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Nu, sfuma ancora l’accordo: si va verso lo sciopero

di Francesco Castaldi

ISCHIA – Tarda ancora ad arrivare un accordo che possa scongiurare lo sciopero indetto dalle sigle sindacali del reparto di igiene ambientale previsto per l’11 e il 12 luglio. Dopo la riunione del 28 giugno a Bologna presso la sede della Cisl, giovedì mattina si è svolto a Napoli l’incontro del Coordinamento nazionale, al quale ha preso parte anche Aniello Di Maio, rappresentante Cgil della Ego Eco, azienda che svolge la raccolta dei rifiuti solidi urbani nell’ambito del territorio del comune di Forio. Nel corso dell’assemblea, che si è tenuta presso la sede Cgil di via Torino, i rappresentanti nazionali e regionali del sindacato non hanno potuto far altro che rimarcare che nonostante gli sforzi profusi soprattutto negli ultimi mesi, non è stato possibile trovare una soluzione che soddisfi le garanzie contrattuali dei lavoratori del settore. Sono previsti per questa settimana nuovi incontri nella Capitale alla presenza di funzionari del Ministero del Lavoro. Audizioni che, molto probabilmente, non condurranno a una fattiva risoluzione della problematica relativa al rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Secondo le indiscrezioni trapelate, sembrerebbe che i sindaci di alcune città italiane (e anche diversi imprenditori) siano contrari all’indizione dello sciopero, e ciò in ragione del fatto che lasciare sporche le strade rappresenterebbe un grave danno d’immagine, soprattutto se si considera che in questo periodo sono molti i turisti che si recano nel nostro paese per ammirarne le bellezze paesaggistiche e culturali. Per mero dovere di cronaca è utile sottolineare che le rappresentanze sindacali riunitesi in questi giorni a Bologna e a Napoli vorrebbero evitare lo sciopero e tutti i disagi che inevitabilmente ne conseguiranno. Ciononostante, incrociare le braccia sembra al momento l’unica strada percorribile per far sentire la propria voce e rivendicare i propri diritti ingiustamente calpestati. Intanto, negli scorsi giorni, le segreterie nazionali (Fp, Cgil, Fit, Cisl, Uiltrasporti e Fiadel), hanno divulgato una dettagliata nota, nella quale vengono spiegati i motivi che hanno condotto alla drastica decisione di indire lo sciopero.

«Carissimi – esordiscono i sindacati – v’informiamo che abbiamo inviato ad Utilitalia e Assoambiente la dichiarazione di una nuova iniziativa di sciopero per lunedì 11 e martedì 12 luglio 2016». I sindacati, all’interno del comunicato, evidenziano inoltre che «la mobilitazione e la partecipazione agli scioperi del 30 maggio e del 15 giugno è stata tanto grande che, ovunque, i lavoratori e le lavoratrici ci hanno chiesto di andare avanti con più forza e determinazione attraverso la “lotta” ad oltranza fino al raggiungimento dell’obiettivo. Anche l’Anci e le Amministrazioni locali hanno compreso che la vertenza non ha una natura corporativa ma che la stessa si sta caratterizzando come una sfida a vantaggio dei cittadini senza impoverire i lavoratori, sia nella salute e sicurezza, nelle tutele occupazionali e nella giusta retribuzione».

«Ai sindaci – proseguono i sindacati – abbiamo illustrato i temi della piattaforma sindacale che – tramite un rinnovo contrattuale di natura industriale – riuscirà a garantire regole e tutele ai lavoratori e potrà assicurare ai cittadini il miglioramento della qualità del servizio, anche diminuendo le tariffe. Solo le imprese, che continuano a chiedere sempre più soldi ai cittadini, non lo hanno capito, difendendosi dietro la demagogia e le rendite di posizione. Nel frattempo, il silenzio delle controparti, dopo le giornate di mobilitazione nazionale, ci ha confermato che alle imprese non piace rendere conto ai sindaci, non piace il contratto collettivo nazionale e il sistema delle tutele e dei diritti; senza tutto ciò il profitto viene meglio, sempre maggiore e senza impegno. Almeno sono sinceri, quando affermano che il sistema delle agibilità sindacali e delle relazioni sindacali vanno aboliti».

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«Nella loro idea di democrazia e del lavoro – sottolineano le rappresentanze sindacali – il sistema della rappresentanza sindacale è solo un vecchio strumento che appartiene al passato e poco ha che fare con il loro pensiero sul lavoro: solo merce. Loro di certo non sono interessati a migliorare i turni e i pesantissimi carichi di lavoro: è meglio appaltare tutto alla cooperazione sociale, applicare altri contratti nazionali molto meno onerosi con “sindacalisti” più consenzienti e poter licenziare liberamente. Parlano ipocritamente di contratto industriale, ma pensano intimamente al rapporto di lavoro e alle relazioni di stampo medievale».

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«Noi tutti non torniamo più indietro – assicurano le sigle sindacali – e la sfida della modernizzazione – tabù per le imprese -, che parla ancora di ciclo integrato dei rifiuti, tutele per i lavoratori, crescita delle aziende, qualità ambientale e tariffe contenute per i cittadini, è ancora attuale e necessaria. La mobilitazione generale va avanti ad oltranza; e la storia di questo settore, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di centomila lavoratrici e lavoratori. Alle imprese poco importa: tanto a pagare sono sempre i cittadini e i lavoratori! Lo sciopero nazionale sarà per due giorni consecutivi nelle intere giornate di lavoro di lunedì 11 e martedì 12 luglio 2016, per tutti i turni di lavoro con inizio nelle medesime giornate».

«Il nostro obiettivo – concludono i sindacati – è migliorare i turni e i pesantissimi carichi di lavoro, migliorare le regole sugli appalti e sui passaggi di gestione, ampliare le garanzie sulla salute e sulla sicurezza, evitare il potere discrezionale sui licenziamenti facili e garantire il giusto salario. Come abbiamo già detto più volte, i lavoratori e le lavoratrici del settore sono degli indomabili riformisti e alla fine avranno ragione sulla parte più reazionaria del settore rappresentata dalle imprese».

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