CRONACA

Nuova proroga, gli sfollati negli alberghi fino al 17 maggio

Il provvedimento voluto dal commissario straordinario Carlo Schilardi è il frutto del nuovo DPCM firmato da Giuseppe Conte: anche De Luca scrive al premier e al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli

Pericolo scampato, per adesso. Ancora una volta, non è la prima. Ma prima o poi sarà l’ultima e allora chissà che non sia arrivata l’ora di attrezzarsi perché a questa annosa vicenda si trovi finalmente una soluzione. La storia, detta per inciso, è quella degli sfollati del terremoto del 21 agosto 2017 che tuttora sono alloggiate negli alberghi che a suo tempo accettarono di fornire ospitalità agli stessi, ovviamente dietro corrispettivo garantito dal commissariato per l’emergenza prima e da quello per la ricostruzione poi. Quella di ieri è stata un’altra giornata convulsa, che si è conclusa per fortuna con un ulteriore slittamento dei termini. Tutti coloro che soggiornano attualmente negli alberghi non dovranno fare armi e bagagli nella mattinata del 4 maggio, ma hanno ottenuto una proroga di altre due settimane. Se ne riparlerà, salvo ulteriori colpi di scena (ormai è lecito attendersi di tutto) il 18 maggio. A comunicarlo per primo agli interessati, partendo dal sindaco di Casamciciola Giovan Battista Castagna, è stato il prefetto Carlo Schilardi, che pure in precedenza aveva trasmesso una nota a chi gli aveva sollevato il problema nel corso della giornata di domenica e cioè Comune termale, Federalberghi Ischia e l’associazione “Protagonisti per l’Isola d’Ischia” che vede in prima linea Agostino Iacono e Vitale Pitone.

Schilardi, che secondo quanto raccontano alcune indiscrezioni non avrebbe nascosto il proprio “disappunto” sull’ostracismo che alcune strutture ricettive starebbero facendo per non continuare ad ospitare temporaneamente gli sfollati “accontentandosi” del contributo di autonoma sistemazione che verrebbe loro destinato, nella nota scritta di suo pugno era stato abbastanza chiaro e aveva ricordato la data del 30 aprile come spartiacque. Nel frattempo, però, è intervenuto il nuovo DPCM firmato da Giuseppe Conte che proprio nella parte finale recitava testualmente: “Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 4 maggio 2020 in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 aprile 2020 e sono efficaci fino al 17 maggio 2020, a eccezione di quanto previsto dall’art. 2, commi 7, 9 e 11, che si applicano dal 27 aprile 2020 cumulativamente alle disposizioni del predetto decreto 10 aprile 2020”. Insomma, proroga inevitabile e giù di lì e problema risolto ancora una volta.

Alla fine hanno sortito l’effetto sperato anche le pressioni del sindaco casamcciolese Castagna – che, lo ricordiamo, annovera ben 133 concittadini alloggiati negli alberghi, di cui 60 inquilini – che aveva scritto per sollevare il problema anche al presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. E non a caso nel tardo pomeriggio di ieri dall’ufficio stampa di Palazzo Santa Lucia è arrivata l’attesa nota nella quale si leggeva: ““Il Presidente Vincenzo De Luca ha scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, per segnalare la situazione venutasi a creare a Ischia, dove le famiglie rimaste senza abitazione per effetto del sisma del 2017, hanno rappresentato la gravissima criticità causata dalla concomitanza delle conseguenze sociali ed economiche legate al Covid-19,  con la pregressa situazione conseguita al terremoto. Il Presidente De Luca ha segnalato l’esigenza di idonee misure volte al differimento del termine per la cessazione della assistenza alberghiera, in considerazione della oggettiva impossibilità – durante l’emergenza registratasi da ormai circa due mesi – di individuare idonee soluzioni abitative alternative alla ospitalità alberghiera entro il termine previsto”. Insomma la patata bollente passa adesso nelle mani del Governo e del capo della Protezione Civile, che tra l’altro le vicende legate al terremoto del 21 agosto 2017 le conosce probabilmente meglio di chiunque altro.

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Biagio

I comuni interessati devono identificare strutture e fondi non ci sono altre soluzioni.

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