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Offese gratuite, insulti, realtà distorta: adesso è ora di dire basta

Sarò sincero e soprattutto per una volta non userò mezze misure. Mi sono francamente rotto il cazzo. Ma devo continuare a sopportare un soggetto (e attenzione, la sua “crocchia” che agisce rigorosamente nell’ombra, che ve lo dico a fare) che – per quanto divenuto patetico e vera e propria barzelletta del paese (lui non lo sa perché magari nessuno glielo dice, ma può credermi sulla parola) – continua a poter fare quello che crede semplicemente perché oggi metti la tastiera in mano a chiunque e si mette lì e denigra allegramente il prossimo. Che volte farci, funziona così, non come ai tempi in cui eravamo ragazzini: non ci si nascondeva come conigli e “femminelle” dietro a un pc, ci si affrontava faccia a faccia. E oggi, a un pirla del genere, te lo saresti tolto dai coglioni buttando due strilli, e non avresti impiegato ancora una volta il tuo tempo a parlare di lui. Ossia, del nulla.

UN SISTEMA PERVERSO E LE COLPE DEGLI ISCHITANI

Lo so che la gente stenterà a crederci ma io con un giornalista che in comune col sottoscritto ha solo qualcosa di strettamente anagrafico non ho mai avuto né rancori né motivi di astio. E lui, se è onesto intellettualmente, non potrà che confermarlo. L’ho sempre detto, amo osservare quel  motto che recita “fattela con chi è meglio di te e rimettici le spese”, quindi capirete come il target non possa assolutamente essere il mio. Ho cercato di essere corretto, equidistante, ma adesso è davvero troppo. E siccome qualcuno non puoi prenderlo a schiaffi per due motivi (il primo perché si commetterebbe un reato e si darebbe il cattivo esempio, il secondo è perché per risolvere certe situazioni in taluni modi bisogna per l’appunto essere uomini), non resta che scrivere ancora una volta anche a difesa del tempo che viene impiegato quotidianamente per fare questo lavoro che proprio grazie a taluni soggetti è finito nel cesso. Il tutto, ci tengo a precisarlo, grazie anche alla complicità di tanti miei concittadini che non mancano – loro sì – di continuare a fare gli zerbini temendo che possa uscire qualcosa contro di loro sul giornale o sul web. Avete capito bene, temendo, e ci sono centinaia e centinaia di episodi tangibili ed inequivocabili a riguardo. E senza dimenticare quel paio di falliti (loro sì che lo sono per davvero) che danno sostegno e fiato per chissà quali finalità personali (molto probabilmente perché è l’unico sistema che hanno per stare nei cosiddetti “giochi”, dopo essere stati schifati anche da politici ai quali hanno dato il culo e dai quali hanno ricevuto… un calcio nel culo).

LE PUTTANATE SULLE FOTO E L’INTERVISTA A DI VAIA

Vado con ordine. Punto primo, non ho bisogno di fare spionaggio o controspionaggio per conoscere in anticipo cosa scriverà la nostra concorrenza, anche perché di fatto solo a definirla tale ci sarebbe da farsi venire i crampi dalle risate. Qualcun altro pensa di essere furbo, e vabbè facciamoglielo credere. Ma perdonatemi, io non sono come i politici o gli imprenditori ischitani, che si fanno mettere la “uallera” in testa da questo soggetto senza colpo ferire (anche se per fortuna il vento sta cambiando). Punto due. Domenica mattina ci si permette di scrivere che a casa di Gianluca Trani si è svolto un summit politico e che il padrone di casa abbia chiamato il fotografo e lo staff del giornale “amico”. E così, dopo essere rimasti due ore sotto a un sole cocente per scattare delle foto, nascosti dietro e sotto una Smart, e dopo essere stati sgamati dallo zio di Gianluca che percorrendo la strada col mezzo a due ruote ci ha trovati accovacciati (il risultato è stato che lo stesso Trani ha chiesto di allontanarci), dobbiamo trovarci anche il solito censore de sto c… che si deve divertire a sminuire il lavoro altrui. Semplicemente perché non c’era lui, questa è la verità. Ormai lo abbiamo imparato a memoria.

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UN MARE DI BUGIE PER DENIGRARE IL PROSSIMO

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Il colmo, però, lo si è raggiunto nella giornata di ieri. Non ce l’ho con qualche consigliere comunale che invia anche all’altro giornale una nota di risposta che fa riferimento ad un articolo pubblicato da Il Golfo. Chi nasce chachiello, muore chachiello. Il “genio”, senza volerlo, ci ha fatto un grande piacere: pubblicando la replica a Di Vaia in prima pagina, ha istituzionalizzato il nostro lavoro e certificato – ove mai ce ne fosse bisogno e al netto delle puttanate che si diverte a pubblicare sui social (i fatti sono ben altra cosa) – che deve correrci dietro e venirci a rimorchio. Poi, ovviamente, le contumelie non devono mancare mai. Il sottoscritto non viene nemmeno definito giornalista (quale sono, e per giunta da ormai trent’anni, ma come si permette sto soggetto?), ma “presentatore della Festa di Sant’Anna”. O almeno così maliziosamente definito in prima pagina, perché poi all’interno (a dimostrazione di come quest’uomo sia capace di smentire… anche se stesso) si dice che Luigi Di Vaia abbia parlato col sottoscritto perché io trasmetterei in diretta la Festa di Sant’Anna. Ja, piscitiello, non ci provare: sai benissimo che se non arriveranno offerte, la Festa di Sant’Anna potranno trasmetterla tutti, anche tu (lascia stare che i risultati sarebbero molto più modesti, questo è un dettaglio). La verità è che noi de Il Golfo abbiamo chiesto un’intervista a Di Vaia e siamo stati a bravi a fargli determinate domande, e cioè a fare il nostro lavoro. Conosco il gioco delle parti e non pretendo certo che tu ce lo riconosca, ma non capisco perché debba sempre denigrare quello che fanno gli altri. E niente, noi dobbiamo sempre ricevere immondizia addosso, perché credi di essere il “dominus” incontrastato di questo territorio.

COSA ASPETTARSI DA CHI HA CREDUTO CHE LO FACESSERO ASSESSORE…

Caro ragazzo, credimi, io sono stanco di perdere il mio tempo ogni tanto a doverti rispondere (lo faccio per rispetto dei miei colleghi che lavorano con onestà e credibilità, altrimenti figurati…) ma veramente credo che tu stia superando ogni limite della umana decenza. Non puoi sempre permetterti di offendere tutto e tutti come se fossi Gesu Cristo sceso dal cielo, veramente non si può. Ma evidentemente non c’è verso di fermarti perché devi essere in preda a un delirio di onnipotenza. Ma in fondo, cosa volevi aspettarti da chi non si rende conto che quando gli dicono che c’è la poltrona di assessore in caldo per lui lo stanno prendendo per il culo… Che risate che ci siamo fatti per giorni e giorni, forse davvero dovremmo chiedere scusa a qualcuno (Salvatore Ronga, per esempio), ma non avremmo mai immaginato che qualcuno potesse prendere sul serio una boutade. Se non si arriva nemmeno a comprendere questo vuol dire che davvero si è persa la cognizione di sé stessi. E di quanto si vale, e di quanto realmente si pesa in questo paese. Voglio fare un’ultima considerazione, senza mettere il dito nella piaga: dopo le foto pubblicate domenica mattina Gianluca Trani è diventato addirittura peggiore di Enzo Ferrandino, prima ancora aveva il ciucciotto in bocca, “nunn er buon” eccetera eccetera. Signore e signori, sapete qual è stato l’unico periodo in cui il commercialista improvvisamente è diventato valido? In campagna elettorale. Ah già, è successo di recente anche a Stani Verde a Forio: era il peggiore politico di tutti i tempi, di punto in bianco era un candidato a sindaco come gli altri. Anzi, forse pure migliore. Poi lasciamo stare che hanno perso entrambi le elezioni, ai miei due amici avevo avvisato del fatto che qualcuno portasse “sfiga”, ma non hanno inteso ascoltarmi. Problemi loro. Ancora, per coloro che pensano che davvero fosse tutto preordinato, ci sono i messaggi whatsapp che lasciano intendere come diversi presenti alla riunione fino alla prima serata avessero cercato di convincermi a non pubblicare le foto. Quindi, inutile sparare cazzate facilmente smentibili. Ma tant’è.

ADESSO SPARA PURE, COM’E’ CHE LO CHIAMANO? METODO…?

Vorrei chiudere con un’ultima considerazione: mi hanno inviato screenshot in cui si parla di nullità, sottoposti, inetti, venduti, linguacciuti, inetti, copioni (questo è proprio il colmo, e chi di dovere sa bene il perché). Chiedo sommessamente  una sola cortesia, non avere timore. Se questi “complimenti” sono indirizzati anche al sottoscritto, riferiscimeli di persona quando vuoi, ma “face to face”. Mal che vada ti faccio stabilire il nuovo record dei cento metri stile libero. Ma se ti fosse possibile, ma so che non sarà così, ignoraci o impara a rispettare il lavoro altrui e non stare sempre a buttare merda addosso al prossimo. Grazie, te ne sarei davvero riconoscente.

P.S. A proposito, siccome già qualche tempo fa in maniera minatoria ed estorsiva – solo perché avevo “alzato la voce” (cosa che nella tua concezione nessuno dovrebbe permettersi mai di fare) – avvisasti di potere o dovere pubblicare qualcosa, te lo dico in partenza: pubblica sentenze, foto con transessuali, lesbiche, comari, con canne e bicchieri in bocca, quello che ti pare. Qualcuno dice di non pagare il pizzo a nessuno, io non mi faccio mettere il “coppolillo” in testa da nessuno. Fai pure, servirà solo a dimostrare il “metodo” e il “sistema” (ai pochi che ancora non lo conoscessero).

Gaetano Ferrandino

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