Valentino- si deve però, anche la realizzazione delle più importanti opere pubbliche del novecento nel Comune di Ischia, come il primo stabilimento termale del Comune in questione e il collegamento stradale tra Ischia Ponte e via Roma. Tutti interventi questi che resero il Comune di Ischia, molto fiorente all’epoca. La ricostruzione degli avvenimenti che hanno visto coinvolto Michele Mazzella è stata possibile grazie anche alla raccolta degli articoli dei giornali locali dell’epoca e che in quegli anni raccontarono le vicende dell’onorevole sulle loro pagine.

Nel libro, inoltre, si attesta, ancora una volta, la presenza di Mussolini sul territorio di Ischia, grazie alla raccolta di foto e documenti che testimoniano la visita del duce sull’isola, avvenuta nel 1924, insieme ovviamente ad altre vicende storiche importanti che hanno caratterizzato Ischia durante il secolo scorso. «Il lavoro di Benedetto Valentino – ha dichiarato il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino – colma un vuoto importante nella raccolta storiografica riguardante le vicende dell’isola di Ischia del novecento, da sempre mancante di una ricostruzione organica. CI fa comprendere, inoltre, come la nostra isola, grazie alla sue bellezze abbia sempre attirato personaggi influenti del mondo della politica». «La storia di Ischia- ha sottolineato, sulla scia del primo cittadino, Benedetto Valentino – è stata sempre esaminata solo in relazione ad alcuni periodo.

Gran parte dei libri e dei testi che abbiamo a riguardo riguardano testimoniante che vanno dal dopoguerra in poi. Come se la storia della comunità isolana fosse iniziata solo in quel periodo. Ma non è così. Novecento ad Ischia mostra, infatti, come, in realtà, la storia di Ischia non sia una piccola storia di una piccola isola, ma una grande storia, fatta di personaggi spesso dimenticati di una comunità isolana caratterizzata principalmente da pescatori e contadini». «C’è un filone – ha concluso Valentino – che unisce le vicende del presente con quelle del passato. E se non conosciamo il passato, non possiamo nemmeno immaginare quello che potrebbe essere il futuro. Questo libro ci consente di capire da dove siamo partiti e dove siamo arrivati».

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Foto Franco Trani

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