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Ischia e l’ansia da decreto: GIOVAN BATTISTA CASTAGNA «La nostra parte l’abbiamo fatta, adesso serve la volontà politica»

«Noi ce l’abbiamo messa tutta. Le più alte cariche istituzionali sono venute sul posto, rendendosi conto delle reali dimensioni del problema, e che il nostro non era affatto un pianto greco. Hanno compreso che c’è stato un vero terremoto, che a Casamicciola 2800 persone vivono fuori dalle loro abitazioni, e hanno anche capito che esistono problemi che si protraggono a quarant’anni. Quindi “ricostruzione” non significa soltanto rimettere in piedi le case, ma anche trovare la giusta soluzione a questioni mai affrontate prima. Purtroppo qualsiasi prospettiva di ricostruzione passa obbligatoriamente per queste fasi preliminari. Non sono affatto scuse per “infilare” nel decreto altre tematiche. Senza la definizione di queste problematiche, di ricostruzione non si parlerà mai. Fra l’altro, è necessario utilizzare metodi per velocizzare le procedure: i problemi sono complessi, e se finiamo per impigliarci nelle molteplici procedure amministrative ordinarie, la prima pietra della ricostruzione tarderà per anni e anni. Questo significa che lo Stato sarà costretto per altrettanti anni a pagare i contributi di autonoma sistemazione. Quindi il problema va risolto alla base, con delle norme chiare, semplici, come la procedura che noi al Comune di Casamicciola abbiamo già adottato da un anno e mezzo e che sembra sia stata presa in considerazione dal Governo. Se invece ciò non sarà recepito, le conseguenze negative ricadranno anche sullo Stato. Da parte nostra l’impegno è stato massimo, e non è semplice affrontare le molteplici questioni poste dall’emergenza con migliaia di persone fuori casa. Ma se non arrivano le regole, il commissario alla ricostruzione potrà fare ben poco. La fiducia nel Governo c’è: e non potrebbe essere altrimenti visti i tanti esponenti politici che hanno visitato l’isola e che hanno tutti gli elementi necessari per una valutazione realistica della situazione. Serve solo la volontà politica, altrimenti per dieci anni rimarremo fermi alle chiacchiere».

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