POLITICAPRIMO PIANO

O tutti o nessuno

Finisce male il tentativo ischitano di allargare la DMO a Forio e Serrara Fontana escludendo Casamicciola e Lacco Ameno. A stroncare i sogni di gloria, le linee guida tracciata dalla Regione che non lasciano spazio a equivoci: “Nel caso delle isole, la DMO deve riferirsi almeno all’intero territorio isolano”. E così rivive la favola del pifferaio…

La prova di forza, con tanto di “sparata di posa”, è durata lo spazio di un amen. Al punto tale che quella stessa prova sembra aver assunto le sembianze della favola del pifferaio che come è noto partì per suonare e fu suonato. E’ già naufragato il tentativo del sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino – probabilmente immaginiamo ispirato come al solito da qualche acuto ideologo che gli è vicino – che mirava a chiudere il pacchetto legato all’allargamento della DMO con i Comuni di Forio e Serrara. Operazione per la verità finalizzata soprattutto ad escludere dalla partita i Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno. Un’operazione di elevata strategia politica che di fatto è rimasta sulla carta o meglio a quell’evento che si è svolto lo scorso 11 aprile presso il Royal Sunset nel corso del quale venne presentata l’iniziativa denominata Ischia Experience Contest. L’appuntamento, al netto di quanto potesse essere interessante, voleva rappresentare un segnale di “emarginazione” delle due amministrazioni comunali ma di fatto ha finito soltanto col fare il solletico (e forse nemmeno quello) a Giosi Ferrandino e Giacomo Pascale che si staranno facendo anche una pancia di risate.

Tutti i sogni muoiono all’alba, recita un antico adagio, e l’alba è spuntata lo scorso 29 aprile in quel di Pozzuoli, presso l’albergo “Gli Dei” dove si è svolto un incontro tra la Regione Campania – rappresentata dall’assessore al Turismo Felice Casucci – e i Comuni flegrei e delle isole del Golfo. In quella circostanza è stata definita l’organizzazione del sistema turistico regionale basato su una logica territoriale fondata sulle destinazioni turistiche. Nel corso del summit fu illustrata ai presenti, oltre che adottata, la delibera di giunta regionale n. 769 del 27 dicembre 2024 che approvava le linee guida delle Destination Management Organization (DMO) andando a sancire e rappresentare un passo fondamentale per una gestione integrata e coordinata delle destinazioni turistiche. Ma in quella circostanza Casucci lanciò un monito chiaro soprattutto per quanto riguarda le isole: le DMO devono essere costituite con la partecipazione di tutti i Comuni, altrimenti “nisba”. Un’affermazione questa che tra l’altro fece alzare immediatamente la versione sul versante dell’isola azzurra dove capresi e anacapresi non la presero affatto bene: la storica rivalità, come è noto, li rende da sempre poco compatibili e da quelle parti la notizia non è stata certamente accolta con piacere. Il concetto, tra l’altro, era contenuto anche in una delle slide con cui vengono esplicate le linee guida della DMO e nella quale si legge testualmente: “È ritenuta prioritaria la costituzione di DMO di dimensioni tali da consentire il perseguimento di economie di scala e di scopo nell’aggregazione dell’offerta e nella promozione turistica sul mercato nazionale e internazionale; Ciascuna DMO deve essere costituita da un’aggregazione di Comuni, ad eccezione dei Comuni Capoluogo di Provincia e dei Comuni ad elevata riconoscibilità e dimensione turistica, ai sensi del presente articolo; Nel caso delle isole, la DMO deve riferirsi almeno all’intero territorio isolano; La dimensione turistica minima richiesta è definita sulla capacità ricettiva complessiva riferita al territorio della DMO, che deve essere superiore a n. 1.500 posti letto”. Avete capito bene, per le isole bisogna fare riferimento “almeno” all’intero territorio, insomma si può eventualmente andare oltre ma non pensare di creare un “club privè” nel quale arruolare chi si vuole solo perché si è partiti prima con un progetto. E quindi alla fine lo schiaffo che i soloni di turno intendevano rifilare a Giosi e al “Barone” si è rivelato un vero e proprio buco nell’acqua, per non usare un’espressione da circoletto rosso. I due, insomma, se la ridono allegramente e pare che dalle parti di via Iasolino sia stato indirizzato un telegramma di poche ma significative parole: “Ritenta, sarai più fortunato. Stop”.

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